"Vergognoso! Queste le macerie della chiesa di Santa Maria in Via, inagibile e lesionata dal 24 agosto 2016, dove per pochissimo passando con la macchina là sotto non ci lascio le penne e per un altrettanto fortunato destino di quella maledetta sera del 26 ottobre 2016 non ce le hanno lasciate le studentesse universitarie che occupavano le abitazioni andate distrutte con il crollo del campanile, che per inerzia delle competenti autorità si è andata via via sgretolando e ha subìto ulteriori devastanti crolli anche a metà febbraio 2017, mai coperta, mai protetta lasciata in balia non solo delle scosse successive ma anche del cattivo tempo, di pioggia, umidità e abbondanti nevicate... ad oggi sta ancora così senza alcuna messa in sicurezza... lascio a voi ogni considerazione. Ecco come in Italia stanno gestendo il terremoto ed ecco come ci stanno trattando!!!".
Con queste parole, affidate a un post pubblicato sul suo profilo Facebook, l'avvocato e blogger Rosella Gaeta richiama l'attenzione delle autorità sulla situazione post terremoto a Camerino. Quella di stamattina, mercoledì 17 maggio, è solo una delle tante pagine della storia che ha deciso di raccontare agli amici del social network: la storia di una donna che si sente "miracolata" perché scampata alla morte quella maledetta notte del 26 ottobre e che, da quel giorno, segue il cammino verso la ricostruzione della sua città senza risparmiare richiami anche severi alle autorità.
A quasi sette mesi dalla scossa delle 21.18 del 26 ottobre torna a parlare del campanile della chiesa di Santa Maria in Via, crollato a pochi passi da lei. Un miracolo: qualche secondo in meno e sarebbe stata vittima di questa chiesa di cui ora chiede il recupero.
"Condivido - prosegue Gaeta su Facebbok - il testuale sfogo del parroco che grida aiuto sin dall'evento sismico dell'agosto 2016. Dalla lettera del 03/05/2017 riguardante la chiesa di S. Maria in Via: «Questa Soprintendenza è in procinto di avviare le procedure di affidamento per la selezione dell'impresa che realizzerà la messa in sicurezza della chiesa…».
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