Anche la comunità maceratese, come a Roma, Milano, e tante altre città, ieri 8 gennaio, si è stretta intorno ai rappresentanti iraniani presenti nel territorio. È stato infatti molto partecipato il flash mob promosso dal Consiglio delle donne in sostegno del popolo iraniano.
L’occasione ha gremito piazza Vittorio Veneto in cui prima di tutti cittadine e cittadini, associazioni, forze sociali - oltre che alcuni esponenti del mondo istituzionale e politico - hanno voluto mostrare la loro partecipazione a coloro che dall’Iran sono arrivati a vivere qui in mezzo a noi, ma senza mai dimenticare il dolore e i timori, la rabbia per le oppressioni in corso, la voglia di vedere il proprio Paese finalmente libero da un regime teocratico capace di uccidere finora ben più di 350 persone tra cui almeno tantissimi bambini.
Le loro testimonianze di studentesse, di studentesse come di giovani lavoratori e di uomini adulti arrivati in Italia quando l’Iran era un paese libero e democratico, negli anni Settanta, sono state toccanti e hanno anche ricordato le violenze per strada e in tutti i luoghi di vita delle persone o le impiccagioni sulle gru, di cui sono state riempite le piazze perché i corpi degli esecutati fungano da deterrente contro le proteste.
È stato richiamato anche l’abbattimento del volo commerciale PS752 della Ukraine International con a bordo 176 persone da parte di due missili della Guardia della rivoluzione del Regime islamico. Ne ricorreva proprio ieri (ndr) il terzo anniversario.
Gli interventi si sono succeduti raccontando le buie esperienze vissute in prima persona e il senso profondo di ingiustizia che ha portato i rappresentanti del popolo dell’Antica Persia, tra cui Mojtaba Sadechi e Gahaempanah Bahar, a chiedere ai paesi europei aiuti concreti, quali il ritiro degli ambasciatori o il blocco delle commesse di armi per il regime islamico.
La presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova ha ribadito, insieme alla vicepresidente Ninfa Contigiani, la volontà di promuovere solidarietà, sostegno e vicinanza ad una popolazione che tutti i giorni rischia la propria vita, per affrontare la negazione dei diritti e l’ingiustificabile oppressione della dignità umana.
La protesta, cresciuta dal 19 settembre scorso, quando fu uccisa brutalmente Masha Amini per l’assurda colpa di un velo indossato male, ha visto quale motore della rivolta la forza e il coraggio delle donne, che insieme ai giovani stanno nutrendo la reazione alla tracotanza del regime degli Ayatollah.
Di fronte alle proteste pacifiche e alla richiesta del diritto inalienabile alla libertà, la Presidente del Consiglio delle donne Sabrina De Padova ha sottolineato con forza la necessità di un esplicito impegno e presa di posizione da parte dei paesi occidentali.
Durante l’incontro c’è stato anche l’intervento del sindaco Sandro Parcaroli oltre che di avvocati, professori, professionisti che hanno appoggiato la causa del popolo iraniano. Erano presenti anche deputati, consiglieri e assessori comunali, esponenti sindacali del territorio uniti in un abbraccio ideale alla determinazione del popolo iraniano.
Commenti