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Macerata - La vera crisi non è quella di Governo, ma quella che riempie la fila al banco dei pegni

Macerata - La vera crisi non è quella di Governo, ma quella che riempie la fila al banco dei pegni

Mentre in queste ore le principali notizie riguardano discussioni incentrate su chi sono i responsabili del Senato che hanno votato sì alla fiducia al premier Conte, su Italia Viva che si è astenuta dal voto o sul “caso Ciampolillo”, la maggioranza degli italiani - ed in questo caso non importa se la maggioranza sia semplice o assoluta, è maggioranza e basta - cerca di “sbarcare il lunario” per arrivare alla fine del mese.

Forse questa notizia non “fa notizia” quanto le dispute politiche di chi, mentre appare totalmente scollato dalla realtà (come ci riportavano le immagini di ieri sera in diretta), si accanisce a tutela della propria poltrona con tanto di revisione a un improvvisato "Var" per una manciata di voti arrivati al fotofinish e assembramenti di senatori che, in maniera scomposta, facevano sentire le loro ragioni a una spaesata Maria Elisabetta Alberti Casellati. 

Ma questa è e deve essere la notizia perchè i  “datori di lavoro” dei politici siamo tutti noi, cittadini della nostra “povera” Italia. Ed è propio il caso di dire che l’Italia sta diventando sempre più “povera”.

E non occorre dedurlo dai dati del Pil o del debito pubblico che l’Italia si sta impoverendo sempre di più.

E’ sufficiente fare una passeggiata in una delle nostre citta’; è sufficiente parlare con la gente. E’ sufficiente vedere le saracinesche di molti negozi, di molti bar, dei ristoranti, abbassate; è sufficiente guardare tra le vetrine impolverate di molti locali commerciali vuoti e sfitti perchè  non si  riesce più a sostenere la spesa per la locazione.

Il credito su pegno, quella risorsa finanziaria offerta dalle Banche che garantisce ai clienti immediata liquidità, impegnando oggetti d’oro, gioielli, orologi, è preso d’assalto: è diventato il rifugio di tanti, giovani e meno giovani che, in triste attesa, affollano le filiali a cui affidare i loro beni più cari e preziosi: “preziosi” non solo e non tanto per il loro valore intrinseco, ma perchè magari sono ricordi di un passato più sereno o felice, chissà anche di genitori o nonni che non ci sono più.

Da questa realtà non è esente la nostra Macerata. 

Nella giornata di oggi, una fila importante di persone ha atteso silenziosamente il suo turno in via Ricci, allo sportello del credito su pegno di UbiBanca. Lo sguardo fisso a terra, in una dignitosa compostezza, e chissà quali i pensieri, quali le speranze di potere ottenere una somma che permetta di “tirare avanti” ancora per un po'. Da questa mattina sino alle 15 di oggi pomeriggio, la scena era sempre la stessa. Chissà che alcuni si possano essere sentiti anche umiliati di far parte di quella fila di persone.

 

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