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Macerata, corsa al risparmio nei supermercati. “Troppo allarmismo, intervenire sulle bollette” (FOTO e VIDEO)

Macerata, corsa al risparmio nei supermercati. “Troppo allarmismo, intervenire sulle bollette” (FOTO e VIDEO)

Il ritornello è rimasto sostanzialmente lo stesso dagli inizi del 2022, come un tormentone trasmesso a cicli stagionali da tv, radio e media digitali: caro energia, caro bollette, materie prime, inflazione. Per le circa 26 milioni di famiglie italiane significa una filastrocca ripetuta ad ogni giro di carrello della spesa; per gli oltre 11 mila esercizi commerciali di genere alimentare (dai grandi magazzini ai mini mercati, singoli o associati) vuol dire compiere l’ennesimo sforzo per continuare a far girare l’economia. Una logica, quest’ultima, che spiega come taluni rincari sui beni considerati di prima necessità vengano oggi avvertiti in maniera più sensibile.

Anche nel distretto di Macerata, i consumatori si preparano a tenere sotto controllo scontrini e listino prezzi, in cerca di tutte quelle offerte che - almeno in teoria - potrebbero agevolare la corsa al risparmio anche nel carrello della spesa. Il tutto a fronte di una recessione economica che non si fermerà prima del giugno 2023 (il Sole 24 Ore), e le cui ripercussioni si sono già ravvisate per prodotti come latticini (+10%), farinacei (oltre il 24%), pasta (+21,6%, stabile), pane (+14,6%), frutta e verdura (+16,7%) e persino l’acqua (+12,9%). C’è da dire però che alcuni commercianti sono cauti nell’alimenare un eccessivo allarmismo.

“I principali beni di consumo - spiega il direttore di uno dei supermercati principali di Macerata - hanno risentito di un lieve aumento dovuto principalmente ai costi di produzione, all’imballaggio e al trasporto. Il cliente di solito non tiene conto della spesa che c’è dietro a un sacchetto di plastica piuttosto che a una scatola di cartone, ma anche questi sono materiali che vengono lavorati attraverso l’utilizzo di energia elettrica. Come gestori, cerchiamo di operare continuamente la migliore stategia di marketing che non restituisca alle famiglie l’aumento reale dei beni essenziali”.

“Un rincaro di 20 centesimi su acqua, latte o verdure - argomenta un altro responsabile di commercio - non incide in maniera decisiva sul fine mese di una famiglia: il problema parte dal caro bollette di luce e gas. Per il resto, si tratta di variazioni proporzionali alle esigenze di mercato, necessarie a far girare l’economia: i camionisti che consegnano, gli operari che producono imballaggi etc. devono pur essere pagati. In questo senso, noi leader di settore all’interno di cooperative abbiamo adottato un sistema ‘laterale’ che ci consente di andare incontro alle varie esigenze e calmierare di volta in volta i mutamenti di prezzo. In generale, però, credo che in questi ultimi mesi si sia sviluppato un vero e proprio terrorismo d’informazione alimentato a televisione e stampa”.

Di seguito, il servizio:

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