"Braccialetti blu": non è una serie tv, ma un'altra beffa per i nostri terremotati
Non sono turisti, non sono in vacanza ma portano comunque dei braccialetti colorati per distinguersi dagli altri. Sono i terremotati ospiti in una struttura ricettiva della costa marchigiana.
Un braccialetto blu al polso da indossare per farsi riconoscere e poter usufruire dei servizi offerti. Un’idea che lascia pensare: molti dei terremotati erano ospiti in altre strutture che hanno dovuto abbandonare per far spazio ai turisti e ora, a quanto pare, in una di quelle di nuova destinazione, per non confonderli con questi ultimi - soggetti privati che pagano sicuramente molto di più delle cifre stanziate per gli ospiti sfollati - devono portare tale oggetto distintivo.
Braccialetti azzurri per i terremotati (tutti: bambini, anziani e genitori) e arancioni per i turisti.
Non è certo una discriminazione, ma il gesto evoca simbolicamente le inefficienze (da parte della Regione Marche) il cui scotto continuano a pagarlo i terremotati che ora hanno anche un segno distintivo che materialmente glielo ricorda.
Era stato loro infatti promesso di poter rientrare nei paesi entro la primavera.
Parimenti erano state promesse a tutti le casette che attualmente sono 300 a fronte delle oltre 3000 richieste.
Erano stati inoltre esclusi problemi di spostamento in vista dell'apertura della stagione estiva.
Tante promesse non mantenute. Tante persone scombussolate e private dell'identità propria dei luoghi di appartenenza. Ed ora, sempre a causa degli errori gestionali che caratterizzano tuttora la fase del post terremoto, sono sempre loro a dover subire un altro smacco. Etichettati. Certo non si tratta di una stella di David. Altrettamento sicuramente non è cattiveria. Da escludere inoltre la responsabilità degli albergatori, che anzi in tanti sono stati vicino a queste persone anche a loro svantaggio economico.
Parimenti però c'è senza dubbio alcuno la colpa grave di una amministrazione regionale che ha permesso che i propri cittadini del maceratese a distanza di 9 mesi dal terremoto siano ancora contraddistinti soltanto dal loro "essere sfortunati".
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