Il segretario nazionale dell'UDC, nonchè parlamentare europeo, Lorenzo Cesa si è recato questa mattina in visita dal presidente della provincia Antonio Pettinari per esprime tutta la sua solidarietà e quella del parlamento europeo per il territorio maceratese devastato dal sisma.
"Come parlamentare europeo" ha dichiarato Cesa "sono qui per dimostrare che l'Europa c'è e e che stiamo operando per fare in modo che i fondi europei arrivino il più velocemente possibili, con procedure snelle e semplici, perchè sappiamo che in questo momento è importante fare, non basta più parlare".
Il parlamentare ha voluto sottolineare come l'Europa metta a disposizione degli strumenti fondamentali per una più celere e profiqua ricostruzione, attraverso infatti i Fondi di solidarietà europea ( FSE) e il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) è possibile, tramite la presentazione di progetti validi, basati su idea concrete, attingere a dei soldi con tempi molto brevi, come è già stato fatto da Amatrice. Inoltre, il Parlamento Europeo ha varato delle modifiche al FESR per abbreviare ancora di più le tempistiche e l'efficacia di tale strumento. "Non è vero che l'Europa non ci è vicina" commenta Cesa "anzi c'è un enorme interesse per l'entroterra e la salvaguardia di questo territorio".
Pettinari ha voluto ringraziare il Cesa per la sua presenza, gli ha illustrato tutta la situazione e ha volito ribadire come "In questo momento è fondamentale ridare potere alle province. Il nostro territorio è distrutto, rischia lo spopolamento, e di perdere tutta la sua ricchezza. E' arrivato il momento di avere segnali concreti, è impensabile centralizzare tutte le decisioni, cos' si allungano i tempi, si disperdono risorse e non si hanno decisioni".
Il presidente ha colto l'occasione per far sentire la sua voce ed esprimere le sue perplessità riguardo l'operato di "uno Stato asssente e un Governo incapace di gestire l'emergenza terremoto". Nella provincia di Macerata non sono ancora arrivate le casette, gli sfollati sono ancora lungo la riviera ma probabilmente verrano spostati, molte starde sono chiuse, tante le scuole da ricostruire: eppure sono passati già sei mesi. "Le cose non funzionano in questa maniera" continua Pettinari "sono necessarie altre misure, altre soluzioni. Sono terrorizzato per ciò che sarà, non ho fiducia in uno Stato sordo e cieco. Non è una polemica politica, è la paura in uno stato di emergenza che perdura da troppo tempo".
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