Incentivi per l'adozione di cane, la Lav: la legge non prevede denaro
"In relazione alla proposta di alcuni Comuni di incentivare le adozioni dei cani ospiti nei propri canili vorrei precisare che tale proposta, seppur nata da buoni propositi è in contrasto con quanto stabilito dal RR di attuazione della LR10/97 art.2 comma 7 che prevede solo incentivi in cibo o altri tipi di servizio. Era stato introdotto questo comma per evitare, come purtroppo era stato riscontrato, adozioni anche multiple solo per motivi di denaro con successivi abbandoni". Così la dottoressa Maria Acquila referente Lav per le Istituzioni delle Marche.
"Inoltre si era riscontrato la impossibilità di verificare l’uso di tale denaro . Uso di denaro pubblico di cui gli Enti Locali devono renderne conto il buon uso.
E’ inoltre evidente che i cani abbandonati andrebbero ad accrescere il randagismo e di conseguenza un ulteriore aggravio per le casse comunali.
A chi vuole adottare un cane avere servizi (buoni cibo, visite veterinarie…) invece di denaro dovrebbe essere accolto favorevolmente. Il contrasto al randagismo come dimostrato da zone meritevoli come quella di Ancona che si è detta contraria ad incentivazioni in denaro si attua con una corretta attività di controllo, di sterilizzazione, di collaborazione con i volontari come peraltro disposto dall’art 2,l.c/bis della LR10/97 e succ. modifiche. Il sovraffollamento diminuirebbe notevolmente con attività sanzionatorie e di controllo, se i cani venissero affidati a canili gestiti da associazioni (si risparmierebbe anche l’IVA) , da canili che accoglie volontari che si attivano in azioni di adozioni consapevoli e controllabili".
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