Sarà inaugurata domani, mercoledì 17 ottobre, la mostra orafa “TeamaOro”, organizzata dal Gruppo Orafi di Confartigianato Imprese Macerata, allestita presso il teatro Politeama di Tolentino in occasione del Tolentino Expo.
“Saranno 6 gli artigiani orafi di Confartigianato - dichiara il Presidente Regionale Confartigianato Orafi, Giuseppe Verdenelli - che dal 17 al 21 ottobre presenteranno le proprie creazioni all’interno del rinnovato e bellissimo teatro polivalente di Tolentino. Ogni maestro orafo interpreterà ed esporrà il meglio delle proprie creazioni realizzate con le tecniche dell’alta oreficeria che rappresentano al meglio le caratteristiche professionali di ciascun di loro. Oltre ad esibire il bello- continua Verdenelli - il Maestro orafo racchiude in ogni sua opera il suo animo, la sua essenza così che ogni sua creazione esprime attimi di vita e di respiro, ben comprensibile all’osservatore”.
Diamanti, smeraldi, rubini, zaffiri, pietre colorate saranno protagonisti assoluti dell’esposizione che il visitatore potrà ammirare nelle più importanti costruzioni orafe come anelli, collane, orecchini, bracciali, diademi e perfino opere d’arte come i quadri gioiello.
“Nelle Marche sono 346 gli orafi artigiani - afferma Paolo Capponi, Responsabile Ufficio Export di Confartigianato Imprese Macerata – di cui 76 della provincia di Macerata e 7 del Comune di Tolentino. Il comparto orafo rappresenta inoltre una fetta importante dell’export della nostra Regione, con ben 20,5 milioni di euro di produzioni orafe esportate, di cui 4,6 milioni solo dalla provincia maceratese. In questa 6° edizione di Tolentino Expo, la nostra Associazione, oltre a presentare i propri Maestri artigiani del Gruppo Orafi, sarà presente alle importanti giornate di fiera con gli imprenditori della Moda e dell’accessorio che presenteranno collezioni per la stagione autunno-inverno 2018 di alta manifattura artigianale targata 100% Made in Italy. Questi occasioni di visibilità e vendita come il Tolentino Expo – conclude Capponi – sono determinanti per le piccole imprese, e ne abbiamo la conferma dal numero dei partecipanti che, rispetto all’edizione del 2016, è praticamente raddoppiato. E’ importante ricordare che acquistare il vero made in Italy, non significa solo garanzia di alta qualità, ma anche di rispetto delle normative europee vigenti in materia di sicurezza, salute e lavoro”.
Questi i nomi dei partecipanti alla mostra TeamaOro: Giuseppe Verdenelli, Lorenzo Perucci, Stefano Verdini, Elena Baldassarri, Massimo Ripa, Adriano Cocenzi.
“Non esiste alcun problema infrastrutturale sul ponte ferroviario che si trova alla fine di Mattei”. A parlare è l’assessore ai Lavori pubblici Narciso Ricotta che si sta interessando della vicenda e dell’operazione dei Vigili del Fuoco intervenuti sul posto in seguito a una segnalazione.
“Si è trattato soltanto di un rigonfiamento formatosi sui cosiddetti copriferro che è stato, come si dice in gergo, ‘battuto’ facendo cadere le parti di cemento ammalorato. Per consentire questa operazione via Mattei è stata momentaneamente chiusa al traffico. Della situazione l’Amministrazione comunale ne era al corrente in quanto il ponte viene periodicamente monitorato e ci eravamo riproposti di intervenire prossimamente non costituendo la situazione alcun pericolo eminente. Infatti nessun pezzo di cemento era caduto dal ponte prima dell’intervento dei vigili. Il cemento tolto, ripulendo di fatto le travi, è stato fatto cadere dai vigili con i martelli.”
Non appena i Vigili del fuoco ultimeranno l’intervento la strada verrà riaperta al traffico.
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dell'avv. Roberta Pizzarulli
Un risparmiatore conveniva in giudizio la Banca delle Marche spa dinanzi il tribunale di Macerata nel marzo 2009, per ottenere la declaratoria di responsabilità dell’Istituto bancario per aver consigliato in data 14.12.98 l’acquisto di titoli argentini per un ammontare complessivo di £ 250.000.000 pari ad 129.114,21 €. A seguito del Default che aveva colpito l’Argentina aveva perso l’intero ammontare investito.
Il Tribunale di Macerata, con sentenza n. 785/12, depositata il 23.10.2012, ritenendo l’operazione di investimento non adeguata rispetto al profilo emergente dalle dichiarazioni rese dal cliente; dichiarava la nullità di protezione del contratto, per discrepanza tra contratto quadro e dichiarazione allegata. Disponeva quindi la restituzione al risparmiatore di tutte le somme da lui investite nell'acquisto dei Bond Argentini, oltre interessi, in misura legale, dalla data della erogazione dell'investimento, al saldo effettivo.
Avverso la richiamata sentenza, propone appello la Banca delle Marche S.p.A., lamentando l'erroneità della sentenza; ha osservato il Collegio dorico, ad integrazione della motivazione della pronuncia impugnata che, a fronte di tali circostanze, non doveva essere dato corso all’operazione di investimento, se non dietro ordine scritto riportante la segnalazione della inadeguatezza rispetto alla propensione al rischio espressamente dichiarata, secondo quanto previsto dall’art. 29 Regolamento Consob.
Ritenendo assorbiti gli ulteriori motivi di gravame proposti dalla nuova Banca Marche, ha rigettato totalmente l’appello condannando pesantemente l’Istituto bancario alle spese del giudizio di gravame, in favore del risparmiatore.
Confindustria Macerata, in collaborazione con l'Università degli Studi di Camerino e la Fondazione Cluster Marche , organizza per il prossimo 23 Ottobreun incontro tecnico - informativo sul nuovo bando regionale per sviluppare progetti innovativi in filiera per le imprese del Cratere (POR Marche Asse 8 – Int. 23.1.1).
Il bando ha una dotazione di 15.000.000 e la scadenza è stata prorogata al 30 Novembre 2018. Si tratta di un’importante agevolazione con contributi a fondo perduto fino al 50% per progetti sviluppati in collaborazione tra MPMI (almeno 3 aziende), di cui almeno i due terzi con sede nel cratere; i raggruppamenti possono essere costituiti sotto forma di ATI o RETE.
L’intervento è rivolto alle imprese dei seguenti comparti produttivi: Pelle, cuoio e calzature; Tessile, abbigliamento; Legno e mobile; Agroindustria; Salute e benessere; Edilizia e costruzioni; Meccanica ed Elettronica aggregate nell’ambito di sistemi innovativi ( sistema casa e arredo, sistema agroalimentare, sistema moda etc). Al termine dell’incontro saranno organizzati dei tavoli tecnici con le aziende che hanno progetti da proporre o che sono interessate a partecipare come partner in filiera.
Sono stati completati i lavori di costruzione della rotatoria a Montecosaro all'uscita dello svincolo della superstrada lato Civitanova – Foligno.
Dopo l'asfaltatura e l'esecuzione della segnaletica orizzontale, nei prossimi giorni verranno installati i guard rail.
Si chiama Goals (Giovani, orientamento, accompagnamento, lab e scuola) ed è stato presentato questa mattina nella Sala Giunta del Comune. Il progetto triennale è realizzato dalla Società Cooperativa Sociale “IL FARO” che punta su un modello innovativo d’intervento nato per contrastare il disagio giovanile e rafforzare il ruolo genitoriale. Presenti l’assessore all’Istruzione Barbara Capponi e i responsabili della coop. Il Faro dott. Marcello Naldini – resp. progetto; dott.ssa Monia Sabbatini - moderatrice e resp. attività extrascolastiche; dott.ssa Maristella Avallone - resp. zona Civitanova Marche; dott. Roberto Fiore - CDS Marche Sud - partner coproponente - resp. attività scolastiche.
Il progetto, selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile (secondo la disposizione di legge n. 208 del 27/12/2015, art 1 comma 392), propone una serie di azioni volte a prevenire e contrastare i fenomeni di dispersione e abbandono scolastici nei territori di Macerata, Civitanova Marche, Fermo-Porto San Giorgio, Grottammare, San Benedetto del Tronto intervenendo nella fascia di età 11 - 17 anni.
Gli interventi programmati si suddivideranno in azioni di potenziamento scolastico ed extra scolastico e vedranno il coinvolgimento a vario titolo di attori rilevanti per il futuro dei ragazzi (Enti no profit, Scuole, Enti Pubblici e Imprese).
Il modello proposto intende favorire la costruzione di una comunità educante capace di dimostrare che è possibile fronteggiare più efficacemente ed efficientemente i problemi evidenziati se gli attori chiamati a interagire coi ragazzi congiungono i propri sforzi, adottando approcci di "welfare comunitario".
A tal proposito verranno costituiti dei “tavoli di impatto collettivo” territoriali, tematici e “aperti” finalizzati alla supervisione delle attività e al confronto sistematico tra partner e stakeholder, in una collaborazione sinergica e sistematica per raggiungere gli obiettivi preposti.
Il budget totale previsto per gli interventi programmati ammonta a 894.632,99 €, di cui 800.000,00 € verranno erogati sotto forma di finanziamento dall’Impresa Sociale “Con i Bambini”. Il progetto avrà durata triennale.
“Dopo diversi incontri con i responsabili del progetto - ha spiegato l’assessore Barbara Capponi in conferenza – siamo orgogliosi di far parte di questa rete, con professionisti che lavorano in sinergia con enti pubblici e privati. A volte si fanno tanti interventi, ma slegati tra loro. In questo caso abbiamo una visione di insieme e azioni condivise sul territorio che ricadono a scuola e in situazioni extra scolastiche”.
• Il Faro - Società Cooperativa Sociale • Ambito Territoriale Sociale XIX - Comune di Fermo capofila • Ass. Centro di Solidarietà Marche Sud • Ass. Compagnia delle Opere Marche Sud • Ass. Papa Giovanni Paolo II onlus • Capitani Coraggiosi s.c.s. • Comune di Civitanova Marche • Comune di Grottammare • Comune di Macerata • Comune di San Benedetto del Tronto • Cooperativa Sociale CONSAPEVOLmente a.r.l. • Elicos s.r.l. • Fondazione O.R.A.F.A.C. • Hobbit s.c.s. • Human Foundation • Ist. Comprensivo Dante Alighieri - Macerata • Ist. Comprensivo Nardi - Porto San Giorgio • Ist. Comprensivo Statale Giacomo Leopardi - Grottammare • Ist. Comprensivo Via Ugo Bassi - Civitanova Marche e Scienze Umane Stella Maris• Ist. Professionale Alberghiero Filippo Buscemi - San Benedetto • Istituzione Povera Costante Maria • Liceo Classico G. Leopardi - Macerata • Liceo Classico Statale A. Caro - Fermo • Ass. Osservatorio di Genere.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dell'associazione commercianti del centro storico di Macerata
Siamo certamente contenti che, per il periodo natalizio, l’amministrazione si sia decisa a portare a Macerata la pista di pattinaggio. Questa, dopo tanto peregrinare di paese in paese marchigiano, finalmente approderà in piazza della Libertà, e sarà circondata dal piccolo villaggio di Babbo Natale (evviva, era ora!).
Siamo altresì contenti che quest’anno le procedure relative alle luminarie natalizie, che coinvolgono l’amministrazione, la Proloco e la nostra categoria stiano procedendo in maniera spedita e con più efficienza.
Ma non siamo contenti della scelta dell’amministrazione di chiudere il centro al transito delle autovetture proprio per il mese di Dicembre.
Nell’arco dell’ultimo anno abbiamo cercato di portare avanti con i rappresentanti di questa amministrazione un confronto sereno e costruttivo. Provando ad abbandonare polemiche, abbiamo esposto le esigenze nostre, della nostra clientela e di una parte di cittadinanza. A conferma che un atteggiamento meno ostile ma più propositivo può dare dei buoni frutti abbiamo ottenuto il seguente risultato: la promessa della riapertura del centro storico al transito delle autovetture per il periodo invernale, da Novembre a Marzo, nelle fasce orarie 12-15 e 18-20 (purtroppo non ci è stato concesso di più) così da favorire l’accesso, il trasporto ed il commercio.
Ma ancora una volta rimaniamo delusi e ci sentiamo presi in giro nell’apprendere che questa promessa verrà infranta nel mese di Dicembre. Perché se ti impacchettano sotto l’albero la pista di pattinaggio non possono regalarti troppo e fanno marcia indietro su un dono che credevi già tuo.
L’invito è quindi quello di non spezzettare questa fase di apertura per non creare confusione nel fruitore finale, per concedere un po' di respiro agli esercenti in quello che dovrebbe essere il periodo più commerciale dell’anno e per dimostrare, almeno una volta, quella collaborazione auspicata ma rimasta ad oggi ancora una lontana chimera.
Fagerhult ha sottoscritto con Fimag - Finanziaria Mariano Guzzini, e Tipo, società partecipata da Tamburi Investment, una lettera d'intenti per l'acquisizione del 100% delle azioni di iGuzzini illuminazione. La lettera prevede che la società svedese dell'illuminazione abbia il diritto di condurre in esclusiva una due diligence in vista della firma del contratto definitivo d'acquisto prima di fine dell'anno.
Fagerhult finanzierà l'operazione a debito e con risorse derivanti dall'emissione di nuove azioni. Al perfezionamento dell'operazione i venditori riceveranno una "porzione significativa del corrispettivo" in azioni Fagerhult. Adolfo Guzzini e Andrea Sasso oltre a restare rispettivamente presidente e Ad di iGuzzini assumeranno anche ruoli nel top management Fagerhult. iGuzzini fondata nel 1959, ha sede a Recanati (Macerata), e ha chiuso il 2017 con oltre 230 milioni di ricavi. (Ansa)
Rifiuti ed emergenza nelle Marche sembrano parole destinate ad andare perennemente a braccetto, ma il sovrapporsi di molti fattori critici rischia di arricchire il lessico con un termine ancora più perentorio: collasso.
E’ quanto emerge dall’analisi di Confindustria Marche ed AMIS, (l’Associazione Imprese Gestione Rifiuti), che fortemente sollecitate dalla base associativa, hanno recentemente incontrato insieme alle altre Associazioni delle imprese private e pubbliche nel tavolo tecnico presso l’Assessorato Ambiente della Regione Marche, i principali interlocutori Istituzionali e Amministrativi Regionali e Provinciali, lanciando un grido di allarme per una situazione che sta diventando esplosiva e che, se non affrontata in tempi rapidi e con provvedimenti efficaci, avrà serie ripercussioni sul sistema di gestione dei rifiuti.
Fattore critico numero uno è senz’altro la difficoltà di costruire nuovi impianti di smaltimento e recupero rifiuti e di ampliare quelli già esistenti. Ne è un esempio la maggiore discarica della Regione che, ormai da lungo tempo in attesa di un provvedimento autorizzativo che le permetta di soddisfare le richieste di smaltimento, in vista dell’esaurimento della capacità di ricevere rifiuti, è stata costretta ad imporre la riduzione di più del 50% dei conferimenti. Decisione drastica che rallenta il processo senza però risolvere il problema alla radice.
D’altro canto, dagli ultimi dati ISPRA (l’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale sottoposto alla tutela del Ministero dell’Ambiente), la produzione di rifiuti speciali nelle Marche registra un trend tendente alla crescita a fronte di una risposta impiantistica decisamente insufficiente, soprattutto riguardo a quella dedicato allo smaltimento finale dei rifiuti che non possono essere recuperati e trasformati in materie prime da reinserire nel ciclo produttivo o in energia.
Se è vero che la cultura del recupero anche nella nostra Regione (metalli, vetro, plastica, carta, scarti del settore tessile) è sensibilmente cresciuta negli ultimi decenni, è anche vero che nel recupero dei rifiuti speciali siamo fermi a quota 51% del totale gestito e solo l’1,65% è andato a incenerimento con recuperi di energia.
Non si può parlare seriamente di “economia circolare” se poi manca l’ultimo trattino per chiudere il cerchio e cioè un recupero quanto più possibile completo dei rifiuti “recuperabili”, anche sotto forma di trasformazione in energia: gli stessi impianti di CSS, Combustibile Solido Secondario, prodotto cioè dal trattamento dei rifiuti stessi, sono stati esclusi per scelta ideologica dalla politica lo scorso 26 giugno con Legge Regionale 24/2009, una decisione poco lungimirante se si considera che questo tipo di impianti avrebbe permesso di risparmiare energia, ridurre emissioni nocive in atmosfera e alleggerire i quantitativi di rifiuti da smaltire in discarica.
A ciò si deve aggiungere la crescente difficoltà di collocamento extra-regionale dei rifiuti ed ancor di più quello transfrontaliero, già molto costoso e dall’iter burocratico complesso che sta rallentando a causa del contingentamento da parte degli impianti esteri dell’afflusso dei rifiuti dall’Italia.
Si pensi ad esempio che i rifiuti di carta e plastica provenienti da raccolta differenziata trovano sempre più difficoltà ad essere collocati sul mercato internazionale a causa soprattutto del blocco dell’import da parte della Cina, il primo acquirente di tali materiali dall’Italia.
La lieve ripresa economica e l’avvio della ricostruzione post-Sisma contribuiranno ulteriormente all’aumento del quantitativo di rifiuti speciali prodotti nella nostra Regione, pertanto questi fattori tutti producono insieme una situazione di emergenza che impone responsabilità nelle decisioni da parte della politica, delle Istituzioni e Amministrazioni locali preposte, decisioni che vadano soprattutto nella direzione di autorizzare velocemente l’ampliamento delle discariche esistenti e di individuare i siti dove possono insediarsi nuovi impianti necessari sia di smaltimento che di recupero.
In sintesi Confindustria Marche ed AMIS chiedono alle Amministrazioni preposte una collaborazione fattiva e la dimostrazione della volontà di giungere a soluzioni - sia di impatto immediato che di medio periodo - atte a favorire un percorso il più possibile mirato all’autosufficienza impiantistica rispetto ai fabbisogni esistenti di collocazione dei rifiuti prodotti (come tra l’altro previsto dal Piano Regionale Rifiuti). Tutto ciò per cautelare le imprese, i cittadini, la collettività e l’ambiente.
Sono 23: per lo più genitori, alcuni anche insegnanti, ma anche educatori e operatori dell'infanzia e dell'adolescenza. Hanno partecipato domenica 14 ottobre al corso di formazione di sette ore "Genitori nella rete, tra regole e consapevolezza", ideato da Pepita Onlus, con sede a Milano e Perugia, e organizzato nelle Marche da mammemarchigiane.it, Osservatorio di Genere e Il Faro soc. coop. Onlus.
Al termine della giornata, presso la sede de Il Faro, a Macerata, i corsisti hanno sostenuto un esame di certificazione finale a cura di AICA (Associazione Italiana per l'informatica ed il calcolo automatico, la stessa che rilascia la patente europea del computer, ECDL), che ha validato le competenze acquisite.
Il corso forniva ai genitori una serie di nozioni e strumenti pratici per riconoscere abitudini negative e porvi rimedio, identificare per tempo eventuali sintomi di disagio, capire il rapporto dei nostri figli con gli strumenti tecnologici e promuoverne un utilizzo consapevole, oltre a conoscere le principali manifestazioni di cyberbullismo.
L'obiettivo del corso era quello di conoscere le modalità corrette di accesso alla rete, ai social network maggiormente utilizzati dai più giovani e ai sistemi di messaggistica istantanea, per potere trasmettere ai ragazzi modelli di utilizzo della rete positivi, proteggendoli da comportamenti scorretti spesso messi in atto in modo inconsapevole. Acquisire in prima persona e trasmettere ai ragazzi queste specifiche competenze diventa infatti oggi sempre più importante, proprio per insegnare ai giovani come fruire delle infinite potenzialità della rete in modo consapevole e sicuro.
Un genitore impreparato su qualcosa che impegna giornalmente i propri figli, che oggi vivono la loro vita contemporaneamente on line e off line, non è infatti più considerato da essi autorevole e perde ogni possibilità di dialogo.
Il corso rientra nell'ambito del progetto europeo CyberIncluding, iniziativa contro il cyberbullismo, che vede coinvolti 300 ragazzi e ragazze di tutte le Marche per la realizzazione di una proposta di legge, grazie a incontri nelle scuole e tavoli di lavoro che vedranno la partecipazione di politici interessati alla lotta contro questo fenomeno.
Il progetto “Cyberincluding” è cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione europea e nasce dall’esperienza dell’associazione culturale Osservatorio di Genere che da anni lavora su temi sociali quali il bullismo, sia virtuale che non, e varie forme di discriminazione a cui esso è legato.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma della Capogruppo regionale di Forza Italia, Jessica Marcozzi
La richiesta di anticipare l’apertura della pesca delle lumachine di mare è partita dai pescatori della Piccola Pesca. E delle loro esigenze ci siamo fatti carico insieme al Capogruppo Fi di Porto San Giorgio, Carlo Del Vecchio. La Consulta regionale della Pesca, presente la Capitaneria di Porto, ha espresso parere favorevole all’anticipazione, dalla data odierna, della pesca delle lumachine di mare. In Regione dopo l’incontro con il Presidente Ceriscioli ho presentato un’interrogazione.
L’apertura della pesca in questione fissata al primo novembre avrebbe infatti messo la categoria in una condizione di svantaggio rispetto a altre regioni. La sua anticipazione, che non crea problemi di natura biologica o ittica, e che non arreca alcun danno all'equilibrio della specie ittica non essendo questa nel periodo riproduttivo, invece, rappresenta un’agevolazione sia in termini lavorativi che economici per una categoria che già, tra la crisi economica e i danni alle reti arrecati dai delfini che si avvicinano alla costa alla ricerca di cibo, deve sobbarcarsi aggravi di spesa non indifferenti. Forza Italia è, è sempre stata e sempre sarà dalla parte dei lavoratori.
Dopo quasi due anni di studio e di progettazione partono i primi lavori legati al PUA – il nuovo piano di utilizzo dell’aerostazione – che permetteranno di avere, attraverso una nuova configurazione dei servizi di sicurezza e degli spazi dedicati agli Enti di Stato (Guardia di Finanza, Dogana, Polizia), comfort e spazi maggiori per i passeggeri e per le maestranze, con un nuovo percorso che includerà al suo interno una nuova serie di servizi. Anche l’area commerciale trarrà benefici dalla nuova configurazione, permettendone un miglior utilizzo e maggiori flussi.
La novità più importante prevede l’apertura di una nuova sala di imbarco, che potrà permettere una migliore gestione dei passeggeri in partenza durante giornate con voli concomitanti. Altre novità saranno una saletta “Business Lounge” ed il nuovo punto di ristorazione previsto all’interno dell’area sterile. I lavori, che saranno realizzati in varie fasi, non impatteranno sull’operatività dello scalo ed il loro completamento è previsto entro la fine di marzo 2019.
Provocazione social del sindaco di Camerino Gianluca Pasqui che in un post su Facebook a 10 giorni dalla ricorrenza del secondo anniversario dal sisma del 2016 scrive: "Questa notte ho fatto un sogno: ho sognato che il Ministro del Lavoro si trasformasse per un giorno in Ministro del Lavoro da Fare e che il Ministro dell'Interno si trasformasse per quello stesso giorno in Ministro dall'Interno. Quel giorno è il 26 ottobre 2018, ossia la ricorrenza dei due anni dal sisma. Ho sognato che i due ministri, proprio per quel giorno, venissero a Camerino, la città più grande e popolosa dell’intero cratere sismico, per toccare DALL’INTERNO il tantissimo LAVORO DA FARE.
Carissimi Ministri, Di Maio e Salvini, il mio è un sogno e, ve lo prometto, non ho alcuna intenzione di fare polemica. Sarebbe bellissimo, oltre che doveroso e rispettoso nei confronti di una città e di un territorio che stanno soffrendo ininterrottamente da due anni, se questo mio sogno potesse trasformarsi in realtà.Quindi approfitto dei social, sui quali Vi vedo particolarmente attivi, per rivolgerVi in maniera del tutto informale questo invito assolutamente formale.Vi aspetto a Camerino".
“Non ammettiamo che un vincolo della Sovrintendenza comprometta irrimediabilmente il futuro nostro e del nostro paese. Come Comitato siamo pronti ad ogni azione per difendere il Polo scolastico nel centro storico, inserito nell’ordinanza n. 14 del 2017 del Commissario straordinario per la Ricostruzione, su cui per due anni hanno lavorato le Istituzioni a tutti i livelli e che ora sembra compromesso, nonostante le varie modifiche e le aperture manifestate in questi mesi da Sovrintendenza, Ufficio commissariale, Amministrazioni. La politica non può esimersi dall’ascolto di una comunità paralizzata e in forte difficoltà a causa di un sisma, e non può amplificare gli effetti già devastanti che San Ginesio ha dovuto e deve affrontare” .
Dopo un acceso incontro con il sindaco Giuliano Ciabocco e i consiglieri di maggioranza, il Comitato in difesa del Polo scolastico nel centro storico di San Ginesio, ha deciso di intraprendere una battaglia in difesa delle scuole così come pensate nel progetto dell’ordinanza commissariale 14, con o senza amministrazione al suo fianco. “Riuscire a trovare una soluzione per superare il vincolo della Sovrintendenza è l’unica strada che può condurre la nostra comunità ad avere scuole sicure entro un tempo accettabile. Ogni altra soluzione ci incastrerebbe in iter lunghi anche diversi anni, anni che il nostro paese non ha. Senza scuole, senza una comunità studentesca e docente che torni a vivere il centro storico come accadeva prima del terremoto, San Ginesio si spegnerà lentamente. È un delitto decretare scientemente la fine di un paese con una tradizione storica, culturale, educativa tra le più antiche e prestigiose d’Italia. Noi non ci renderemo complici di questo impasse, e siamo pronti a lottare con ogni mezzo perché i politici e tutti gli attori coinvolti in questa storia incredibile si spendano per una soluzione subito. Oppure ciascuno sarà chiamato a rispondere per non aver speso fino all’ultima forza, fino all’ultima possibilità, per restituire a una comunità viva, che ha già affrontato il terremoto più forte degli ultimi trecento anni, le sue scuole. E la politica a tutti i livelli avrà fallito totalmente”.
Dalle 19:15 di ieri sera si sono verificati alcuni distacchi di corrente a Civitanova, che hanno lasciato il centro ed alcuni quartieri della città con illuminazione parziale. Anche la notte precedente si era avuto un episodio del genere in Piazza XX Settempre, al buio per alcuni minuti, poco prima delle 2.
Sul centralissimo Corso Umberto I, nel giro di mezz'ora, si sono susseguiti diversi sbalzi, con l'energia elettrica che andava e tornava nel giro di pochi istanti ma che ha lasciato i lampioni spenti per parecchio tempo, dato probabilmente il tempo necessario per riavviarsi piuttosto lungo.
Nel frattempo sui social ci si interroga sul motivo delle interruzioni e c'è preoccupazione per elettrodomestici e caldaie che potrebbero subire danni da questi sbalzi. Le segnalazioni arrivano oltre che dal centro, anche da altri quartieri, come San Marone, San Giuseppe, Santa Maria Apparente, zona stadio per un problema che sembra molto esteso e di cui al momento si ignorano le cause.
Dopo il danno enorme di perdere la casa o l'attività commerciale a causa del sisma del 2016 che ha devastato buona parte del territorio marchigiano, la beffa di trovarsi a pagare le rate dei mutui su immobili inagibili o ridotti in macerie. A lanciare di nuovo l'allarme su una situazione insostenibile è il Comitato "Mutui sulle macerie" di Camerino (Macerata) che si è rivolto al sindaco Gianluca Pasqui, coordinatore dei primi cittadini del 'cratere', per chiedere un incontro urgente al presidente del consiglio, al ministro dell'Interno, al Commissario straordinario alla ricostruzione Piero Farabollini, all'Abi e a tutti i sindaci dell'area terremotata. "Le sospensioni - sottolinea il presidente del Comitato Antonietta Rossi di Camerino - non sono una soluzione, la ricostruzione è lentissima, impercettibile: nel 2020 la situazione non sarà risolta e rimarrà la spada di Damocle delle rate dei mutui. Chiediamo di annullare quelli esistenti alla data del sisma". (Ansa)
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all’avvocato”.
In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato tematiche riferibili alla vendita di prodotti alimentari; nello specifico, una lettrice di Morrovalle ha posto il seguente quesito: a quali responsabilità può andare incontro quel venditore ambulante che, all’interno del suo furgoncino, mette in commercio frutta e verdura o altri alimenti lungo una pubblica via, esponendole così, purtroppo, anche ai gas di scarico delle autovetture?
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza riguardo ad una tematica attuale e piuttosto frequente, ossia la salubrità dei prodotti alimentari messi in commercio; difatti, colui che esercita l’attività di “commercio in forma itinerante” è tenuto sia a garantire la tracciabilità della filiera e, dunque, la provenienza dei generi alimentari venduti, sia a rispettare le medesime regole igienico-sanitarie e merceologiche previste per tutti i commercianti.
Capita di frequente, però, che determinati alimenti, prima di essere venduti, vengano esposti per ore lungo strade trafficate, senza le apposite cautele igieniche e precauzioni, venendo dunque a contatto con lo smog o altri agenti, alterandosi, così, la loro freschezza e genuinità.
Rispetto a tale tematica si è espressa la Corte di Cassazione, con una recente sentenza, la n. 45274/2018, affermando la responsabilità di un venditore ambulante che risultava aver violato lo specifico obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari, così come stabilito ex art. 5, lett. B), L. 283/1962; tale disposizione, infatti, sancisce espressamente che, “È vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione”, e, peraltro, chiunque risulta aver posto in essere tale condotta rischia di esser punito con la reclusione fino ad un anno, o con l’ammenda da € 309,00 a € 30.987,00.
Nello specifico, la Suprema Corte è stata adita in riferimento proprio alla vicenda di un commerciante ambulante, il quale aveva detenuto, a fini di vendita, un ampio quantitativo di alimenti, senza predisporre alcuna protezione ed esponendolo così, lungo la pubblica via, a tutti gli agenti atmosferici e batteri in grado di alterarne le proprietà; a tal proposito, la Corte di Cassazione ha dunque stabilito quanto segue: “il cattivo stato di conservazione di cui all’art. 5 lett. b riguarda quelle situazioni in cui le sostanze alimentari, pur potendo essere ancora perfettamente genuine e sane, si presentano mal conservate e cioè preparate o confezionate o messe in vendita senza l’osservanza di quelle prescrizioni di leggi, regolamenti o atti amministrativi generali che sono dettate a garanzia della buona conservazione al fine di prevenire il pericolo di una loro precoce degradazione, contaminazione o comunque alterazione (scatolame bombato, arrugginito, involucri forati, intaccati, unti, bagnati, esposizione prolungata ai raggi solari di vino e olio, latte lasciato a temperature inadeguate, alimenti collocati in prossimità di insetti e simili). Dunque, ai fini dell’integrazione della contravvenzione in esame si deve ritenere sufficiente l’inosservanza delle prescrizioni igienico sanitarie volte a garantire la buona conservazione del prodotto.” (Cass. Pen., 09.10.2018, n. 45274).
Pertanto, nell’analizzare le ripercussioni giuridiche di simili condotte da parte di venditori ambulanti posizionati in aree di parcheggio, lungo le vie cittadine o a ridosso addirittura di strade urbane o extraurbane per la vendita dei più svariati alimenti come frutta e verdura, pane, prodotti ittici, salumi e formaggi, ecc., risulta opportuno rammentare come la disposizione ex art. 5, lett. B) L. n. 283/1962 è volta ad assicurare che il prodotto esposto giunga al consumo con le opportune garanzie igieniche; difatti, lo stato di cattiva conservazione riguarda quelle situazioni in cui le sostanze alimentari, pur potendo essere ancora genuine e sane, si presentano mal conservate, e cioè preparate, confezionate o messe in vendita senza l’osservanza delle prescrizioni dirette a prevenire il pericolo di una loro precoce degradazione o contaminazione. Ciò significa che a inchiodare il commerciante è «l’inosservanza delle prescrizioni igienico-sanitarie volte a garantire la buona conservazione» dell’alimento, a prescindere dalla sua «genuinità»(Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 45274/18; depositata il 9 ottobre).
Nel consigliare, dunque, di porre particolare attenzione alle condizioni in cui si presentano i prodotti che si intendono acquistare, rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Avv. Oberdan Pantana
A seguito del sisma che dal mese di Agosto 2016 ha colpito pesantemente gran parte del territorio della nostra regione, la Federazione, costituita dagli Ordini delle province marchigiane è stata impegnata in prima linea, sia nella fase emergenziale che nella difficilissima fase della ricostruzione post sisma.
Tra le tante difficoltà riscontrate particolarmente complessa si è dimostrata l’applicazione delle numerose ordinanze commissariali che si sono susseguite nel tempo, tanto che sono stati avviati utili tavoli di confronto con i tecnici degli USR (Uffici Speciali per la Ricostruzione) con lo scopo di chiarire in modo univoco e uniforme le procedure tecnico-amministrative da adottare.
Secondo Massimo Conti, presidente della Federazione Ordini Ingegneri Marche, la situazione a poco più di due anni di distanza dai drammatici eventi sismici, sembrava aver finalmente raggiunto un equilibrio e un assetto operativo efficace, grazie soprattutto all’esperienza maturata dai nuovi tecnici assunti appositamente negli USR nei comuni e nelle province.
Un patrimonio di esperienze e competenze faticosamente costruito in questo difficoltoso periodo d’attività che rischia di andare disperso se, come pare, molti contratti del personale impiegato negli USR oggetto di convenzione con le società Invitalia e Fintecna risultano in scadenza (o già scaduti) e che gli stessi non saranno rinnovati, per superamento del limite massimo di anzianità di servizio a tempo determinato.
L’eventualità di perdere decine di unità di personale già formato, con tutte le difficoltà e i rallentamenti che ciò comporterebbe nel processo di ricostruzione, ha spinto Feding Marche a prendere carta e penna e a scrivere un accorato appello al Presidente del Consiglio, al nuovo Commissario del Governo e ai massimi rappresentanti delle istituzioni regionali, affinché approntino le risorse necessarie per garantire continuità nel funzionamento degli USR.
Tanto più che un’analoga situazione si sta verificando presso i comuni e le province del “cratere” in cui gli uffici tecnici riescono a malapena, grazie all’attività dei nuovi assunti a tempo determinato (il cui futuro è comunque incerto), a smaltire le pratiche della ricostruzione post-sisma.
È proprio per fronteggiare questa situazione di criticità incombente che Feding Marche invita il Governo, l’Amministrazione Regionale e il nuovo Commissario, ad esperire ogni azione possibile al fini del rinnovo dei contratti in essere.
I presidenti degli Ordini Provinciali degli Ingegneri, riuniti in Feding Marche, ritengono che non disperdere il patrimonio di professionalità acquisito sia l’unico modo per garantire alle popolazioni duramente colpite dal sisma, tempi sostenibili per un ritorno alla normalità di vita e lavoro, all'interno di edifici sicuri, ricostruiti o risanati.
Domenica 14 ottobre l'Ente Disfida del Bracciale di Treia parteciperà all'assemblea regionale dell'Associazione Marchigiana Rievocazioni Storiche a Filottrano, in occasione della manifestazione Palio Ariceri "Le Marche della Storia" giunta alla sua settima edizione, nella città di Filottrano.
L'associazione, avente sede a Sant'elpidio a Mare, persegue da sempre l'obiettivo della valorizzazione del patrimonio storico-culturale delle comunità che esprimono le manifestazioni aderenti alla stessa Amrs; lo fanno attraverso il coinvolgimento totale della gente, con una passione che riesce ad eliminare lo staco tra l'attuale e la storia con naturalezza e facilità.
Un'importante sinergia tra le varie realtà marchigiane a cui ha voluto partecipare direttamente il presidente dell'Ente Giorgio Bartolacci, che sta guardando anche con grande interesse all'evoluzione e l'attuazione della legge regionale 23 luglio 2018 n.29 "Valorizzazione e sostegno delle manifestazioni di rievocazione storica", figlia della proprosta di legge regionale "Capponi-Solazzi" del 2008 sulla valorizzazione del gioco del pallone al bracciale.
L'ente Disfida, che ha donato ai vincitori dei campionati italiani di quest'anno (l'asd Carlo Didimi di Treia) un trofeo particolare "del bicentenario", ha voluto ricordare questa importante ricorrenza per i treiesi, i giocatori e gli amanti del gioco del bracciale, fornendo anche una preziosa collaborazione alla Fipap che con il delegato discipline affini Valter Romagnoli da 5 anni cura direttamente l'organizzazione delle massime competizioni nazionali.
Inoltre l'Ente che è già al lavoro per la disfida dell'anno prossimo, continua a partecipare agli incontri dell'Associazione Giochi Antichi che porteranno le comunità ludiche italiane del team del Tocatì al riconoscimento “patrimonio immateriale Unesco” dei loro giochi e sport tradizionali.
Il prossimo incontro in Lombardia, nel mese di novembre, vedrà l'ente disfida, coadiuvata dai giovani dirigenti e atleti dell'asd Carlo Didimi (giovane associazione sportiva dilettantistica che dal 2014 cura e gestisce il gioco in arena per la disfida e i campionati italiani), in prima linea, per rappresentare al meglio il gioco della Città di Carlo Didimi, appunto il bracciale, autentico volano turistico della Città di Treia.
In questi giorni si è riunita la conferenza dei Capigruppo consiliari per affrontare e discutere la problematica inerente la realizzazione di un nuovo inceneritore a Tolentino.
Tutti i capigruppo, in maniera univoca e unita, hanno ribadito la propria disapprovazione all’apertura dell’impianto di incenerimento dei fanghi che dovrebbe essere realizzato nel territorio comunale della Città di Tolentino.
L’intento di tutti i capigruppo è quello di supportare il Sindaco Pezzanesi e l’Amministrazione comunale per una azione politica decisa ad opporsi ad un ulteriore impianto insalubre nel polo ecologico. già definito all’interno del Piano regolatore cittadino.
Quindi è stato istituito un tavolo trasversale di tutti i Gruppi consiliari proprio per dare un contributo unitario e costruttivo all’Amministrazione comunale nella espressione del delicato parere previsto dalla normativa vigente, apportando il contributo sia politico che tecnico, utile ad osteggiare la realizzazione di questo nuovo impianto insalubre.