Coronavirus, ora è il caos: il Tar sospende l'ordinanza della Regione Marche sulla chiusura delle scuole
Il Tar delle Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l'ordinanza con la quale la Regione aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura sino alle ore 24 del 4 marzo prossimo al fine di contrastare la diffusione del coronavirus.
Nel decreto presidenziale si dà rilievo alla circostanza che non sussistevano, al momento di emissione dell'ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da COVID-19.
Si legge, infatti, come "la legittimità del provvedimento amministrativo deve essere valutata, in sede giurisdizionale, alla stregua della situazione di fatto e di diritto sussistente al momento della emissione, risultando irrilevanti le sopravvenienze". Ciò significa che, nonostante nelle Marche - ad oggi - vi siano tre casi di Coronavirus (uno accertato e altri due positivi ai tamponi), l'ordinanza del presidente Ceriscioli perde in ogni caso di efficacia visto che al momento della sua pubblicazione (25 febbraio) non vi erano ancora casi accertati di Covid-19.
Inoltre non è stata accolta la tesi difensiva presentata dalla Regione Marche secondo cui il Governo avrebbe riservato un trattamento diverso alla Regione Liguria, in condizioni eguali a quelle della Regione Marche, in quanto una tipologia difensiva di questo tipo "ha valenza politica ma non giuridica e non può comunque ex se giustificare l’esercizio del potere".
Contestualmente, per la trattazione collegiale del ricorso, la camera di consiglio è stata fissata per il prossimo 4 marzo.
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