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Macerata, la cooperativa sociale “Il Faro” dona 50 cuscini per parlare di violenza di genere

Macerata, la cooperativa sociale “Il Faro” dona 50 cuscini  per parlare di violenza di genere

Da oggi il simbolo della rinascita è un cuscino: nato all’interno del laboratorio Punto e a Capo, questo progetto solidale ideato dalla Cooperativa Sociale Il Faro è destinato al reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza.

I laboratori gratuiti di sartoria intendono essere un’occasione di rinascita, e i cuscini donati rappresentano proprio il risultato di questi sforzi: per questa ragione Il Faro ha scelto di donarli a 50 personalità del territorio, che con il loro ruolo attivo sono coinvolti nella sensibilizzazione e nel contrasto della terribile piaga della violenza di genere.

La collaborazione sinergica fra enti, istituzioni, associazioni e autorità civili e religiose è infatti la vera forza motrice in grado di arginare un fenomeno in costante aumento, collaborando in maniera attiva su più modalità di intervento (giuridico, legale, istituzionale, di sensibilizzazione al problema etc).

Donando questi cuscini Il Faro vuole ringraziare chiunque abbia sostenuto e abbracciato la causa, divenendo un alleato insostituibile in questa sfida quotidiana.

La prima consegna è avvenuta a Milano, presso la sede di Aviva Community Fund, dove Marcello Naldini ha consegnato il primo dei 50 cuscini in partenza, dando il via a questa insolita campagna di Natale.

Nel frattempo continuano le consegne, e per tutto il periodo Natalizio i cuscini continueranno ad arrivare nelle mani di chi, in un modo o nell’altro, ha contribuito a rendere il Natale di queste donne un po’ speciale. Da oggi il simbolo della rinascita è un cuscino.

Soprattutto se è stato cucito dalle mani di donne coraggiose e tenaci, che hanno deciso di fuggire dalla violenza domestica per iniziare un nuovo percorso di vita.

Venerdì 23 Novembre Marcello Naldini, portavoce della cooperativa sociale Il Faro, ha consegnato in dono il primo cuscino solidale realizzato dalle ospiti di casa Eva, casa di accoglienza situata nel Maceratese, che ogni giorno offre rifugio alle donne vittime di violenza fisica, sessuale o psicologica.

Il cuscino è nato all’interno del laboratorio Punto e a Capo, un progetto realizzato dalla Cooperativa Sociale Il Faro e destinato al reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza.

Grazie ai corsi di sartoria base e sartoria avanzata le donne possono apprendere un nuovo mestiere e mettere un punto nella loro vita passata, macchiata da sofferenze e crudeltà, iniziando da capo un nuovo percorso.

Il progetto intende essere un’occasione di rinascita, e i cuscini donati rappresentano proprio il risultato di questi sforzi: per questa ragione Il Faro ha scelto di donarli a 50 personalità del territorio, che con il loro ruolo attivo sono coinvolti nella sensibilizzazione e nel contrasto della terribile piaga della violenza di genere.

La collaborazione sinergica fra enti, istituzioni, associazioni e autorità civili e religiose è infatti la vera forza motrice in grado di arginare un fenomeno in costante aumento, collaborando in maniera attiva su più modalità di intervento (giuridico, legale, istituzionale, di sensibilizzazione al problema etc).

Donando questi cuscini, ricchi di significato umano, Il Faro vuole ringraziare chiunque abbia sostenuto e abbracciato la causa, divenendo un alleato insostituibile in questa sfida quotidiana.

La prima consegna è avvenuta a Milano, presso la sede di Aviva Community Fund: Marcello Naldini ha consegnato ad Annalisa Sartori, Emanuela De Matteis e Michela Benetti il primo dei 50 cuscini in partenza, dando il via a questa insolita campagna di Natale.

«La lotta contro la violenza di genere è subdola, e spesso molto più difficile da arginare di quanto si creda.» Afferma Marcello Naldini, della cooperativa Sociale Il Faro «È perciò necessario l’aiuto concreto di ciascuno di noi, partendo da una sensibilizzazione al problema alle fasce più giovani della società.»

Ma perché proprio un cuscino? «I cuscini sono un elemento tipico della vita domestica, sono un oggetto su cui poter riposare, da abbracciare nei momenti in cui ci sentiamo un po’ soli» Spiega Marcello Naldini «ma questi cuscini sono particolarmente speciali perché sono riempiti con la lavanda coltivata dalle donne della casa rifugio: hanno ricreato un oggetto tipicamente domestico, l’hanno riempito con il profumo dei loro sogni e lo lasciano fuggire dalla casa in cui lo hanno cucito. Il cuscino non è altro che la trasposizione dei loro desideri e dei loro sogni.»

Ecco allora che questi doni davvero speciali acquisiscono un valore unico.

Nel frattempo continuano le consegne, e per tutto il periodo Natalizio i cuscini continueranno ad arrivare nelle mani di chi, in un modo o nell’altro, ha contribuito a rendere il Natale di queste donne un po’ speciale.

 

 

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