Miele dei Sibillini prodotto d'eccellenza: uno studio ne dimostra la salubrità
I campioni di miele prodotti nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini hanno mostrato ottimi valori per quanto riguarda le analisi dei parametri chimico fisici, e sono risultati totalmente privi di residui di antibiotici, pesticidi e metalli pesanti, esaltando in tal modo la naturalità e la salubrità dei mieli stessi.
È quanto emerge dai risultati del monitoraggio ambientale condotto dall’Ente Parco tramite il Centro Ricerche Miele del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Lo studio ha riguardato 18 campioni di miele e 12 campioni di cera forniti da apicoltori del Parco tra il 2021 e il 2022; sono stati analizzati parametri chimico-fisici e di qualità e il residuo pollinico.
Nel complesso, i risultati attestano elevata freschezza e genuinità dei mieli prodotti oltre a una buona conservabilità nel tempo. Lo studio del residuo pollinico ha permesso di stilare un censimento della biodiversità vegetale del Parco, identificando, in totale, 58 diversi taxa vegetali; inoltre, i mieli hanno mostrato un maggior contenuto di metaboliti secondari rispetto a quelli prodotti in ambienti antropizzati e coltivati, poiché la biodiversità vegetale del Parco è nettamente superiore.
Solo nei campioni di cera, è stato rinvenuto un quantitativo medio di piombo pari a 95,00±10,50 μg/Kg, che tuttavia appare molto basso se confrontato con i valori medi rilevati nelle aree agricole, pari a 320 μg /kg, e nelle aree industrializzate, pari 360 μg /kg.
“L’alveare e i prodotti apistici possono essere considerati un ottimo strumento d’indagine per capire lo stato di salute e la biodiversità dell’ambiente in cui si sviluppano” sottolinea il presidente dell’Ente, Andrea Spaterna. “Il monitoraggio dei nostri mieli ha restituito valori altamente positivi e conferma come il territorio dei Monti Sibillini sia un luogo privilegiato per lo sviluppo di attività economiche sostenibili e funzionali alla tutela della biodiversità, come è l’apicoltura”.
Ricordiamo che l’indagine fa parte del progetto “Bee Safe: Salviamo le api e gli altri impollinatori della Direttiva UE Habitat nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini”, inserito nell’azione di sistema del “raggruppamento appenninico” dei Parchi Nazionali nell’ambito delle Direttive “Biodiversità” del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
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