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"Misure illogiche, si gioca con la libertà delle persone": i dubbi di Aldo Ascani sul nuovo Dpcm

"Misure illogiche, si gioca con la libertà delle persone": i dubbi di Aldo Ascani sul nuovo Dpcm

“Totalmente illogiche”, così ha definito Aldo Ascani le misure contenute nel nuovo Dpcm, firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte e dal ministro della salute Roberto Speranza.

Il decreto prevede alcune disposizioni restrittive per bar e ristoranti: feste vietate nei locali e, per i banchetti dopo le cerimonie, si potrà avere un massimo di 30 invitati, le persone non potranno sostare di fronte a bar e ristoranti; stop al servizio al tavolo alle ore 24 (leggi qui).

La stretta del governo nel nuovo Dpcm per contenere i contagi da Covid-19 si concentra soprattutto sulla vita sociale e nelle aree della movida.

“Si tratta di un colpo ulteriore al settore – spiega il titolare de “La Serra”-  un comparto, quello dei bar e della ristorazione, che ha già pagato a caro prezzo gli effetti del lockdown dei mesi scorsi. A mio avviso non ha alcun significato imporre la chiusura alle 24, come ipotetico contenimento degli assembramenti. È chiaro che le persone potrebbero tranquillamente comprare alcolici da un supermercato e andare a festeggiare altrove”.

"L’unica soluzione sarebbe far cambiare abitudini ai giovani, e iniziare la serata prima. Sono comunque orari assurdi - dice - perchè non rispecchiano le dinamiche della ristorazione: la gente ha delle attività che chiudono alle 21 e prima delle 22 non riesce ad arrivare al ristorante”.

Aldo Ascani suggerisce anche una delle possibili correzioni. “Direi che a questo punto sarebbe stato più logico imporre per tutti una chiusura all’una e avrebbe creato meno problematiche”.

La fiducia nell’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte, è ridotta ai minimi termini dopo questo Dpcm. “Ritengo che questo Governo abbia adottato le scelte più semplici. Penso - invece -  che un buon esecutivo debba prendere le decisioni più difficili per risolvere i problemi, senza danneggiare  le attività imprenditoriali”.

"Io sono consapevole dei rischi del Covid-19 e del fatto che sia fondamentale proteggersi per tutelare in primis i soggetti più deboli, ma le misure imposte sono state spesso illogiche", ribadisce l’imprenditore.

Ascani è dubbioso anche sul limite imposto alle feste private. “È un’altra scelta che non condivido, credo che si stia giocando con la libertà delle persone, poi non capisco come sia possibile controllare nelle case dei privati, è una misura restrittiva che in genere si riscontra nei regimi dittatoriali”.

Infine una riflessione sul suo locale “La Serra”: "Siamo chiusi da marzo e abbiamo ricevuto pochissimi aiuti dal Governo, come tutto il settore del resto, che ricordiamo è stato tra i più funestati. Molte attività non riusciranno a riprendersi, purtroppo continuando così è inevitabile. Con quale garanzia inizi a progettare, con quale certezza vai a gestire un locale - domanda l’imprenditore - .Come puoi garantire lo stipendio ai tuoi dipendenti, pagare gli affitti, o i mutui se non ti permettono di fatturare". 

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