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Macerata, presentato il progetto "Città amica della persona con demenza"

Macerata, presentato il progetto "Città amica della persona con demenza"

"Che cos'è l'Alzheimer?" Si è aperta così la conferenza stampa di questo pomeriggio riguardante la presentazione di Macerata come "Città amica della persona con demenza". Un percorso finalizzato alla comprensione, all'accoglienza, all'ascolto e al cambiamento verso una malattia, di cui spesso si pensa di avere un quadro più o meno completo, mentre in realtà si sa ben poco. Davanti ad una ricca platea, si sono alternati interventi del sindaco Romano Carancini, dell'assessore alle Politiche sociali Marika Marcolini, dello scrittore Flavio Pagano, autore del libro "Infinito presente", della presidente Alzheimer Uniti Italia Manuela Belardinelli e della neuropsicologa coordinatrice del progetto Susanna Cipollari.

"Il progetto nasce perchè - ha affermato la neuropsicologa - l'Alzheimer è una malattia molto diffusa; ogni tre secondi una persona si ammala di demenza. Purtroppo il problema non è soltanto per la persona in questione, alla quale viene impedito di svolgere le attività che era abituata a fare quotidianamente, ma anche per la famiglia, soprattutto se questa non è supportata sin dalla diagnosi". Proprio da questi due punti centrali nasce la volontà di intraprendere il progetto, attraverso il quale si svilupperanno centri di ascolto, eventi, migliorie alla città, incontri nei luoghi pubblici, focus nelle scuole, in modo da farla diventare una città ideale per tutti, soprattutto per i malati.

"Ci vuole consapevolezza di quello che stiamo provando a fare. - ha dichiarato Carancini - La città di Macerata potrà rappresentare, spero, un modello. Questo è un grande passo, poiché abbiamo il dovere di misurarci con l'Alzheimer e con tutto ciò che comporta difficoltà, disagio e fatica. E' necessario condividere un percorso di socialità ed è chiaro che bisogna lavorare moltissimo sulla comunicazione. Ritengo che questi eventi siano tappe importanti, intesi anche come occasioni per una maggiore sensibilizzazione. Si sta lavorando ad un progetto particolare, ci vorrà impegno e costanza".

"Chi di noi non ha dei bisogni speciali? - ha detto Manuela Belardinelli - Il bisogno speciale appartiene alla persona e non alla persona malata. Siamo noi a fare delle distinzioni, a creare delle "barriere". Io stessa sono stata molto indecisa, perchè quando è partito il progetto avrei voluto chiamarlo la "Città amica della persona", poiché esiste la persona e non quella con demenza. Ovvio, bisogna avere delle attenzioni maggiori, ma non devono crearsi distinzioni, intese come barriere mentali e sociali".

Per poter affrontare un percorso di questa portata, è stato e sarà necessario il coinvolgimento di più soggetti, i quali dovranno lavorare e collaborare per un fine comune. Pertanto, un grande ringraziamento è stato rivolto all'Amministrazione comunale, all'Alzheimer Uniti Italia Onlus e all'AFAM Alzheimer Marche Onlus che hanno reso possibile tutto questo. Questo di oggi è stato soltanto il primo della serie di proposte programmate per i prossimi mesi, ma ha già riscontrato molto successo.

 

 

 

 

 

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