A Belforte il presepe unisce un paese: al De Magistris Gesù oggi nascerebbe su un barcone di migranti
Il comune di Belforte del Chienti, le parrocchie di San Pietro e Sant'Eustachio, hanno promosso "Belforte e lo spirito del Natale", eventi che rafforzano idee e valori insiti nel periodo più atteso dell'anno. Con "Belforte nei Presepi" i cittadini hanno segnalato le realizzazioni dei loro presepi, quelli preparati in casa, in famiglia.
Una piccola commissione ha visionato clip video inviate e scelto alcune realizzazioni che sono state raccontate con foto e video direttamente prodotti entrando nelle case dei belfortesi. Sono state delle bellissime scoperte le produzioni presepiali allestite in alcune abitazioni del paese.
I villaggi che hanno accolto le natività, sono stati realizzati con i materiali più diversi: sughero, legno, materiali di riciclo, scatole di farmaci, ceramica, cartapesta... Per alcuni cittadini il presepe rappresenta il legame con la famiglia di origine, una tradizione da tramandare di padre in figlio, necessaria per vivere al meglio lo spirito del Natale e la nascita di Gesù.
Tanta la premura e l'impegno profusi nel mettere insieme scenografie e momenti di vita di un villaggio dove la gente, affaccendata nei mestieri più diversi, attende la nascita del Salvatore. Dai pastori agli artigiani, dai pescatori alle massaie che preparano la “perna” della pasta, fino ai bambini che giocano, mentre mamme e nonne si prendono cura di loro. Scene di vita del passato ma che parlano anche dei nostri giorni in cui per troppa fretta dimentichiamo di trascorrere il tempo nella celebrazione dei gesti semplici, quelli che hanno il potere di unire intere generazioni. Simona Gullini coinvolge l'intera famiglia nella realizzazione del suo presepe che occupa la metà di una grande stanza: il presepe nasconde un divano e una libreria.
Ogni pezzetto di legno, levigato dalle onde del mare, scelto e raccolto durante l’anno, diviene staccionata e sorregge angoli di paese dove le finestre sono fatte dai bottoni presi dal cesto della cucitura della mamma, da cui ha ereditato questa passione. Nel fare il presepe il ricordo di sua madre rivive ogni anno. Il giovane Enzo D’Eufemia impiega tutto il suo tempo libero per creare il presepe dove negli interni delle case si trovano tavole imbandite mentre in terra le ciotole del cibo per gli animali domestici sono vicine ai sacchi della farina.
Due mesi di lavoro passati in garage nella calma e nella pace manipolando quel polietilene che Enzo ha usato per costruire le case. Tante le storie ascoltate e che si possono trovare in questi giorni sulla pagina Facebook del Comune e della parrocchia di Sant’Eustachio, nei video prodotti dalla giornalista Barbara Olmai e dal videomaker Marco Costarelli con l'obiettivo di valorizzare quel sentimento di comunità, celebrando una tradizione artistica in cui la fede viene raccontata con la bellezza della creatività, come quella natività proposta nel case del pc che diviene capanna che accoglie la natività, fatta dai birilli del bowling.
Una speciale menzione la merita l’Istituto De Magistris sezione di Belforte del Chienti, scuola secondaria di secondo grado, dove le professoresse d’arte e di religione hanno promosso una gara di presepi. Sei classi hanno preparato ben 16 presepi davvero originali rispondendo alla domanda: “Se Gesù nascesse oggi, dove nascerebbe?”.
Gli studenti hanno riflettuto prima in classe poi a casa lavorando in gruppo per preparare presepi a costo zero e con materiali completamente riciclati, così come richiesto dal regolamento interno. Fantasia e sentimento hanno dato vita a creazioni piene di significato. Gesù oggi sarebbe nato in un prato fatto di plastica, con i vestiti dei pupazzi realizzati con le carte delle caramelle, o in Ucraina, in mezzo alle bombe. Sarebbe nato all’interno delle cover di un cellulare, in corridoi di ospedali, in cui i ragazzi si sono preoccupati di costruire anche gli oggetti utili per la cura.
Gesù oggi nascerebbe in una metropoli, sotto un ponte dove scorre un fiume inquinato, in cui galleggiano pezzi di plastica o su un barcone, dove figure umane, all’apparenza tutte uguali, sono composte da tappi di sughero e ghiande. Gesù sarebbe nato in discarica, tra le cose che ogni giorno gettiamo via. Belli anche i presepi realizzati in tutti gli altri plessi scolastici cittadini.
Tutte le realizzazioni verranno mostrate in foto e video, giovedì 5 gennaio a partire dalle ore 20,30 nella palestra in via dell'Arme, in cui è prevista una serata di condivisione e divertimento anche in compagnia della musica proposta da alcuni giovani talenti belfortesi e dall'arrivo della Befana.
Poco prima, alle 18,30 in Piazza Umberto I, i canti natalizi proposti dai bambini della catechesi, intervallati dall'animazione e alcune letture, accoglieranno l'arrivo dei Re Magi, con la partecipazione del gruppo Passione Equestre.
I Re Magi a Belforte arriveranno a dorso dei cavalli per raccontare una storia senza tempo, accolta al dolce suono dei canti dei bambini, per rinnovare con semplicità una festa che parla ad ogni età.
L’Amministrazione Comunale di Belforte del Chienti e il parroco don Salvatore Sicignano, ringraziano i cittadini per le adesioni avute nel racconto dei presepi, consapevoli che ci sono altre realizzazioni meritevoli di essere raccontate ma a cui in questa prima edizione non è stato possibile dare spazio. Visto il successo dell’iniziativa, non mancheranno occasioni in futuro.
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