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Caldarola, accelera la ricostruzione post-sisma: cos'è emerso dal IV forum pubblico

Caldarola, accelera la ricostruzione post-sisma: cos'è emerso dal IV forum pubblico

Prosegue il percorso avviato dell'amministrazione comunale di Caldarola per garantire collaborazione, coinvolgimento e coordinamento di cittadini e tecnici nella delicata fase della ricostruzione post sisma.

Il IV forum pubblico convocato a Caldarola nella mattinata di sabato 1 febbraio è servito pianificare gli interventi di ricostruzione all'indomani del decreto 123 varato dal Governo il 30 dicembre scorso. 

Il sindaco Luca Maria Giuseppetti, il suo vice Giovanni Ciarlantini, l'assessore con delega alla ricostruzione Giorgio Di Tomassi e il funzionario comunale ingegner Spinaci, supportati dall'architetto Giovanni Marinelli dell'area urbanistica dell'Università Politecnica delle Marche, hanno fatto il punto della situazione e parlato degli interventi futuri in una sala Tonelli gremita e molto attenta.

È emerso che negli ultimi mesi le decisioni prese, gli incontri fatti, la divisione in aggregati e l'individuazione delle aree da sottoporre a Perimetrazione permetteranno di accelerare notevolmente il percorso di ricostruzione individuato dal recente decreto, una brillante intuizione, attuata solo da Caldarola in tutto il territorio della provincia di Macerata, che permetterà di risparmiare tempo prezioso.

Superata la fase di confronto con i singoli cittadini interessati, è in via di sottoscrizione un protocollo di Intesa con gli enti sovracomunali come Provincia di Macerata, Università, Soprintendenza e Ufficio Speciale per la Ricostruzione per conto della Regione Marche. 

Nell'incontro di sabato mattina si è già tentato un cronoprogramma che, salvo imprevisti, potrebbe portare ad una progettazione più concreta già dal prossimo mese di luglio con una successiva individuazione delle aree da cantierare. 

Interessato, in questo primo stralcio, il solo centro storico di Caldarola.

L’area cantiere in totale è di circa 7000 mq, al suo interno ci sono 11 aggregati volontari (2 dei quali già costituiti in consorzio) per un totale di 52 edifici privati, 24 quelli pubblici (compresi i luoghi di culto, il Comune, il Castello e il Teatro) 14 invece le strutture agibili ma che saranno, per forza di cose, condizionate dalle aree cantiere, 18 circa sono i tecnici nominati dai privati che, sommati con quelli necessari a garantire un coordinamento, dovrebbero raggiungere i 22 soggetti.

Per le Perimetrazioni invece sono già stati incaricati due importanti Studi abilitati a questo specifico tipo di indagine che, verso le fine di febbraio, inizieranno le attività di rilievo, presumibilmente terminandole a metà aprile e, conclusi i 150 giorni stabiliti per legge. 

Sono stati previsti anche diversi Livelli Operativi, in base ai quali si accede alle quote di finanziamento, l’obiettivo è preservare con forza l’alto valore storico degli edifici del centro quindi, per i livelli che permettono la demolizione dell’edificio, si devono prevedere progetti che non ne stravolgano la natura.

Il fine è quello di coordinare tutti i piani attuativi, con la formazione dei consorzi, dando priorità al progetto unico di ricostruzione, così da accelerare il più possibile le varie fasi tecniche e di cantiere. A breve, metà febbraio, verrà convocato un incontro con i progettisti per programmare i proponimenti da presentare. Una pianificazione a lungo respiro al fine di non lasciare nulla al caso che possa, in nessun modo, rallentare il già farraginoso processo di ricostruzione.

 

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