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Civitanova, Rocksophia chiude fra gli applausi. Lucrezia Ercoli: "L'edizione più bella di sempre"

Civitanova, Rocksophia chiude fra gli applausi. Lucrezia Ercoli: "L'edizione più bella di sempre"

Standing ovation ieri sera per la serata conclusiva con Carlo Massarini dedicata a Bruce Springsteen. Presenze da tutte le Marche a Civitanova per l’omaggio, fra musica e filosofia al Boss. Il bilancio della direttrice artistica: “La scelta di dare una cornice ed un tema unitario rispetto alle monografie musicali ha arricchito il festival, una staffetta ideale fra sport, filosofia e musica”.

Si è concluso con il Varco in piedi a cantare “Born in the Usa” di Bruce Springsteen la quattro giorni del festival che a Civitanova ha esplorato le declinazioni del “Muoversi” fra musica, filosofia, arte e sport.

Un viaggio culturale che ha saputo passare la staffetta dei vari linguaggi della contemporaneità mescolando Platone e Muhammed Alì, Arnold Schwarzenegger e Carla Fracci, il calcio e Jean Paul Sartre. E poi le canzoni della Factory a suggellare come la musica sia una componente imprescindibile nell’epica dello sport.

Per la sua quarta edizione Rocksophia ha voluto infatti indagare l’altra eccezione della parola “Rock” quello scuotimento che col festival è diventato invito al “Movimento”, azione indispensabile tanto al corpo quanto alla mente.

Ma la chiusura del festival è stata tutta dedicata alla musica con un omaggio a Bruce Springsteen con Carlo Massarini e la direttrice artistica Lucrezia Ercoli che hanno saputo regalare ai fan del Boss accorsi da tutta la Regione due ore con i brani più iconici dell’artista e la biografia speciale tratteggiata da Massarini.

“Springsteen ci insegna che non c’è salvezza senza la comunità, se non vincono tutti non vince nessuno, prende da Steinbeck l’idea di una grande anima collettiva. Questo sono i suoi concerti: un rito collettivo, quasi sacro, come la chiamata di un sacerdote e la risposta dei suoi fedeli. Siamo partiti dal rock come scuotimento, il sogno di libertà individuale diventa il sogno di una comunità che canta e balla insieme” ha detto Lucrezia Ercoli dal palco.

E poi l’instancabile Massarini che a partire da Thunder road, col sogno americano tutta fuga in auto e capelli al vento a Nebraska e Born in the Usa ha ripercorso la carriera del Boss: i suoi esordi con i temi della working class, le storie degli emarginati, il senso di responsabilità del suo ruolo. E poi la risalita con the Rising e l’impegno civile con Streets of Philadelfia.

E così tra gli applausi e la standing ovation si è chiusa Rocksophia. A tracciarne un bilancio la direttrice artistica Lucrezia Ercoli, particolarmente soddisfatta per l’esito di una sfida ulteriore proposta alla città in questa edizione:

“Quando abbiamo iniziato mesi fa a pensare di dare un tema che deviava dalla formula con cui era nato Rocksophia con le sue monografie musicali sapevamo che era una sfida difficile. Ma il coraggio di quella scelta e la volontà di provare ad offrire qualcosa di nuovo ci hanno premiato. Credo che sia stata l’edizione più bella di sempre, che ha dato una cornice a tutti gli incontri con un tema unitario. E come avviene sempre nella magia del festival ogni autore ha saputo, proprio come nella staffetta prendere in eredità alcuni aspetti e riflessioni di chi lo aveva preceduto costruendo un percorso che rimarrà nella storia.

Il philoshow dedicato alle Olimpiadi è stato l’apice di questo viaggio dedicato alla filosofia dello sport. Le tante reazioni di coloro che, commossi, dopo lo spettacolo ci ha fermati per aver raggiunto corde e toccato argomenti capaci di smuovere intenti e coscienze è il più bel regalo che ci lasciano queste giornate. Tantissimi brani per la Factory da preparare con un pentagramma che spazia da Torpedo Blu agli AC/DC è qualcosa di impensabile per un gruppo musicale che solo l’eclettismo e la disponibiità della band di Popsophia rendono possibile. Un’edizione che ci ha regalato immense soddisfazioni e che ci provoca a percorrere la strada in salita per vedere ancora meglio dove andare”. 

Ieri sera sul palco anche il sindaco Fabrizio Ciarapica e la presidente dei Teatri di Civitanova Maria Luce Centioni che hanno espresso orgoglio per la scelta di riportare la manifestazione in città: “Rocksophia è un evento culturale originale che ha saputo cambiare pelle, intercettare le novità sul piano tecnologico per restituire al pubblico in un linguaggio mai banale un prodotto di grande caratura. Con Rocksophia Civitanova è al centro di un progetto creativo unico, un importante esperimento che ha fatto parlare di sé oltre i confini della nostra regione. Rocksophia è il motore principale della crescita culturale di Civitanova”- ha detto il primo cittadino.

"Vedere Civitanova così viva e coinvolta durante Rocksophia è stato emozionante. Questo festival ha portato energia, creatività e un senso di comunità che ci rende tutti molto orgogliosi – ha aggiunto Maria Luce Centioni presidente dei TdC – il macro tema che il festival si è dato è stato interessante e ha permesso a tutti noi di portare a casa immagini e suggestioni mettendo insieme arte, spettacolo e cultura, che è poi anche la missione dell’Azienda Teatri e gli obiettivi che come Cda ci siamo posti”.

 

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