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Cgil, Silvana Ragni è la nuova responsabile del coordinamento donne Spi

Cgil, Silvana Ragni è la nuova responsabile del coordinamento donne Spi

Fin dagli anni ’70 le battaglie per l’emancipazione delle donne e il riconoscimento dei loro diritti (la parità di genere e salariale in particolare) ha trovato casa nella Cgil e molte iscritte hanno partecipato attivamente alle lotte nelle fabbrica e in tutti i luoghi deputati facendosi in diversi casi promotrici.

Anche per questo - per il riconoscimento dell’importate valore e contribuito che da sempre le donne hanno dato alle rivendicazioni sindacali e in vista di tutto e del tanto che ancora vi è da fare - che l’articolo23 dello Statuto dello Spi-Cgil, il Sindacato dei Pensionati Italiani della Cgil, prevede l’istituzione dei Coordinamenti delle Donne.

Venerdì scorso, nel corso dell’Assemblea generale dello Spi, è stato istituito il nuovo Coordinamento Donne Spi Cgil della provincia di Macerata. Le donne che ne fanno parte hanno come primo atto eletto la propria responsabile, incarico conferito all’unanimità a Silvana Ragni di Cingoli.

Silvana è nella Cgil prima e nello Spi oggi da molti anni, ha una lunga esperienza sindacale alle spalle, donna seria e conosciuta all’interno della sua comunità e che si è già occupata di politiche di genere nella commissione comunale del suo paese.

La neo responsabile provinciale, indicando il programma di massima, ha dichiarato: "I Coordinamenti dovranno svolgere un ruolo importante perché sono, di fatto, sedi di relazione politica tra le donne e di comunicazione e confronto tra le diverse esperienze, progetti, forme di aggregazione ed elaborano autonomamente proposte e inizia:ve al fine di superare condizioni di organizzazione pregiudizievoli per le donne, anche riguardo all’esperimento di specifiche azioni presso gli organi competenti".

Per ciò che riguarda gli ambiti di intervento specifico del Coordinamento Donne, la Ragni ha aggiunto: "Le priorità su cui organizzare l’elaborazione e le iniziative sono, a mio avviso, la redistribuzione tra i generi del lavoro di cura e domestico, la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, la necessità di garantire adeguati livelli di welfare (in particolare in ambito socio-sanitario e nei servizi educativi) ed efficaci investimenti nel campo dei servizi utili alla qualità della vita delle persone, per contrastare povertà e solitudine.”

“Negli ultimi tempi la violenza nei confronti delle donne è aumentata notevolmente e quindi indirizzeremo le nostre battaglie per contrastare in ogni modo questa manifesta realtà - ha sottolineato Ragni -. Anche se le donne che subiscono violenza, in genere sono giovani, noi ci sentiamo coinvolte sia per solidarietà di genere, ma anche e soprattutto perché madri, nonne, zie o sorelle". 

 

 

 

 

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