L'appello dei residenti del centro storico a Carancini: "Sindaco ci ascolti o Macerata morirà"
Svariate le richieste che il Comitato cittadino "La Grondaia" rivolge all’Amministrazione comunale di Macerata attraverso una lettera e per le quali viene richiesto di poter avere una interlocuzione con la stessa. Il Comitato ha come obiettivo quello di rappresentare le problematiche vissute dai residenti nel centro storico di Macerata e fare proposte per rendere il quartiere più vivibile.
"Ribadendo - si legge nella lettera - il concetto che il rilancio di un quartiere deve essere basato sull’equilibrio tra le sue componenti essenziali che nel nostro caso sono la residenzialità, l’Università, le attività commerciali, le attività lavorative e una rete di servizi pubblici completi ed efficienti, i residenti vogliono portare alla Sua attenzione alcune questioni di basilare importanza che nell’immediato sono quelle che più ci impediscono di svolgere una vita normale e che, se non affrontate seriamente, accentueranno l’esodo, avviato da anni e aggravato dal recente terremoto, di molte famiglie".
Mobilità e sosta sono due degli argomenti "caldi" che non mettono d'accordo cittadini e amministrazione.
"Da sempre i posti macchina - si legge ancora - per i residenti sono insufficienti. In base alle modifiche introdotte, alcune certe perché esplicitate sulla lettera inviata da Apm ai cittadini con permesso zona A, alcune incerte perché apprese solo a mezzo stampa e comunque non sufficientemente divulgate alla cittadinanza, i posti saranno ancora più ridotti e con tariffe più che raddoppiate. Si chiede pertanto, tra le altre cose, che vengano accolte le richieste: di rimodulare completamente le tariffe per i residenti evitando sperequazioni fra i cittadini che abitano in centro e quelli che abitano negli altri quartieri, mantenere la distinzione tra zona A e zona B anche per i residenti che scelgono il pacchetto abbonamento parcheggi struttura a 160 €, ridurre il tempo concesso per la sosta ai permessi annuali di ingresso nella ZTL e rivedere i criteri di rilascio degli stessi, ridurre il sovraprezzo per il permesso aggiuntivo nel caso di due auto, sospendere momentaneamente il riordino della sosta, rivalutarlo anche in base alle presenti richieste, renderlo più chiaro e riattivarlo solo dopo una campagna di informazione e comunicazione diffusa, semplice, chiara e dettagliata e ancora di procedere al censimento degli spazi sosta occupati dai residenti in zone senza alcuna segnaletica orizzontale al fine di regolarizzare ulteriori stalli gialli".
Molti residenti lamentano inoltre disagi insopportabili durante le ore notturne "dovuti ai rumori provenienti dalle strade originati in primo luogo dalla musica fatta durante i vari eventi e da alcuni bar che hanno tavoli all’esterno, in secondo luogo dalle persone che vagano ovunque in evidente stato di alterazione facendo schiamazzi e atti vandalici nei confronti dei beni privati e pubblici. Chiediamo quindi verifiche del possesso delle certificazioni acustiche da parte delle attività commerciali autorizzate, che le deroghe siano concesse fino alle ore 1.00 solo in casi tipo Musicultura, Notte dell' Opera ed eventi simili nei limiti compatibili con la tutela della salute pubblica, che la distribuzione di alcolici in centro sia permessa fino alle ore 01.00 e che venga predisposto un controllo più attento sui conferimenti dei rifiuti per quanto attiene la raccolta porta a porta".
Anche le scuole al centro del dibattito.
"In seguito alla decisione di realizzare un nuovo polo scolastico nell’area ex Casermette e al terremoto - si legge ancora nella lettera -, di fatto non ci sono più scuole pubbliche di quartiere -in particolare materne, elementari e medie - dove mandare i figli di giovane età e tale decentramento depriverà ancora di più l’attrattiva del centro: le giovani coppie che pensassero di viverci calcolerebbero anche i costi, di ogni tipo, determinati da questa assenza. Questa situazione rende ancor più problematica la sopravvivenza di quella componente residenziale fondamentale per la vitalità del centro storico, che si vedrebbe definitivamente privato dell’unica, storica scuola di quartiere. Una scuola non è solamente un luogo deputato istituzionalmente all’istruzione, ma un importante riferimento per l’incontro, lo scambio e l’arricchimento culturale di un quartiere che non può essere impoverito di un bene prezioso. Oltre a ciò l’effetto collaterale del decentramento sarà l’appesantimento del traffico nelle ore di punta perché le famiglie saranno costrette ad utilizzare il mezzo privato per raggiungere il nuovo sito. Si chiede pertanto che si presenti un progetto organico di localizzazione delle scuole nella città, che possa valorizzare un corretto rapporto scuole-territorio e, in quest’ottica, si verifichi la possibilità sia di rivedere completamente il progetto di spostamento delle scuole esclusivamente in zone periferiche, sia di programmare una loro graduale ridistribuzione individuando anche nella parte centrale della città edifici adeguati da ristrutturare con criteri anti-sismici".
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