Incendio Rimel: "Frequenza preoccupante di questi eventi in provincia, priorità alla prevenzione"
Legambiente interviene duramente dopo l’ennesimo incendio che ha interessato la provincia di Macerata (leggi qui). “Non si può continuare a sostenere una situazione di questo tipo – dichiara Marco Ciarulli presidente di Legambiente Marche – la provincia negli ultimi anni è stata interessata da questi fenomeni con una frequenza preoccupante, con ricadute ambientali e di salute sul territorio indiscutibili”
L’associazione, ogni anno racconta i reati ambientali attraverso il suo dossier “Ecomafia” anche sul tema dei rifiuti. Nelle Marche, dal 2013 al 2021, situazioni di incendi negli impianti di trattamento, smaltimento e recupero di rifiuti sono stati 19, appena l’1,5% sul totale nazionale di 1293 eventi di questo tipo. Numeri molto bassi quelli marchigiani, a maggior ragione preoccupanti per una provincia, quella di Macerata, che sembra essere diventata il luogo in cui questi incendi si verificano con costanza.
“Che l’incendio sia stato accidentale o meno non sta certo a noi dirlo – prosegue Ciarulli – ma è chiaro che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. Stiamo parlando di impianti molto delicati e complessi che trattano rifiuti speciali e a maggior ragione la prevenzione dovrebbe essere una priorità. Forse questi sistemi di prevenzione non sono efficienti? È evidente che qualche pezzo della filiera non funziona, ma ovunque sia il problema non è più accettabile che ambiente e cittadini debbano costantemente pagarne lo scotto, con disagi ambientali immediati, e potenziali pericoli di salute nel lungo periodo”.
L’associazione ricorda come negli ultimi anni episodi di questo tipo siano stati frequenti: 2 volte alla ORIM, la Macero Maceratese, 2 volte al Cosmari ed oggi Rimel.
“Infine – conclude Ciarulli – ci preoccupano le conseguenze anche del settore di riciclo e recupero. Ad ogni incendio o disastro ambientale legato a questo settore, ci si allontana dal modello di economia circolare che vorremmo veder sviluppato nel nostro territorio".
"Diventa più difficile investire nel settore, le assicurazioni diventano più onerose e la sfiducia generale dei cittadini comprensibilmente aumenta. Questi eventi sono un danno per tutti, se non assumiamo il concetto di prevenzione come priorità assoluta, non ne usciremo mai".
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