Indennità ai sindaci del cratere. Pazzaglini "Una presa in giro perché a carico dei comuni"
"Ci prendono in giro? Io ho rinunciato anche al rimborso previsto per chi risiede fuori dal comune. Siamo tutti terremotati, come si può pensare di far cacciare soldi all'amministrazione?". È quanto chiarisce il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini sulla vicenda delle indennità da destinare, per legge, ai sindaci dei comuni del cratere.
Una legge di aprile, la n. 45/2017, secondo cui gli amministratori delle zone rosse, con meno di 5mila abitanti, possono aumentarsi per un anno il compenso mensile: 3.600 euro al mese in più. Fino a qui nulla da dire, ben vengano gli aiuti. Il problema è che a pagare dovrebbero essere i comuni. Gli stessi che da otto mesi stanno affrontando l'emergenza post terremoto, in molti casi, da soli.
"La ratio della legge è giusta - spiega Pazzaglini - lo dico da libero professionista che dedica tutte le sue giornate al comune. La cosa ridicola è che dobbiamo pagarcela noi. Assurdo. Chi può mai pensare che in un momento come questo, un sindaco possa gravare ulteriormente sulle casse del comune?".
Pazzaglini sa bene quali siano le priorità di un comune come quello di Visso e sa quali rinunce deve fare un primo cittadino per garantire la normalità: "Il mio compenso da sindaco è di mille euro. Oltre ad aver rinunciato al rimborso, mi sono autolimitato per l'utilizzo dell'auto del comune. Tutto a mie spese, tranne se devo prendere l'auotostrada e percorrere più di 150 chilometro".
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