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Confindustria Macerata fa il punto della situazione del settore calzaturiero al ritorno dal Micam

Confindustria Macerata fa il punto della situazione del settore calzaturiero al ritorno dal Micam

A seguito della conclusione delle principali manifestazioni fieristiche tra cui il MICAM di Milano/Rho, gli imprenditori calzaturieri hanno indetto questa mattina una conferenza stampa presso la sede di Confindustria di Macerata, per fare il punto della situazione sullo stato del settore e su come sostenere progetti radicali di cambiamento nel fare impresa e nel mercato globale.

Sono intervenute la presidente della sezione imprenditori calzaturieri di Confindustria Macerata e vicepresidente Assocalzaturifici, Salina Ferretti e una componente della sezione imprenditori calzaturieri di Confindustria Macerata (Calzaturificio Fabi Spa), Alessia Fabi.

Al recente Micam e Mipel hanno esposto circa 90 aziende maceratesi con 80 marchi della calazatura e 10 della pelletteria. Confindustria Macerata sta investendo fortemente in progetti finalizzati a promuovere l'innovazione e le nuove tecnologie come l'industria 4.0 ed in attività di formazione rivolte agli stessi imprenditori, ai loro collaboratori ed ai giovani che intendono inserirsi nel mondo del lavoro.

"Veniamo da una fiera che ha visto probabilmente qualche visitatore in meno - ha affermato Salina Ferretti - ma questo non ci deve sorprendere perchè stiamo attraversando un periodo di grande trasformazione in cui alcune aziende non ci sono più, altre si sono dovute reinventare e il numero di negozi in Europa e nel mondo continua a diminuire per cui non si può parlare di un Micam negativo. Il consumo è cambiato, la pressione sui prezzi continua ad aumentare e anche la Russia che è un mercato da sempre considerato ricco, fa sempre più attenzione ai prezzi". 

"E' necessario sottolineare che operiamo in un Paese in cui i costi sono molto alti - ha poi continuato - e quindi dobbiamo fare sempre più attenzione all'efficienza, alle nostre strategie, al marketing, ai prodotti che presentiamo, perchè ci sono delle complessità importanti e per fare in modo che questo distretto rimanga forte è indispensabile che per le aziende non sia troppo complesso operare e che ci sia una 'collaborazione' con le istituzioni affichè si possa produrre con prezzi non troppo alti".

"Dal 2008 ad oggi - ha poi esordito Alessia Fabi - non penso possa parlarsi di crisi ma credo bisogna parlare di cambiamento: il mercato è cambiato, oggi ci sono delle dinamiche completamente diverse dalle quali dipende la fisiologica diminuzione delle presenze a fiere come il Micam. E' cambiato il modo di acquistare: in Italia circa il 30% degli acquisti vengono fatti online grazie alla presenza di grandissimi player che hanno a disposizione delle risorse finanziarie molto importanti e che giocano quindi un ruolo basilare nel mercato mondiale, come Amazon. Ciò di cui avremmo bisogno da parte delle istituzioni sono delle riforme che vadano a toccare il cuneo fiscale per abbassare il costo del lavoro in modo tale da poter continuare ad operare sul territorio marchigiano".

"Dobbiamo assolutamente continuare a produrre e a vendere con i nostri brand e i nostri marchi - ha infine concluso Fabi - ma non possiamo non adeguarci al cambiamento del mercato". 

 

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