Il Parroco e gli organi parrocchiali di San Venanzio raccontano l'iter per la costruzione della nuova scuola dell'infanzia
Dopo il terremoto del 26 ottobre la parrocchia, le famiglie dei bambini iscritti all’asilo, le maestre, si sono trovati senza una struttura agibile.
Il Parroco, sentiti gli Organi Parrocchiali, dopo diversi mesi di chiusura raccolte le pressanti richieste delle famiglie e di tutta la comunità, accogliendo la generosità di un parrocchiano, ha deciso di continuare l’anno scolastico spostando la scuola in un appartamento di Montagnano: soluzione provvisoria, per sopperire ad una esigenza urgente e contingente agli eventi sismici.
Spronato dalle famiglie dei bambini e dalla voglia di non far morire questa istituzione a servizio della comunità di Camerino (si accolgono bambini non solo della parrocchia di San Venanzio ma anche di tutta la nostra città e dei paesi limitrofi che purtroppo non possono avere il nido per motivi di spopolamento), ha cominciato a cercare probabili benefattori che avrebbero potuto contribuire alla salvezza della scuola.
Così sono cominciate ad arrivare proposte di donazioni da diverse aziende sensibili ai problemi dei terremotati ed in particolare dei bambini che hanno bisogno della scuola pubblica e/o parificata (la loro generosità non fa differenza tra scuola pubblica e scuola parificata).
La prerogativa fondamentale era che la nuova struttura fosse dotata di massima sicurezza in caso di nuovi eventi sismici, anche in caso di alta magnitudo.
"Abbiamo cominciato quindi a cercare un terreno idoneo ad ospitare questa struttura - ha affermato don Marco Gentilucci - e nel frattempo ci sono stati proposti nuovi aiuti anche da altri benefattori.
Dopo una ricerca autonoma che non ha portato alcun risultato abbiamo deciso di interpellare il Comune di Camerino affinché individuasse, all’interno del territorio comunale un’area idonea dove poter edificare la struttura (gennaio 2017), cosa fatta anche da altri Enti e Associazioni. Il Comune di Camerino ci ha chiesto di mostrare un progetto di massima per potersi rendere conto della superficie di cui avevamo bisogno. Così abbiamo impostato il primo progetto della struttura scolastica confrontandoci necessariamente con le varie normative nazionali e regionali per la regolamentazione di tali strutture.
Diverso tempo dopo ci hanno contattati dicendo che solo un’area, nel quartiere di Montagnano, ancora libera e destinata a questo servizio, risultava essere idonea ad ospitare questa struttura (agosto 2017).
Il parroco ha portato a conoscenza della Diocesi la proposta di concessione dell’area fatta dal Comune con la formula del diritto di superficie. Abbiamo quindi cominciato ad avere a che fare con l'ufficio tecnico del Comune per sviluppare in modo concreto il progetto esecutivo della struttura cercando di occupare solo per la minima parte necessaria l’area che la normativa richiedeva".
"Ci viene fatta esplicita richiesta da parte del Comune di mantenere la restante area a servizio del quartiere - ha continuato don Marco Gentilucci - e di fare in modo di mantenere in funzione campetto di gioco. Convinti che purtroppo fosse inevitabile un restringimento del godimento dell’area da parte del quartiere ci siamo proposti di accollarci nel tempo la manutenzione dell’area verde pubblica, il rifacimento completo del campetto che in questo momento si trova in stato di abbandono, ed anche di ridare all’area nuovi giochi oltre a preservare al massimo tutte le alberature presenti. Dopo aver constatato che alcuni abitanti del quartiere, manifestavano contrarietà alla realizzazione della scuola in quel sito siamo tornati in Comune chiedendo nuovamente se ci fossero altre aree disponibili (ottobre 2017).
Alcuni rappresentanti di coloro che si sono detti contrari hanno chiesto al parroco un incontro per poter esporre le loro osservazioni ed in quella sede si sono espressi contro la costruzione della scuola portando come motivazione la necessità di mantenere a verde ogni metro di superficie dell’attuale area. Il parroco, sentite le loro esigenze, ha chiesto se fosse possibile trovare una soluzione condivisa al problema, ed ha interrogato di nuovo il Comune sulla possibilità di avere un’altra area idonea diversa da quella di Montagnano. Purtroppo, il Comune ha risposto che non esiste altra area di sua proprietà con la destinazione urbanistica idonea alla costruzione della scuola".
Il progetto è stato quindi rivisto e studiato in modo da limitare al minimo l’occupazione dell’area (1000 mq su 3500 mq), prevedendo di costruire la copertura con la tecnica del green roof (tetto verde), il quale in parte sarebbe stato anche accessibile dal giardino, ampliando l’area giochi esistente, ed impattando al minimo con la costruzione della struttura di un’altezza di soli 3,50 ml. al livello di gronda; queste soluzioni avrebbero portato inevitabilmente ad un innalzamento dei costi di costruzione ma sono state comunque prese in considerazione per poter trovare una soluzione accettabile per tutti (dicembre 2017).
Dopo l’uscita degli articoli sui giornali locali si è deciso di esporre alla comunità le ragioni sperando di addivenire ad una soluzione ampiamente condivisa.
"Ogni servizio a favore delle future generazioni è un arricchimento per tutta la comunità di Camerino e anche oltre - così ha concluso don Gentilucci - opportunità che non dobbiamo farci sfuggire, anche perché questo terremoto ha minato in modo profondo il futuro di questa nostra piccola realtà, già peraltro a forte rischio di spopolamento per mancanza di servizi alle famiglie e soprattutto a quelle giovani famiglie con bambini. In conclusione vogliamo ribadire la necessità di continuare le attività della storica “Scuola materna Maria Ausiliatrice” con i principali oneri a carico della Parrocchia di San Venanzio, dei donatori e degli Enti vicini, in una nuova sede sicura. Vogliamo confermare la correttezza delle azioni svolte e la ricerca della più completa legalità e legittimità, senza richiedere particolari privilegi.
Siamo aperti al confronto e ad ogni trasparente informazione e al tempo stesso determinati a mantenere una storica istituzione a Camerino, in luogo idoneo, in una struttura sicura e in tempi ragionevoli".
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