Durante la notte Franca Bavaj è volata verso quel Cielo a cui ha tanto pensato per tutta la sua lunga vita. Definire l'artista e la Donna, originaria di Macerata, con una parola è impresa difficile: lei era prima di tutto una persona di pensiero. Prima di creare un'opera attraverso la scultura lei scolpiva nella sua mente, plasmava, modificava, plasmava di nuovo fino a che era sicura che il messaggio che sarebbe uscito dalle sue mani avrebbe espresso alla perfezione il suo pensiero. Osservava la vita attorno a sé e ne traeva mirabili opere, Ma quella che resta l'opera più intensa è l' "Incarnazione", espressione di una fede profonda ed autentica, purificata da ogni forma di acquiescenza all'abitudinario. L'essenziale era il suo marchio e l'essenziale ha trasfuso in quest'Opera che è in un certo senso rivoluzionaria: Via vesti sontuose, Via gigli e colombe, Via l'impianto orizzontale con l'Angelo nunziante genuflesso di fronte alla Vergine. La verticalità è l'essenza dell'opera: Alto e Basso sono i due archetipi che Lei usa. Dall'alto scende la Fiamma creatrice sulla Vergine che dal basso guarda stupita il miracolo che si sta compiendo. Si ha l'impressione che la Vergine sia sospinta verso l'Alto per compiere il miracolo della fusione tra Umano e Divino. Nei nostri colloqui Franca Bavaj ripeteva spesso che la Religione Cristiana è l'unica in cui il Divino e l'Umano siano così in contatto da fondersi insieme. L'opera è ora posta nella Chiesa di S.Pio X a Porto S.Elpidio.
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