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Macerata, nuova luce sul Monumento ai Caduti di piazza della Vittoria

Macerata, nuova luce sul Monumento ai Caduti di piazza della Vittoria

Nuovo volto per il Monumento ai Caduti di piazza della Vittoria. Si è svolta ieri sera la cerimonia di inaugurazione della nuova illuminazione che restituisce un’immagine sontuosa ed elegante all’imponente monumento progettato e realizzato dall’architetto Cesare Bazzani come ingresso al Campo sportivo della Vittoria e maestoso fondale scenografico a corso Cavour,  nel ricordo dei caduti di tutte le guerre. 

Sorgenti led lineari e flessibili con alta efficienza luminosa e diverse temperature di colore, esaltano gli elementi architettonici del monumento, ne delineano i contorni e valorizzano i particolari. 

Il progetto porta la firma di Sara Iacoponi e Francesco Montironi, studenti del corso di Light design dell’Accademia di Belle arti di Macerata, primi classificati al concorso Mac Light ideato e promosso dal Rotary ed accolto da Amministrazione comunale e Accademia di Belle Arti. Un bando rivolto a studenti e neo laureati delle scuole di light design con cui si chiedeva di valorizzare un luogo simbolo di Macerata. 

Al grido della parola luce! pronunciata dai presenti in piazza della Vittoria. 

E’ questo il primo passo di un percorso di illuminazione artistica che nasce da una convenzione tra Comune e Accademia. Una delle prossime zone ad essere illuminate sarà quella dello Sferisterio ma la Light Strategy delineata prevede in totale altri 11 punti interessati alla rigenerazione.

L’intervento, che ha comportato una spesa totale di 60.000 euro di cui 50.000 sono risorse comunali mentre i restati 10 sono stati finanziati dal Rotary Club Matteo Ricci che ha erogato anche una borsa di studio per i due studenti per 5.000 euro, si basa sull’utilizzo della luce come mezzo di comunicazione per valorizzare il monumento e riportare alla memoria, attraverso la luce fredda, che delinea i contorni, e la luce calda, che mette in evidenza i mattoncini e il materiale originale, il valore simbolico del monumento che celebra l’eroismo, onora i caduti ed esalta la classicità antica. 

 

“La direzione dei fasci luminosi che illuminano la struttura dall’alto verso il basso - hanno spiegato i due giovani autori - ricorda da una parte il naturale gesto di alzare gli occhi al cielo quando ricordiamo chi non è più in vita e serve dall’altra ad evitare l’inquinamento luminoso”. 

 

 

 La cerimonia è stata intervallata dall’esecuzione di canti ispirati alla prima Guerra mondiale eseguiti dal Coro Sibilla e dai brani della Birbanda che dopo l’iniziale Inno di Mameli hanno concluso la cerimonia. 

 

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