Civitanova, la parola ai gestori degli stabilimenti: "Ottimisti per la stagione ma navighiamo a vista" (VIDEO e FOTO)
Un battello privo di equipaggiamento, abbandonato al suo destino e alle correnti. Una realtà fatta di forti speranze ma scossa da venti estenuanti. Una barca che cerca il mare eppure lo teme. Potremmo scomodare Arthur Rimbaud per spiegare le sensazioni di chi gestisce un’attività durante la pandemia. Lo smarrimento è quello descritto nel 'Battello ebbro', celebre testo del poeta, e la citazione arriva direttamente da uno dei proprietari balneari di Civitanova, Mirco Ciavattini, titolare del Veneziano.
Con l'arrivo del bel tempo l’intera categoria si appresta a programmare la stagione estiva con ben poche certezze.
Dalle parole di tutti gli intervistati è palese la consapevolezza che molte altre categorie son state penalizzate ancor più duramente dai continui start and stop delle restrizioni, è pur vero che le attività estive di successo progettano gran parte del lavoro d’inverno dando spazio ad idee e proposte, ora inevitabilmente ridotte.
“Il Veneziano è sul territorio da tanto tempo e la scorsa estate non abbiamo avuto particolari difficoltà, speriamo in bene anche quest’anno. La nostra realtà è strutturata e si basa su un parco clienti fedele – sostiene Mirco Ciavattini – ma le continue aperture e chiusure danneggiano chi è più in difficoltà e ‘naviga a vista’ per tornare alla metafora iniziale. Conosco molti colleghi agli inizi e in difficoltà che sono andati incontro alla bufera completamente scoperti. La categoria è attraversata da inquietudine. Siamo ottimisti di natura e aspettiamo solo ci diano l’ok per partire ma la percezione (e la speranza) era che tutto finisse prima e che non si arrivasse ad aprile senza indicazioni”.
Anche Rolando Cardelli, proprietario dello stabilimento G7, guarda con fiducia alla stagione ma sono ancora molte le incertezze: “Non sappiamo quando apriremo e come. C’è dialogo con le istituzioni ma ancora non ci sono date e linee operative. Mentre aspettiamo si muova qualcosa facciamo lavori di manutenzione. Vorremmo aprire a fine aprile ma staremo a vedere. E per chi ha ristorante, stabilimento e zona bar come noi non è chiaro cosa predisporre per la partenza. Qua è molto frequentato dai giovani ma per le serate, a meno di una repentina accelerazione della campagna vaccinale, non ci sono troppe speranze.
Ed è Emilio, tra i fondatori del balneare La Contessa, attivo dal 1780, a dare il senso della resistenza alla tempesta: “Per tradizione noi iniziamo la stagione quando il termometro della spiaggia segna 25 gradi, che sia aprile, maggio o giugno, noi apriamo. Speriamo di non doverci smentire quest'anno. Stiamo predisponendo, per il secondo anno di fila, passerelle più ampie per mantenere le distanze, docce adatte e plexiglas ove necessario. Ovviamente non ospiteremo le grandi feste del passato ma ci stiamo attrezzando ad accogliere tutto il possibile”.
Lo Shada Beach Club rappresenta un altro riferimento del litorale Civitanovese e nelle parole di Aldo Ascani, responsabile della struttura, coesistono speranze e frustrazioni: “Ci stiamo preparando con le opere di manutenzione. Proveremo ad essere pronti quando ci sarà dato il via libera. Non abbiamo riferimenti per spiaggia e ristorante, men che meno per la predisposizione e la gestione dell’intrattenimento che ci caratterizza, per tornare a ballare si parla di ottobre o novembre? chissà… siamo in attesa degli eventi e speriamo siano prese misure davvero efficaci”.
Per quel che concerne i ristori nel periodo di chiusura tutti i coinvolti hanno espresso dubbi sull’efficacia e la pertinenza degli stessi, concordando su un’unica grande convinzione: riprendere a lavorare nel rispetto di tutti i protocolli (già predisposti e implementati con successo lo scorso anno) è giusto e possibile, è l’unica vera soluzione per uscire dalle sabbie mobili.
Nella stasi forzata c’è anche chi prova a mettere le basi per un nuovo futuro. Lo stabilimento Gigetta ha appena cambiato gestione e Gabriele Micarelli, attuale proprietario, presenta la nuova esperienza: “Abbiamo voglia di metterci in gioco e speriamo ci facciano aprire presto. Dopo il Verde Cafè di Macerata e la Vela Verde di Civitanova pensiamo sia arrivato il momento di portare in spiaggia centrifughe, prodotti vegetariani, alimenti sudamericani e una zona wellness con yoga e sala fitness. Quest’anno gestiremo la struttura così com'è e cercheremo di onorarne la tradizione ma già da ottobre inizieranno i lavori di rinnovamento – doppia sfida, dunque, e sul restyling Micarelli concede un piccolo indizio – forse rimarremo Gigetta, ma anche nel nome arriverà…il dna della Vela.
Il Madeira non vuole solo farsi trovare pronto ma ampliare l’offerta: “l’obiettivo è fare il salto di qualità raddoppiando l’area buffet, resa agibile da nuovi accorgimenti – dice Mauro Aliberti – responsabile del locale. C’è voglia di tornare a uscire e faremo di tutto per organizzare cene spettacolo. L’anno scorso la situazione ha preso tutti alla sprovvista e c’era più pessimismo, ora è doveroso essere ottimisti”.
In attesa di un porto rifugio il battello ebbro del lungomare Civitanovese sta surfando tra le onde con grande impegno e atteggiamento proattivo. Alla tormenta segue sempre il sereno e col sereno la speranza di tutti è ritrovarsi, il prima possibile, in spiaggia.
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