Contributo a fondo perduto per i centri commerciali naturali: come funziona e chi può richiederlo
Prorogato al 15 luglio il bando indetto dalla Regione Marche per lo sviluppo e valorizzazione dei centri commerciali naturali: quelle forme di aggregazione tra imprese commerciali, artigianali, turistiche e di servizio insistenti su una determinata area della città (nella stessa strada, nella stessa zona oppure che si localizzano in insediamenti costruiti ex novo), con lo scopo di valorizzare il territorio e di rendere più competitivo il sistema commerciale/artigianale e turistico di cui sono parte.
Attraverso questo bando, le Micro, Piccole e Medie Imprese hanno l'opportunità di beneficiare di un contributo a fondo perduto. I principali beneficiari di questo finanziamento sono quelle attività che operano nel commercio al dettaglio, nella somministrazione di alimenti e bevande in sede fissa, e nell'artigianato artistico e di qualità.
I progetti devono essere realizzati attraverso la collaborazione di almeno tre imprese, che devono trovarsi nella stessa via o quartiere. Questo approccio favorisce la creazione di un progetto condiviso e coeso, dove nessuna impresa può sostenere più del 60% della spesa complessiva ammissibile.
Il contributo copre diverse tipologie di spese volte alla promozione e al miglioramento delle MPMI. Tra queste troviamo le iniziative promozionali, dunque quegli investimenti che includono programmi di fidelizzazione digitale, shopper promozionali, segnaletica digitale, promozioni via email o SMS, marketing collaborativo sui social media, siti web condivisi, e collaborazioni con influencer locali; servizi comuni, come Wi-Fi gratuito e personalizzato, totem informativi, specchi e camerini smart, sistemi di cassa evoluti e POS mobile; sistemi informativi, quindi app mobile, esperienze di shopping in realtà aumentata (AR), tour guidati AR, e-commerce, e vetrine intelligenti; progettazione e direzione dei lavori, dunque la copertura dei costi per la progettazione e la direzione dei lavori sono coperti fino al 10% del costo complessivo del progetto; opere edili e ristrutturazioni, dunque le spese per ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie e installazione di impianti necessari sono ammissibili, a condizione che siano in possesso di titolo abilitativo edilizio o di una dichiarazione tecnica appropriata e infine le spese generali, ovvero quei costi indiretti legati alla realizzazione del progetto, calcolati in misura forfettaria del 7% delle spese ammissibili.
Il finanziamento richiede un importo minimo di spesa di € 2.500,00 (IVA esclusa) per ogni impresa partecipante e € 30.000,00 (IVA esclusa) per progetto. Le spese devono essere state sostenute a partire dal 1° gennaio 2022, e l'investimento deve essere completato entro 18 mesi dalla data del decreto di concessione del contributo, con una possibile proroga di ulteriori 3 mesi.L'incentivo copre fino al 70% della spesa ammissibile, con un contributo massimo di € 150.000,00 per domanda o raggruppamento di imprese.
Un programma di finanziamento che rappresenta dunque un'opportunità significativa per le MPMI di migliorare la propria visibilità e attrattività, promuovendo una collaborazione tra imprese che operano nello stesso territorio. Il risultato vedrà sicuramente un impatto positivo sulla comunità locale e sull'economia del quartiere.
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