Il Nursind chiede maggiore sicurezza per i lavoratori delle professioni sanitarie
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del Nursind Macerata ( il sindacato degli infermieri) sulla sicurezza del pronto soccorso di Civitanova Marche.
"Dopo i diversi episodi di aggressione accaduti nel reparto del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Civitanova Marche nei confronti dei lavoratori, il Nursind Macerata è tornato a chiedere alla Direzione dell’Area Vasta 3, impegni concreti e non più rinviabili sulla sicurezza sul lavoro.
Sempre più spesso vengono riferite dagli operatori aggressioni verbali che talvolta sfociano in veri e propri attacchi fisici da parte di pazienti che, spesso stanchi dell’attesa, si accaniscono sui sanitari.
“Il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario è in continuo aumento e sta assumendo numeri importanti che incidono non solo sulla persona colpita ma su tutto il sistema. Il personale paga con la propria salute: la perdita di giornate lavorative a seguito delle aggressioni, ha un impatto rilevante sulla spesa del personale e le aggressioni verbali e fisiche non contribuiscono a far lavorare i professionisti in un ambiente sereno ove poter ponderare decisioni importanti per la vita delle persone.”
Queste le parole della segreteria Nazionale del Nursind che si è occupata del problema, tanto da dedicare ai fatti civitanovesi il manifesto per la giornata internazionale dell’infermiere. Con lo slogan “Prenditi cura di noi affinché possiamo prenderci cura di te”, lo scorso 12 maggio il Nursind è sceso in piazza dicendo: “i tagli al SSN tra le cause della violenza sul personale sanitario”.
Elisabetta Guglielmi, Segreteria Nursind Macerata, evidenzia che nel reparto del Pronto soccorso di Civitanova Marche, si sono verificati episodi molto gravi, portati all’attenzione della cronaca ed anche della Procura della Repubblica competente. Danneggiamenti e aggressioni sia fisiche che verbali, subite dai dipendenti in servizio, che, vista la mancanza di un organo di vigilanza interna, si sono visti costretti ad affrontare in prima persona situazioni di pericolo provocate in particolar modo da soggetti giunti o condotti in P.S. in evidente stato di alterazione psico-fisica (tossicodipendenti, soggetti in stato di ebbrezza, soggetti che hanno partecipato a risse ecc).
“Questi episodi-scrive la Guglielmi-non sono sporadici ma al contrario si verificano frequentemente, sia di giorno che di notte, creando situazioni di pericolo non soltanto per gli operatori sanitari presenti, ma anche per gli altri pazienti. L’unica sala di attesa è infatti priva di un presidio di sicurezza o di sistemi di allarme, vi hanno libero accesso e sostano, anche per lungo tempo ed indistintamente, sia soggetti con alterazioni, sia soggetti più “deboli” come bambini, donne in gravidanza, persone anziane, infortunati, che insieme al personale presente, sono esposti al rischio di atti di violenza da parte di individui privi di autocontrollo.
In particolare gli operatori sanitari maggiormente coinvolti ed esposti sono quelli assegnati al triage, in special modo di notte quando il servizio è coperto da una sola unità, a volte da una sola donna, a fronte delle due del turno diurno. Gli operatori, oltre a dover gestire ed organizzare il servizio a cui sono preposti, sono i primi a dover fronteggiare anche da soli le emergenze, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine che loro stessi devono allertare, proprio per la mancanza di personale di sicurezza.
In passato era in servizio in P.S. un membro delle forze dell’ordine in divisa che, oltre ad avere incarico di referto, interveniva nelle situazioni di pericolo e la cui sola presenza era già di per sé un importante deterrente. Questa figura di pubblica sicurezza è stata immotivatamente tolta, senza mai essere ripristinata. Alla luce dei fatti, il Nursind chiede con forza un presidio di guardia e di sorveglianza e un idoneo sistema di allarme anche per il Presidio di Civitanova Marche (indispensabile se si considera che in altri ospedali della stessa Area Vasta 3, nello specifico quello di Macerata, è presente un vigilante addetto alla sicurezza!).
L’Azienda ha l’obbligo di tutelare adeguatamente i dipendenti sul luogo di lavoro e il paziente che, se si reca in ospedale in quanto bisognoso di cura ed assistenza, non può trovarsi esposto a situazioni di rischio.” Il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, ha comunicato alla Guglielmi che si farà carico della questione e che si sta lavorando già in tal senso. Nursind verificherà che gli impegni presi vengano ottemperati quanto prima".
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