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Civitanova, multa 'anti-Covid' per il Bar Jolly: "Farò ricorso. C'era solo un cliente all'esterno del locale"

Civitanova, multa 'anti-Covid' per il Bar Jolly: "Farò ricorso. C'era solo un cliente all'esterno del locale"

La Regione Marche è tornata oggi ufficialmente ‘in zona gialla’ e per molti bar e ristoranti è stato il momento di riaprire le porte nuovamente ai propri clienti seppur sempre con numeri ridotti.

Nell’ultimo weekend ‘arancione’ non sono comunque mancanti i serrati controlli anti-covid delle Forze dell’Ordine nella provincia di Macerata che si sono concentrati soprattutto sui locali situati lungo il litorale. (leggi l’articolo)

Nello specifico gli agenti della Compagnia Carabinieri di Civitanova Marche hanno monitorato oltre ottantuno attività commerciali, sanzionandone due, tra cui il ‘Bar Jolly’ in corso Vittorio Emanuele poiché trovato aperto oltre l’orario consentito e beccato con degli avventori intenti a consumare bevande nelle immediate vicinanze. 

“Sono venuti nella serata di sabato a fare un controllo, intorno alle 19, mentre stava pulendo il mio locale e in quel momento era presente solo una persona all’esterno che stava bevendo – racconta il titolare Pier Paolo Vergari - in una situazione normale avrei la licenza per chiudere alle 2 della mattina quindi non credo di aver commesso alcun tipo di reato se un qualsiasi cliente consuma il suo drink, per di più sul marciapiede, mentre mi sto preparando ad abbassare le serrande”.

Un pugno duro da parte delle Forze dell’Ordine sferrato proprio in prossimità del ritorno della Marche in zona gialla: “Non me la sento sinceramente di dire ai miei avventori di spostarsi di  200 metri come consigliato dalle Autorità– dichiara - quando un cliente esce dal mio locale può comportarsi come meglio crede e io non posso arrogarmi il diritto di obbligarlo a fare nulla. Ecco perché penso che queste imposizioni siano assurde”.

Fase decisamente ondivaga quella che stanno vivendo tutte le attività ristorative del territorio, costrette a far i conti con regole che cambiano di settimana in settimana: “Oggi secondo la legge è possibile consumare al tavolo mentre ieri era un problema che un cliente sostasse fuori –osserva Vergari -la situazione per noi che lavoriamo si è fatta insostenibile considerando che con le nostre attività manteniamo delle famiglie – e aggiunge - Da come sono stati riportati i fatti sembra che davanti al mio bar ci fossero non so quante persone invece la verità è che ce n’era una solamente”. 

“Preciso che mi hanno fatto un verbale, dove c'è una sanzione ammnistrativa e un periodo di chiusura entrambi non definiti, per il quale ho 30 giorni per fare ricorso – sottolinea il titolare di Bar Jolly - Aspettiamo quindi l’esito della mia contestazione e nel frattempo non ho motivo di chiudere il locale in quanto se vincessi il ricorso non avrebbe senso farlo ora”

Si tratta quindi di un lockdown perdurante quello vissuto da questo specifico segmento economico che dopo quasi un anno ancora deve tornare alla normale quotidianità lavorativa: “Siamo vessati da controlli e francamente non capisco il motivo di questo braccio di ferro – illustra Vergari - Per noi è stato ed è un periodo disastroso. La mia attività è aperta tutto il giorno ad iniziare dalle colazioni passando poi per l’ora dell’aperitivo che per noi è un momento importante – prosegue – è sempre stata un occasione in cui molta gente veniva anche per cenare in quanto la nostra proposta è molta ricca e variegata; ovvio quindi che in questa situazione, dove si impone la chiusura alle 18, personalmente ho perso tutta questa fascia congiuntamente a quella del dopocena”.

“Ora il lavoro è diventato snervante anche per l’ansia derivante dai controlli anti covid e tutte le regole dei dpcm che cambiano in continuazione - precisa il proprietario del bar di Corso Vittorio Emanuele-  Tutto ciò sta disorientando anche gli stessi clienti che ogni volta ci chiedono come comportarsi in quanto hanno paura di intercorrere in sanzioni. Ecco il clima che si sta creando – chiosa – il mio locale è un realtà civitanovese affermata da oltre 50 anni e per il futuro mi auspico che vengano rivisti questi vincoli di chiusura alle 18 perché, se pensiamo anche ai ristoranti, tali limitazioni diventeranno distruttive per tutto il settore”.

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