Buio pesto in Piazza XX Settembre a Civitanova Marche. Dopo il blackout del mese scorso (qui), la questione si è ripetuta ieri sera per ben due volte nel giro di dieci minuti.
Circolazione impazzita. Auto in uscita dalla piazza che non vedono la segnaletica provano ad uscire verso destra, in direzione Corso Umberto. Fortunatamente le auto incappate nel contromano - prima una utilitaria di colore rosso e poi un'auto nera - hanno fatto solamente pochi metri prima di rendersi conto dell'errore, per poi invertire provvidenzialmente la marcia.
Intorno all'una di notte le luci intorno a Piazza XX Settembre si sono spente all'improvviso, lasciando il parcheggio completamente al buio. Per fortuna il black out è durato una decina di minuti soltanto e l'illuminazione è stata ripristinata.
I cittadini iniziano ad avere paura a frequentare i giardini in via Isonzo a Civitanova. Da alcuni mesi infatti un gruppo di giovani si ritrova nell'area verde del lungomare sud Piermanni dal primo pomeriggio fino a tarda sera bevendo e creando disordine e caos.
Spesso ubriachi, litigano, urlano e lasciano immondizia e sporcizia in giro. Non è possibile più andarci neanche a fare una passeggiata.
I cittadini chiedono maggior controllo e sicurezza, soprattutto in ambienti pubblici proprio come i giardini in via Isonzo.
Molte persone in spiaggia questa mattina a godersi una giornata dal sapore quasi estivo, grazie a questa inaspettata "ottobrata romana" di cui stiamo godendo gli effetti da diversi giorni e che si è ulteriormente rafforzata in questo inizio di weekend.
Temperature superiori ai 20 gradi hanno fatto si che molte persone tirassero fuori dalla soffita sdraio e lettini già riposti e tornassero a godersi il caldo abbraccio del sole, sia nella spiaggia a nord che nel litorale sud della città. Affollati anche i tavoli degli stabilimenti aperti del lungomare sud, dove in molti ne hanno approfittato per un aperitivo vista mare.
Molte persone ne hanno approfittato per fare dell'attività fisica, da una semplice pedalata in bicicletta ad una giro sui pattini, fino ai runners che si potevano trovare sulla ciclabile o in riva al mare. Attivi anche un paio di campi da beach volley per delle sfide all'ultima schiacciata, quando ormai tutto sembrava finito e si era rassegnati a dover aspettare la prossima primavera per ricominciare.
Nel frattempo dal meteo giungono ottime notizie, con previsioni che danno questo gigantesco anticiclone sull'Italia presente ancora per molti giorni alle nostre latitudini e fino almeno a metà settimana, periodo in cui l'attendibilità è quasi totale, la situazione sarà pressoché identica ma alcuni siti spingono la loro previsione di tempo buono anche fino al prossimo weekend.
E' una "querelle" a colpi di parole quella tra Carancini e lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti. La polemica gravita intorno al progetto che prevede la candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020, dal quale Ferretti è stato escluso.
"Non so nulla di Macerata capitale della cultura - ha affermato lo scenografo - Magari lo sarà ma dell'agricultura". Dichiarazioni pubblicate sui quotidiani e alle quali il sindaco Carancini ha risposto piuttosto prontamente con un post su facebook.
Il sindaco si rivolge direttamente al premio Oscar rispondendo alla sua battuta con un'altra dal sapore scarcastico "Magari potessimo diventare Capitale Italiana dell'Agricoltura". Continua con toni più seri (forse anche troppo considerando la dichiarazione di Ferretti come una battuta d'ironia) rimarcando l'importanza della terra per i marchigiani e per i maceratesi.
Carancini accetta la provocazione e scrive "Sei un protagonista assoluto di "MACERATA Estroversa", il progetto che abbiamo depositato il 15 settembre al Mibact per la candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020. La Città - e chi opera quotidianamente nel territorio - ha memoria e generosità per una persona come te che ha attraversato il mondo e ha portato con sè il nome di Macerata, come spero ricorderai anche in occasione della cittadinanza onoraria a te e a Francesca, che io stesso vi ho conferito".
Finisce invitando lo scenografo alla presentazione del progetto che avverrà martedì 17 ottobre alle ore 17.30 presso il Teatro Lauro Rossi. Un invito vestito da ramoscello di olivo, sembra.
Il Comune di Civitanova Marche, la Polizia Locale di Civitanova Marche e l'Associazione Controllo del Vicinato hanno organizzato il terzo ciclo di incontri pubblici nei vari quartieri cittadini, sul tema della sicurezza residenziale e la difesa da furti e truffe.
Interverrano agli incontri esponenti delle Forze dell'Ordine della Polizia Locale e dell'Amministrazione comunale nell'intento di organizzare e promuovere la collaborazione tra cittadini e forze di polizia nel quadro di una sempre maggiore sicurezza urbana.
Si inizierà il 17 ottobre nel quartiere San Marone, all'Oratorio Salesiano di Via Seneca e si proseguirà, a cadenza settimanale, nelle altre zone della città: il 24 ottobre a Civitanova Alta, il 31 a Santa Maria Apparente, l'8 novembre a Fontespina, il 15 nel quartiere Risorgimento, il 22 nel quartiere Maranello e si chiuderà il 29 novembre nella sala consiliare di Via Buozzi.
Ricordiamo che il Controllo del Vicinato di Civitanova è nato alla fine del 2014, grazie all'impegno di Domenico Bevilacqua e Stefano Petrelli, che, nell'intento di rafforzare i legami di comunità, hanno portato in città l'esperienza già attiva in altri comuni marchigiani, chiedendo ed ottenendo il supporto dell’Amministrazione comunale e dopo aver presentato l’iniziativa a partiti e movimenti, alle associazioni della Consulta dei Servizi Sociali ed alle parrocchie affinché fosse chiara la natura civica e super-partes della stessa, hanno iniziato a promuovere l'iniziativa con dei gazebo informativi in Corso Umberto I.
Nel frattempo, il gruppo Facebook "Controllo del Vicinato Civitanova Marche" comunica che si è appena costituito il quindicesimo gruppo in città.
"Chiediamo al commissario Paola De Micheli che sia garantita ai terremotati che hanno costruito casette in appezzamenti di terreno privato, di loro proprietà, la possibilità di mantenerle fino al ripristino dell'agibilità delle abitazioni principali". È l'appello lanciato al commissario per la Ricostruzione da 13 sindaci del Maceratese.
Ieri sera si sono riuniti presso la sede dell'Unione Montana per fare il punto su vari aspetti del post sisma, compreso appunto il tema delle casette, tutte potenzialmente abusive, di cui è diventata un simbolo nonna Peppina, la 95enne di Fiastra sfrattata dalla procura di Macerata. All'incontro hanno partecipato sindaci o loro delegati di Pieve Torina, Muccia, Serravalle del Chienti, Esanatoglia, Camerino, Caldarola, Bolognola, Serrapetrona, Castelraimondo, Valfornace, Camporotondo, Sefro.
"La centralità delle azioni politiche deve partire dai sindaci" hanno ribadito il primo cittadino di Camerino Gianluca Pasqui, e Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina. (Ansa)
Si può richiedere la ripetizione del sopralluogo post-sisma. Lo comunica L'Ufficio Sisma del Comune di San Severino Marche con l'Ordinanza n.484.
Le richieste vanno effettuate entro 30 giorni a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 6 ottobre per i sopralluoghi eseguiti fino a tale data. Mentre per quelli eseguiti dopo la pubblicazione, le richieste possono essere comunque fatte entro 30 giorni dalla data di notifica dell'esito di agibilità da parte del Comune.
La ripetizione del sopralluogo è valida nei soli casi di edifici già classificati con scheda AeDes agibili con esito A e su edifici dichiarati agibili a seguito di sopralluogo Fast.Si ricorda, inoltre, che qualora l’edificio sia interessato da ordinanza di inagibilità emessa sulla base di scheda AeDes con esito B o C, il tecnico incaricato può chiedere direttamente all’Ufficio speciale per la Ricostruzione l’autorizzazione alla progettazione dell’intervento di miglioramento sismico dimostrando, con perizia asseverata, il superamento del danno lieve.
La modulistica di riferimento è disponibile sul sito http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Ricostruzione-Marche/Modulistica.
Giovedì 12 ottobre Pizzo Tre Vescovi è stato il campo di addestramento per il corpo Speleo Alpino Fluviale - SAF VF del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Macerata. Il luogo prende nome dalla sua posizione geografica: si trova precisamente nel punto di confine di tre diocesi vescovili (Camerino, Norcia e Fermo).
Tra i diversi settori operativi del Corpo Nazionale, il SAF VF ha scelto per addestrarsi l'ambiente montano e in particolare Pizzo Tre Vescovi per consentire la riparazione della Croce posizionata in cima, che dall'anno scorso giaceva a terra danneggiata dalle intemperie e probabilmente anche dal sisma del 24 agosto 2016.
Al termine della giornata, finalmente la Croce è di nuovo eretta e svetta sulle valli sottostanti della Val di Panico, della Valle del Fargno e della Val D'Ambro.
Dodici famiglie hanno coronato oggi il sogno della casa. Dopo un iter avviato nel 2005, si è finalmente risolta la procedura di assegnazione delle case popolari di via del Casone mediante graduatoria. Per l'occasione, l'Amministrazione comunale di Civitanova ha voluto organizzare una cerimonia per la consegna delle chiavi e invitare a Palazzo Sforza i nuovi titolari, che da oggi potranno varcare la soglia dell'appartamento e pensare con più ottimismo al futuro. Alle procedure hanno lavorato in maniera congiunta l'Ufficio casa del Comune e l'Erap.
“Questo è un momento molto bello ed emozionante. - ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica ai presenti - Con molto piacere mi assumo il compito di darvi questa buona notizia e il saluto dell'Amministrazione, ma il lavoro è stato portato avanti da chi mi ha preceduto, per questo voglio ringraziare i sindaci Marinelli, Mobili e Corvatta, insieme naturalmente ai dipendenti del comune e all'Erap e a tutti coloro che si sono prodigati per concludere questa pratica. Consegnare queste dodici case è importante (altre dieci sono state consegnate nei giorni scorsi): la casa è il luogo dove la famiglia può crescere e impostare un futuro ed quindi un luogo di speranza per eccellenza. Questo bel momento non poteva che essere consacrato nella sala del Consiglio comunale e condivisa con tutti voi. Buon nuovo inizio!”.
Le domande arrivate agli uffici sono 283, quelle ammesse 269, delle 12 famiglie sei sono italiani e sei stranieri (altri sei hanno rinunciato). La graduatoria resterà in vigore fino a ottobre 2018. Il costo per ogni singolo alloggio si aggira sui 113 mila euro (1 milione e 400 mila euro circa in totale).
Alla cerimonia di consegna era presente anche l'ex assessore all'Urbanistica e Case popolari Gustavo Postacchini insieme all'attuale Ermanno Carassai. Oltre al sindaco c'erano l'assessore ai Servizi sociali e Famiglia Barbara Capponi, Laura Morici funzionario Erap, Gianni Ciccarelli geometra Erap, Daniele Staffolani direttore Erap, Maria Palazzetti dirigente del Comune e i funzionari Elga Angelini e Marina Barlocci.
L'iter burocratico è stato completato in tempi rapidi dopo l'ultimazione dei lavori edili, grazie al solerte lavoro dell'Ufficio casa diretto dal dirigente Maria Palazzetti, Elga Angelini e Marina Barlocci, che hanno ricevuto i complimenti e l'applauso di amministratori e degli assegnatari.
Il direttore Staffolani ha sottolineato le tante difficoltà affrontate: “Ora abbiamo risolto le pastoie sorte con gli appalti, sono soddisfatto e ringrazio chi ci ha lavorato per ottenere questo importante risultato. Sono case molto belle anche esteticamente, senza barriere architettoniche, e costruite a risparmio energetico. In totale ora a Civitanova ci sono 350 alloggi popolari, poi interverremo su via Marchetti, via Verga e via XXX Giugno a Civitanova Alta, anche se le risorse sono poche rispetto alle necessità”.
L'assessore Ermanno Carassai ha sottolineato l'importanza di dare risposte a chi ha più bisogno: “E' un momento importante – ha detto – e mi auguro che i nuovi inquilini instaurino un buon rapporto tra loro. Le richieste sono tante, ci sono ancora circa 200 persone che aspettano, c'è ancora molto da fare. Per questo tra poco faremo una riunione con l'Erap per trovare nuove idee e poter intervenire e trovare le soluzioni giuste per aiutare i cittadini”.
Da parte sua l'assessore Capponi ha riferito l'enorme mole di lavoro dei Servizi sociali sul fronte dei sussidi. “Questo è l'avvio di una fase nuova per voi – ha detto rivolgendosi agli assegnatari - ho ben presente la complessità delle situazioni poiché ricevo molte persone all'Ufficio Servizi Sociali. C'è una grande urgenza lavorativa e abitativa a Civitanova, fortunatamente possiamo intervenire con i sussidi, come nel caso di morosità incolpevole, per tamponare alcune situazioni, ma servono nuove risorse. Ribadendovi l'impegno di vicinanza dell'Amministrazione, auguro a tutti voi “buona casa”.
Anche Postacchini ha salutato i presenti: “Abbiamo lavorato molto a questo progetto con la passata Giunta – ha riferito. Come assessore ci ho messo il cuore, per questo è un dovere e un piacere per me essere qui. Mi auguro che la nuova Amministrazione dia nuove risposte e vi invito a tenere bene la vostra casa, a mantenerla e tenerla da conto, sono appartamenti bellissimi”.
L'incontro si è chiuso con un brindisi e aperitivo preparato dal Caffè Maretto.
Con queste belle giornate che il meteo sta regalando in questi giorni, sono molti quelli che ne approfittano per fare un giro in bici sulla pista ciclabile di Civitanova, in particolare sul lungomare. Se nella parte sud si può rischiare al massimo di incontrare qualche runner o qualche persona distratta a cui non è chiara ancora la differenza tra un marciapiede e una ciclabile, nel tratto che costeggia il lungomare nord la cosa può essere un po' più pericolosa e bisogna stare molto attenti.
Partendo approssimativamente all'altezza dello stabilimento La Contessa, fino all'estremità nord, all'interno del percorso ciclabile è presente una discreta quantità di sabbia, accumulata a causa degli effetti del vento, ma che ormai staziona da parecchio tempo. La sabbia presente in alcuni punti è molto insidiosa, come ad esempio nelle curve, dove si rischia seriamente di cadere se non si presta la dovuta attenzione. Nella parte più a nord il fenomeno è ancora maggiore, con alcuni passaggi in cui la sabbia arriva perfino in strada.
D'accordo che la stagione balneare sia finita ma il lungomare è ancora molto frequentato dai ciclisti e quella sabbia, prima o poi, sarebbe meglio toglierla per evitare che qualcuno cada e si faccia male.
E' stato approvato dalla Provincia di Macerata il progetto esecutivo relativo alla sistemazione della strada Visso – Castelsantangelo; strada che ha subito considerevoli danni a seguito del terremoto. Allo stato attuale, gli aspetti più problematici riguardano la stabilizzazione dei versanti sia a monte che a valle della carreggiata per l'alto grado di friabilità delle rocce che li caratterizzano.
Si tratta di un'opera di quasi nove milioni di euro frazionata in tre distinte parti per le quali verranno avviate tre gare di appalto; in sintesi un progetto per la messa in sicurezza ed il rapido ripristino della piena funzionalità di una strada classificata di I^ livello dal Soggetto Attuatore.
Il Presidente Pettinari ci spiega che la suddivisione del progetto in tre lotti è una scelta determinata dalla volontà di aprire contemporaneamente tre cantieri per abbreviare quanto più possibile i tempi di sistemazione e messa in sicurezza della strada in questione che rappresenta, per tutte le operazioni di ricostruzione, uno snodo importante. Si tratta quindi di procedere con la massima celerità evitando il più possibile tutto ciò che possa rallentare l'attività di riedificazione e quindi di normalizzazione di un'area gravemente lesionata.
“Tanto la progettazione, quanto le relative procedure d'appalto e la successiva direzione dei lavori – aggiunge Pettinari - sono fasi tecniche ed amministrative tutte eseguite dalla struttura operativa dell'Ente".
(Foto dal canale Youtube Flyengineering - Rilievo Topografico 3D con drone della strada provinciale SP134 Visso - Castelsantangelo (MC). - Navigazione rilievievo 3D. -Curve di livello su ortofoto)
La strategia per le aree interne dedica al Maceratese 8,5 milioni di euro, parte di queste risorse andranno a finanziare progetti sui beni culturali, coinvolgendo i comuni di Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Fiordimonte, Monte Cavallo, Muccia, Valfornace, Pieve Torina, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso, Cessapalombo, Gualdo, Monte San Martino, Penna San Giovanni, San Ginesio, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano.
Di questo e di come prepararsi a gestire al meglio queste risorse si è oggi discusso a Pieve Torina. “Investire in cultura - così l’assessore Moreno Pieroni prendendo parte all’incontro - soprattutto per i territori delle aree interne, significa riportare economia, lavoro e turismo. E’ un tassello fondamentale per ritornare a come eravamo, cogliendo l’opportunità di andare ancora avanti. Se questo era importante prima del terremoto, ora è davvero essenziale. Abbiamo un enorme patrimonio culturale diffuso sul quale il sisma ha avuto un grande impatto; in sinergia con il Mibact stiamo facendo un lavoro attento e minuzioso, recuperando e catalogando ogni frammento, per riportare ogni opera d’arte, ogni opera architettonica o monumento, nel luogo e nello stato in cui si trovava. Per fare questo oltre al lavoro e alla dedizione di tanti tecnici e funzionari, vengono utilizzate anche tecnologie innovative. La qualità delle procedure di recupero dedicate ai beni culturali è stata formalmente riconosciuta a livello europeo. Vogliamo costruire un percorso condiviso, una progettualità concertata e per far questo le risorse che la strategia nazionale per le Aree interne mette in movimento saranno determinanti. In questa prospettiva occorre fare squadra e lavorare insieme; la ricostruzione, il rilancio delle aree montane non sono un obiettivo facile, né di breve periodo, perché quello che ha colpito la nostra terra è qualcosa di epocale e della stessa portata deve essere la risposta delle istituzioni”.
Hanno preso parte all’iniziativa anche l’assessore Angelo Sciapichetti, il consigliere alle Aree interne Fabrizio Barca, i rappresentanti del Comitato tecnico, i sindaci di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, e di San Ginesio, Mario Scagnetti, l’Arcivescovo di Camerino - San Severino Marche, Francesco Giovanni Brugnaro, i rappresentanti del Mibact e delle Università marchigiane, gli esperti e i tecnici regionali. La strategia per l’area del Maceratese prevede itinerari culturali, artistici e paesaggistici durante la lunga ricostruzione post sisma. Condividere informazioni sullo stato attuale dei beni culturali e i programmi di recupero, raccogliere idee e scambiare valutazioni sui tipi di progetti/interventi che è possibile e conveniente immaginare, definire la road map organizzativa per la definizione dei progetti. Questi in sintesi gli obiettivi dell’incontro.
“La Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne – così ha detto Angelo Sciapichetti - punta a migliorare l’accessibilità ai servizi essenziali nei territori interni rurali, con l’obiettivo di finanziare progetti di sviluppo economico, oltre che nei settori della salute, della mobilità e dell’istruzione. Grazie a questo grande progetto vengono concentrate risorse europee e nazionali, che verranno erogate tramite bandi pubblici. Affinché i comuni compresi nelle aree interne tracciate, come quella del Maceratese, abbiano successo nella partecipazione ai bandi è necessario aumentino la loro capacità amministrativa. Spesso si tratta di piccole realtà, con poco personale, per questo è necessario condividere funzioni. Per la gestione dell’emergenza e della ricostruzione quasi tutti i comuni hanno potuto effettuare assunzioni a tempo determinato, spesso giovani e competenti tecnici. Ma per cogliere le opportunità della strategia per le aree interne sono necessarie anche specifiche professionalità. Occorre puntare sull’associazionismo degli enti locali per dare un’adeguata risposta a questa necessità. Se prima del terremoto lo sviluppo delle aree interne era una priorità, oggi è la priorità. Le città, i borghi, le montagne devono tornare a vivere come prima e ancora meglio, tramite strutture più sicure. Abbiamo un grande patrimonio ambientale e culturale da valorizzare, affinché l’evento naturale più distruttivo che ha colpito la nostra terra negli ultimi secoli, diventi un’occasione storica di rilancio e rinascita”.
La "tempistica" programmata per la predisposizione delle Sae (soluzioni abitative d'emergenza) si "pone in contrasto con la qualificazione emergenziale delle strutture in parola".
L'appunto mosso alla Regione Marche dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti in sede di Parificazione del Rendiconto 2016 riguarda il quadro riepilogativo fornito dalla giunta sulle 'casette' da consegnare nelle aree interessate dal sisma. Al vaglio della Corte anche l'assegnazione dei fondi raccolti dalle donazioni solidali che, secondo quanto attestato dalla Protezione civile, ammontano a 33.671.217 euro. Alla loro distribuzione ''la Regione ha concorso nella misura del 62%", da cui l'assegnazione di fondi per donazioni solidali per 17.360.00 euro".
Chiarimenti i giudici li hanno sollecitati sulla "finalizzazione delle risorse", esprimendo perplessità sull'inclusione tra queste di un intervento volto al "recupero della Grotta sudatoria" di Acquasanta Terme (Ansa).
Riqualificazione di borgo San Giuliano, “Fattore famiglia” come strumento per riequilibrare i redditi per l’accesso ai servizi socio assistenziali e videosorveglianza sono i tre argomenti trattati dal Consiglio comunale di Macerata nella seduta di mercoledì 11 ottobre.
E’ stato approvato all’unanimità, con un emendamento,l'ordine del giorno sulla riqualificazione di borgo San Giuliano, presentato dalla consigliera Debora Pantana (Fi) per “la valorizzazione di uno dei quartieri storici più caratteristici della città per includerlo in un percorso culturale e turistico finalizzato alla conservazione delle nostre tradizioni”, come ha sottolineato la consigliera presentando il documento. “Una zona questa - ha precisato l'assessore all'Urbanistica Paola Casoni - finora rimasta fuori dagli strumenti urbanistici di recupero, ma che l'Amministrazione comunale ha in mente di inglobare nel piano di recupero del centro storico, favorendo così interventi di riqualificazione”.
Via libera del Consiglio anche alla mozione illustrata dal primo firmatario Andrea Marchiori (Fi) per introdurre uno strumento denominato 'Fattore famiglia', come metodo per attuare una distribuzione più equa delle risorse per il welfare e i servizi. “Il Fattore famiglia – ha spiegato Marchiori – tiene conto di una serie di fattori per la determinazione del reddito, che consentono di superare alcune criticità che l'ISEE presenta”. Messo a punto dall'Università di Verona e adottato da vari comuni italiani, dalla Regione Lombardia e recentemente anche dalla Regione Marche, il calcolo del reddito attraverso il 'fattore famiglia' poggia su alcuni elementi - quali il numero dei figli, la presenza nel nucleo familiare di anziani, disabili non autosufficienti, donne in gravidanza, minori in affido - in grado di recepire la capacità effettiva di spesa della famiglia che l'ISEE non considera. Favorevole l'Amministrazione comunale "che avvierà una fase di studio applicando il 'Fattore famiglia' in tutte quelle situazioni in cui non è obbligatorio l'ISEE", ha annunciato l'assessore Marco Cardarelli. Positivi i riscontri dei consiglieri intervenuti, tra i quali Marco Menchi de La città di tutti, Renna del Gruppo Fratelli d’Italia, Maurizio Del Gobbo del Pd, Ivano Tacconi e Marco dell’Ud, soprattutto circa l’opportunità di sperimentare questo metodo e sostenere la famiglia.
Critico, con argomentazioni tecniche approfondite, è stato Enzo Valentini (Macerata Bene Comune) per il quale il ‘Fattore famiglia’ non ha l'effetto di equilibrare la distribuzione dei redditi, ma di avvantaggiare in maniera non equa alcune tipologie di famiglia, in particolare quelle numerose. Per Paolo Micozzi (Pd), invece, questo sistema applica un giusto principio di sussidiarietà verticale, che è quello per cui deve garantire la vicinanza al cittadino l'istituzione ad esso più vicina. Un richiamo a dare “attenzione a famiglie che si impegnano con l’affido e l’adozione a risolvere i problemi della società” è venuto dal consigliere Enrico Marcolini (Città di tutti), mentre Ninfa Contigiani (Pd) ha posto l'accento, attraverso un emendamento approvato, sul fatto che il concetto di famiglia debba essere quello riconosciuto dall'attuale normativa. Anna Menghi (Gruppo Menghi),Udc, Città di tutti, Città viva, Fratelli d'Italia, Fi, M5S e Menghi) 2 contrari (Sinistra Bene Comune) e 2 astensioni (Luciano Pantanetti di Città viva e David Miliozzi di Pensare Macerata).
Un maggiore controllo con video sorveglianza dell’area della stazione ferroviaria, insieme ad una complessiva riqualificazione di questa zona particolarmente sensibile della città, è stato l’oggetto della mozione presentata dal consigliere Bruno Mandrelli (Pd) che ha sollecitato anche “un’azione attiva del Comune all’interno del Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza e maggiori presidi nelle zone sensibili della città”.
Il documento – approvato all’unanimità dal Consiglio comunale – si inserisce e rafforza un piano che lo stesso Consiglio ha approvato recentemente per il presidio del territorio attraverso telecamere (50 nuove istallazioni e attivazione delle 10 attualmente esistenti) e attraverso la riqualificazione delle aree urbane sensibili, come ha sottolineato l’assessoreMario Iesari.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Maurizio del Gobbo e Micozzi (Pd), Paolo Renna (Fratelli d’Italia), Roberto Cherubini (M5S), Gabriele Mincio (Città Viva), Enzo Valentini (Sinistra Bene Comune), Ivano Tacconi (Udc), Enrico Marcolini (La Citta di Tutti) . Maggioranza e opposizione sono stati concordi sulla necessità di mettere in atto azioni in grado di fermare situazioni critiche in alcune zone della città e garantire maggiore sicurezza, attraverso un’azione coordinata e costante con le forze dell’ordine.
Un cerimonia attesa quella che si terrà ad Ussita domenica 15 ottobre. Tutti coloro che sono interessati potranno partecipare al taglio del nastro della nuova area commerciale. Un paesaggio suggestivo, tra cielo e terra quello del Parco Ruggeri, dove sono state localizzate le nuove casette predisposte per quelle attività commerciali interrotte a causa degli eventi sismici del 2016.
Si inizia alle 11.15 con la cerimonia eucaristica, per poi proseguire con la tradizionale benedizione e il tanto atteso taglio del nastro, che per molti potrà simboleggiare un segno di rinascita. A seguire, il Commissario prefettizio Mauro Passerotti e il resto delle autorità presenti interverranno per i saluti.
Con ordinanza n.37, datata 8 settembre 2017, il Commissario Straordinario per il Terremoto ha accolto la richiesta di finanziamento avanzata dal Comune di Potenza Picena destinando la cifra di un milione e 356 mila euro per la ristrutturazione con intervento di miglioramento sismico ed adeguamento degli impianti dell’edificio che oggi ospita l’Ufficio Tecnico Comunale e il Comando di Polizia Locale, inserito all’interno del complesso di S.Agostino. Il progetto è stato inserito nel Piano delle Opere Pubbliche per la ricostruzione a seguito dello sciame sismico del 2016 che ha colpito le Marche e parte di altre Regioni del Centro Italia.
“I lavori riguarderanno il piano terra, il piano primo e sottotetto per un volume di circa 5800 metri cubi – ha precisato l’assessore ai lavori pubblici ed urbanistica, Luisa Isidori – si sta dunque procedendo alla redazione del bando per il progetto esecutivo cui seguirà l’assegnazione dei lavori. La palazzina, in parte puntellata per i danni del terremoto, a lavori ultimati potrà garantire ulteriori importanti spazi dove destinare la maggior parte degli uffici oggi compressi nel Palazzo Municipale”.
Questa mattina si è svolta presso la sede della Provincia di Macerata un’importante riunione per fare il punto sullo stato dei lavori che riguardano la Valnerina chiusa a seguito del sisma del 26 e 30 ottobre dello scorso anno.
Sull’importante arteria sono contemporaneamente aperti quattro cantieri: tre per il risanamento di quei tratti interessati dalla caduta dei massi dalle pareti rocciose e l’altro relativo alla rimozione dell’enorme frana caduta sul fiume con la conseguente deviazione del corso d’acqua. I lavori sono iniziati il 17 agosto scorso per un costo di circa 13 milioni di euro.
L’ing. Soccodato Soggetto Attuatore ANAS ed il capo compartimento ANAS di Ancona ing. Testaguzza, nel corso dell’incontro, hanno informato i presenti sullo stato d’avanzamento dei lavori che dovrebbero concludersi entro tre o quattro mesi. Hanno inoltre comunicato che a breve, l’importante arteria, seppure per poche ore al giorno e senza interruzione dei lavori, verrà riaperta con un senso unico alternato. Nel corso della riunione si è anche discusso delle modalità di tale apertura riservata esclusivamente al traffico leggero in modo da consentire il transito soprattutto ai lavoratori dipendenti e a quanti, provenienti dall’Umbria, dovranno recarsi per vari motivi nei Comuni di Visso, Ussita e Castel Sant’Angelo. L’obiettivo non ultimo è quindi quello di aprire a fasce orarie sempre più ampie con il procedere dei lavori riguardanti la messa in sicurezza dei tratti danneggiati dal terremoto.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Provincia di Perugia e della Regione Umbria, i Sindaci di Preci Pietro Bellini e di Cerreto di Spoleto Luciano Campana, il Commissario Passerotti ed il suo Vice Di Martino per il Comune di Ussita, il Vice Sindaco di Visso Maurizi ed il Consigliere Albani, il Tecnico del Comune di Castel Sant’Angelo sul Nera, gli ingegneri ANAS De Franciscis e D’Angelo, l’ing. Mecozzi e l’Ing. Gigli della Provincia di Macerata. Il Presidente della Provincia Pettinari, che ha presieduto l’incontro insieme all’Ing. Soccodato, ha sottolineato più volte, anche a nome degli amministratori presenti, l’importanza della Valnerina e della sua riapertura anche se inizialmente solo per tre “finestre giornaliere” purchè tutti i giorni compresa anche la domenica. Ha ricordato che: “…la strada in questione è assolutamente vitale non solo per la ricostruzione ma per l’intero sistema socio economico che vi gravita intorno...”
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Federazione Provinciale Sinistra Italiana Macerata
Alcune settimane fa, Repubblica ha posto l’attenzione su alcune leggi che andrebbero necessariamente approvate entro la fine della legislatura.
Tra queste, vi è la riforma della cittadinanza. È stata approvata alla Camera, ma sembra viaggiare in un binario morto al Senato, vittima di una politica (e di una maggioranza parlamentare) che pare mostrare il lato peggiore di sé, giocando sulla pelle delle bambine e dei bambini che beneficerebbero di questa riforma per avere qualche voto in più.
Immigrazione, sicurezza ed integrazione sono temi che stanno entrando in maniera sempre più prepotente nel dibattito politico. Le destre ed i populismi, però, cavalcano questi argomenti in maniera semplicistica, fotografando e descrivendo una realtà che, numeri alla mano, non esiste.
L’unico risultato è quello di fomentare un’inutile guerra tra poveri, in cui i migranti sembrano essere i colpevoli di tutti i mali che stiamo vivendo. La legge sulla cittadinanza in discussione al Senato rischia di essere schiacciata in questo calderone dove regnano confusione e disinformazione.
Per provare a mettere ordine e ragionare su queste tematiche, Sinistra Italiana promuove un appuntamento pubblico per discutere sullo ius soli, sul percorso parlamentare della legge sulla cittadinanza e sull’accoglienza.
La platea dei relatori è ampia e qualificata: discutono di questi temi Mario Morgoni (Senatore Partito Democratico), Reano Malaisi (Sindaco di Montecosaro), Giancarlo Giulietti (volontario Comunità di Capodarco), Natalia Conestà (presidente CEM), Omar Ndiaye (mediatore culturale) ed Alessandro Fulimeni (comitato "5 luglio", Fermo).
Il dibattito è introdotto da Riccardo Ridolfi (segretario provinciale Sinistra Italiana) e concluso da Giuseppe Buondonno (segretario regionale Sinistra Italiana).
L’appuntamento è per venerdì 13 ottobre, alle ore 21:00, presso la biblioteca Silvio Zavatti di Civitanova Marche.
L’ingresso è libero e la cittadinanza è invitata a partecipare e ad intervenire attivamente nella discussione.
Un ulteriore passo nella realizzazione della rotatoria all'uscita della superstrada Val di Chienti in località Morrovalle. Da questa sera alle ore 20,00 e fino a venerdì mattina alle ore 8 verrà chiuso al traffico lo svincolo di uscita a Morrovalle nella carreggiata mare-monti per l'asfaltatura della rotatoria e il getto del plindo di fondazione della torre faro.
Per il completamento dell'intervento resta l'installazione della torre faro per l'illuminazione della rotatoria.
I lavori erano iniziati solo a fine agosto per evitare la concomitanza con il ponte di Piediripa.
Non mancano le polemiche dopo l'intervista rilasciata al Messaggero dal nuovo commissario straordinario per la ricostruzione Paola De Micheli. In particolare, a scatenare ampie discussioni sono state le frasi riferite alla questione "casette fai da te".
De Micheli ha illustrato le due proprità assolute del nuovo Decreto sisma, ovvero: la "velocità nella ricostruzione" e nella messa in sicurezza di opere pubbliche, chiese, scuole, ospedali e quant'altro; e la "riapertura dei tempi", punto inerente alle questione casette, le quali devono essere ultimate il prima possibile di modo che gli sfollati possano avere un tetto per ripararsi, specialmente in vista dell'inverno.
"Il provvedimento prevede due possibilità: - ha dichiarato la De Micheli - primo, chi è organizzato con una casa mobile, la potrà tenere se rispetta tutti i vincoli, paesaggistici e di edificabilità, quindi rinuncia alla casetta e al contributo di autonoma sistemazione. Una volta realizzata la ricostruzione della sua abitazione, la casa mobile sparisce. Il secondo caso riguarda le strutture fisse per le quali è possibile chiedere una regolarizzazione rinunciando alla casette e al contributo per la ricostruzione. Ma devono sempre rispettare i criteri edilizi e paesaggistici. Non è una sanatoria, ma una riapertura dei tempi che già erano previsti nei testi di legge“.
Durante l'intervista, non sono mancati riferimenti alla storia di Giuseppina Fattori, meglio conosciuta come Peppina, alla quale si sono interessati i media di tutta Italia. La De Micheli, in merito alla vicenda, ha garantito che, qualora l'abitazione rispettasse i criteri stabiliti dalla legge, l'anziana potrebbe tranquillamente rientrare a casa sua. Inoltre, ha parlato anche della questione macerie, di cui ha affermato che una buona parte è stata rimossa, nonostante ci sia ancora del lavoro da fare.
"L’altra novità del provvedimento - ha concluso - riguarda l’assegnazione dei lavori per sistemare edifici pubblici danneggiati o distrutti. Aumentiamo le stazioni appaltanti e le centrali di committenza già condivise con Errani, limitiamo il numero delle imprese e velocizziamo le procedure di gara. Trasparenza e velocità possono viaggiare insieme e le procedure sono garantite dai controlli dell’Anac“.