Nel festival degli errori la Macagi Cingoli si mangia le mani per una rimonta solo sognata e sfumata sul più bello. I ragazzi di Palazzi, infatti, hanno perso 31-29 contro l’Alperia Merano il recupero della 3^ giornata di Serie A Gold di pallamano. I cingolani hanno gareggiato a viso aperto contro i Black Devils, ma nei momenti decisivi non sono riusciti a trovare la precisione necessaria per impensierire un Colleluori in serata di grazia. Per Strappini e compagni si tratta della quarta sconfitta di fila.
LA CRONACA - Eppure la Macagi ha iniziato meglio il match, portandosi sin da subito in vantaggio grazie ai colpi di Mangoni e Makhlouf (1-2). L’Alperia trova il primo vantaggio al 12’ con Raffeiner e Starcevic sul 4-3, nonostante le parate di Noack su quest’ultimo e su Romei. Cingoli torna avanti con Mangoni e Strappini, con il capitano che sigla anche la rete del 5-6 a metà del primo tempo.
Qui Merano mette in fila un parziale monstre di 5-0 con i gol di Milovic, Gerstgrasser, Nunez, Wierer e Martini, portandosi sul 10-6 al 21’. In questo frangente Colleluori ipnotizza D’Benedetto e Ceccardi, mentre Makhlouf colpisce un palo sull’8-6. La Macagi non si disunisce e recupera due reti al 22’ (10-8), ma in tutta risposta Merano ristabilisce il +4 sul 12-8 due minuti più tardi.
I Black Devils non vanno in fuga, anzi, incassano un contro break di 0-4 firmato doppio Naghavialhosseini, Somma e Mangoni, ritrovando il pari a poco più di 2 minuti dalla sirena (12-12). Al 29’, tuttavia, l’Alperia riesce a mettere tre gol in fila, con doppio Gergstgrasser e Raffeiner, così si va al riposo sul 15-12 per i padroni di casa.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa i locali provano a scappare, ma rischiano di essere ripresi nel finale da una Macagi Cingoli comunque imprecisa. I meranesi, nelle prime battute del secondo tempo, trovano subito il +6 grazie a un break di 4-1 con Fadanelli, doppio Milovic e Romei per il 19-13, mentre Colleluori è decisivo su Latini e Strappini. Cingoli riesce a rosicchiare tre punti con D’Benedetto, Somma, Mangoni e ancora D’Benedetto, nonostante le parate di Colleluori sui tiri dall’ala. Al 43’ la Macagi riesce così a ristabilire il passivo di fine primo tempo sul 20-17.
Merano, però, riesce a riconquistare il +5 su situazione di extraplayer, grazie a Milovic e Martini (22-17). La Macagi resiste punto su punto e trova il -4 con Naghavialhosseini (26-22), dopo la traversa di Starcevic. Dall’altra parte Gergstgrasser e Raffeiner ristabiliscono il 28-22 al 53’ e i Black Devils sembrano aver messo in ghiaccio la partita. Anche perché Hej Frej aveva murato la porta su Ciattaglia poco prima del +6.
Gli ospiti, però, non sono d’accordo e trovano un clamoroso 1-5 firmato Strappini, triplo Ciattaglia e Somma dai 7 metri per il 29-27 al 57’. Cingoli ha anche il possesso del possibile -1, ma lo sciupa clamorosamente, sbagliando un passaggio semplice: Romei ringrazia e segna il +3 che chiude i giochi. Anche perché sul finale Colleluori sbarra due volte la strada a Ciattaglia, così il 31-29 di Naghavialhosseini serve solo a rendere meno amara la sconfitta.
Tabellino
Black Devils Alperia Merano 31-29 Macagi Cingoli (15-12)
Alperia Merano: Colleluori, Haj Frej, Fadanelli 3, Romei 2, Visentin, Gerstgrasser 6, Stricker, Starcevic 3, Wierer 2, Raffeiner 4, Martini 5, Nunez 2, Milovic 5, Sperandio, Prantner M., Urbaz. All. Prantner J.
Macagi Cingoli: Noack, Albanesi, D’Agostino, D’Benedetto 3, Ciattaglia 2, Naghavialhosseini 5, Mangoni 5, Somma 3, Latini, Strappini 3, Rossetti, Compagnucci, Ceccardi 4, Makhlouf 4. All. Palazzi
Arbitri: Di Domenico - Fornasier
(Credit foto: Larin Larcher)
A tre giorni dalla sconfitta in extremis rimediata contro la Sangiustese, la Maceratese torna a giocare all’Helvia Recina Pino Brizi, dove per la gara di ritorno dei quarti di Coppa Italia arriva il Chiesanuova di Mister Mobili. Si pate dall’1-0 dell’andata siglato da Persiani.
Mister Possanzini sceglie il tridente “leggero” con Cirulli e Albanesi ai lati di Vrioni. In difesa parte dal primo minuto Mastrippolito, rientrato domenica scorsa nel finale dall’infortunio. Mobili lancia i due classe 2007 Perini e Maggiori dal primo minuto.
Maceratese più viva nei primi minuti di gioco. Al 9’ Vrioni calcia alto una punizione dal limite. Un minuto dopo Perini deve intervenire sul cross velenoso dalla destra di Cirulli. Al 13’ ancora Vrioni, fra i più attivi, ci prova coordinandosi in rovesciata ma calcia ancora sul fondo. La Maceratese continua a spingere e al 19’ Bracciatelli calcia a botta sicura dal limite dell’area: solo il palo gli dice di no. Al 29’ altra occasionissima per i padroni di casa: azione splendida tutta in verticale a trovare il taglio di Cirulli che però davanti a Fatone calcia di poco a lato. Passa un minuto e Tempestilli entra in maniera scomposta su Ciattaglia colpendolo con un colpo proibito all’altezza della nuca. Il signor Malascorta di Jesi estrae inizialmente il cartellino rosso, salvo poi rivedere la propria decisione. La panchina della Maceratese scatta tutta in piedi a protestare e si accende un capannello intorno all’arbitro. Ciattaglia, stordito dal colpo ricevuto, deve lasciare il campo a Cilla. Il giovane terzino biancorosso sarà trasferito in ambulanza nel corso dell'intervallo.
Dopo una lunga interruzione il gioco riprende e al 37’ Ruani da corner sfiora ancora il gol, evitato da una deviazione provvidenziale di un giocatore ospite. Chiesanuova che si fa vedere dalle parti di Gaglairdini solo al 46’ e per poco non trova il gol. Ruani perde palla e lancia il contropiede ospite. Mongiello entra in area e da posizione defilata impegna il portiere avversario alla parata. Sulla respinta Persiani, con la porta sguarnita, calcia alle stelle. Termina dopo 5 minuti di recupero il primo tempo.
La ripresa inizia con un missile da fuori di Nasic alto di poco. Al 19’ punizione dalla trequarti che trova Lucero sul secondo pallo che però non riesce a coordinarsi per la conclusione. Al 26’ il Chiesanuova torna a farsi vedere in avanti, con Mastrippolito chiamato al grande intervento difensivo. Gli ospiti prendono campo. Al 40' Gagliardini deve superarsi su un colpo di testa di Canavessio, deviando il pallone in corner. Sugli sviluppi di quest'ultimo la palla arriva a Bambozzi che trova il gol della domenica, in questo caso del mercoledì, con un tiro dalla lunga distanza. La Maceratese accusa il colpo e non riesce a produrre nuove occasioni da gol.
La squadra di Mobili sbanca l’Helvia Recina e si qualifica alle semifinali di Coppa Italia. Finisce ai quarti il cammino in coppa della Maceratese.
Fabio Porfiri si è ufficialmente laureato campione italiano di velocità in salita su auto storiche classe GTS 2000. Il pilota, maceratese doc, ha ottenuto il titolo tricolore al termine di una stagione composta da dieci gare e da circuiti spettacolari e impegnativi, che caratterizzano la disciplina.
Porfiri, alla guida della sua Lancia Beta Montecarlo dagli sgargianti colori bianco-giallo-blu, ha sbaragliato la concorrenza e si è classificato al primo posto in graduatoria nazionale.
Una nota interessante sull’auto guidata da Fabio: Lancia Beta Montecarlo vanta una storia unica nel mondo dei rally internazionali e fu guidata - al debutto - da Giorgio Schön, figlio della famosissima stilista Mila Schön la quale disegnò l’inconfondibile livrea. La macchina faceva parte della storica scuderia Jolly Club di Milano.
Fabio Porfiri, oltre a dilettarsi e vincere con le sue auto d’epoca, è soprattutto l'amministratore della Porfiri srl con sede a Corridonia, leader italiana nel settore automotive e produzione di componenti per veicoli industriali, ed anche una delle prime aziende nel panorama nazionale specializzate nel settore del taglio laser di lamiere e tubi.
Nel pomeriggio del 15 ottobre, il Salone d'Onore del Coni al Foro Italico di Roma ha brillato di luce marchigiana con l'edizione 2024 di "Marche, una Regione da podio". Ideato dall'ex pugile e ora promotore di eventi Vladimiro Riga, la manifestazione ha celebrato le eccellenze delle Marche non solo nello sport, ma anche nella musica, nello spettacolo e nell'imprenditoria.
Il giornalista e telecronista di San Benedetto del Tronto Maurizio Compagnoni, affiancato dall'attrice Melissa Di Matteo, ha condotto la serata di gala alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò e del governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli. Fra le autorità presenti anche il Commissario starordinario alla ricostruzione Guido Castelli, il presidente del Coni Marche Fabio Luna, il cosnigliere regionale Renzo Marinelli e il senatore Maurizio Gasparri.
Malagò ha sottolineato l'importanza delle Marche per il movimento olimpico italiano, elogiando le eccellenze sportive che continuano a portare lustro all'Italia. "WVoglio ringraziare le Marche, che danno fiducia al comitato olimpico. Oggi si parla di chi ha fatto grande questa regione, che rappresenta un'eccellenza anche per le associazioni sportive dilettantistiche che continuano a tenere alto il nome dell'Italia".
Anche Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche, ha evidenziato la ricchezza del territorio: "Tante straordinarie eccellenze, tanti risultati importanti per la nostra regione, che confermano anche la grande dinamicità del nostro territorio e la forza di tanti personaggi protagonisti".
Fra gli atleti premiati, oltre al campione del mondo di vela Alberto Rossi, i due eroi marchigiani di Parigi 2024: lo schermidore anconetano Tommaso Marini, argento olimpico nella gara a squadre e lo schermidore fermano Michele Massa, reduce da un 4⁰ e 5⁰ posto alle Paralimpiadi di Parigi.
Riconoscimento speciale anche ai Premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo Ferretti. Ai microfoni di Picchio News il celebre sceneggiatore originario di Macerata ha dichiarato: “Mi dispiace per le Marche di essere stato un po’ lontano in questi anni e anche per me di venirci poco. Presto ci sarà una mia mostra ad Ancona su tutti i miei bozzetti e i miei film”.
Ferretti svela un aneddoto simpatico sull’inizio della sua carriera: "Sono andato via dalle Marche quando avevo 17 anni. Iniziai a far pratica dall’architetto Tomassini Barbarossa, anche lui maceratese, che mi propose di fare lo scenografo per un film. Si trattava de Le prigioniere dell’isola del diavolo di Domenico Paolella e si sarebbe dovuto girare ad Ancona. Accettai ovviamente l’incarico ma scherzando risposi ‘Ma come ho fatto tanto per andar via dalle Marche e il primo film me lo fate girare ad Ancona".
Non solo marchigiani e sportivi ma anche “Amici delle Marche”, protagonisti assoluti dello spettacolo a cui è stato conferito un premio di riconoscenza per il legame con la regione. Fra questi Roberto Ciufoli, Eleonora Daniele, Nancy Brilli, Manuela Arcuri e Valeria Marini. Ospite d'eccezione Katherine Kelly Lang, la mitica Brooke Logan di Beautiful.
“Le Marche hanno raggiunto un posto anche sul mio di podio perché ho finito di girare il mio ultimo film proprio in questa fantastica regione – ha dichiarato Manuela Arcuri –. Siamo stati veramente molto bene e spero di tornarci presto". "Non sono solo una amica delle Marche, ma io amo le Marche - dice Valeria Marini - Questo premio lo prendo come un porte-bonheur".
Per l’imprenditoria marchigiana che da sempre amplifica e porta le Marche nel mondo, premiati invece Azienda Tombolini, Algam Eko e Umberto Antonelli. "Ricevere questo premio qui al Coni è ancora più speciale, essendo stato mio nonno oltre che fondatore dell’azienda anche un grande appassionato di sport - afferma Silvio Tombolini - L’imprenditorialità a volte si unisce allo sport in maniera importante, grazie a valori comuni come la resilienza e il sacrificio. Siamo molto contenti".
L’azienda Tombolini, con la recente partnership con l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo, è un esempio di come il know-how delle Marche possa travalicare i confini regionali e arrivare in tutto il mondo. Rimanendo in tema sportivo, Silvio Tombolini ci svela un’altra importante collaborazione per l’azienda di Colmurano: "Oltre all’Al-Naasr a cui consegneremo le divise in questo mese, anche l’Inter per il calcio femminile. Ci siamo regalati due grandi partnership per celebrare al meglio il traguardo dei 60 anni".
“Negli ultimi anni siamo riusciti a raggiungere grandi successi, quindi è giusto coronarli e celebrarli in questa sala straordinaria", Umberto Antonelli di Eurobilding, partner dell’evento. "Credo che l’imprenditoria e lo sport debbano andare a braccetto per continuare a portare in alto la nostra Regione. Il calcio marchigiano ha vissuto un estate un po’ turbolente. Le squadre si sono comunque riorganizzate e hanno, secondo me, bisogno solo di tempo per riconquistare le giuste dimensioni. Per me è importante che le società sportive vengano gestite da imprenditori locali. Questo è un connubio che deve riguardare le città, le amministrazioni e i tifosi. Così possono crescere le realtà locali".
“Quest’anno siamo qui come ospiti e come partner dell’evento. Ormai è diventata ‘un’anteprima del panettone - dichiara Mauro Quacquarini -. Finita la manifestazione, infatti, gli ospiti hanno potuto godere di un rinfresco nel quale è risaltato il panettone dell’azienda dolciaria Quacquarini. Le Marche a livello sportivo stanno crescendo molto. Sono stato uno sportivo e mi adopero molto per lo sport, a partire dai miei figli. Oggi vediamo qui personaggi sportivi di spicco anche a livello internazionale".
Patrocinato dalla Regione Marche, dal Coni Nazionale e dal Comune di Falconara Marittima, l’evento si è avvalso anche della collaborazione dell'Unione Montana dei Monti Azzurri. Presenti tutti i sindaci dei 15 comuni che ne fanno parte e il presidente Giampiero Feliciotti, che ha dichiarato: "Una bella finestra per promuovere il nostro territorio e mi sembrava giusto che tutti i sindaci approfittassero di questa bella occasione per essere qui in fascia tricolore e far vedere che c’è un territorio in cui si vive bene e ci sono eccellenze di arte e di enogastronomia".
Tra i giornalisti illustri il premio è andato al direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi, ai giornalisti della Gazzetta dello Sport Mimmo Cugini e Andrea Elefanti. Premiata per la sezione "Amici delle Marche" anche la giornalista di Sky Vanessa Leonardi, legata alle Marche per essere sposata con il telecronista Maurizio Compagnoni. "Si sta meglio dall’altra parte del microfono, quando fai le domande” – scherza la Leonardi ai nostri microfoni – Essendo sposata con un marchigiano posso affermare che le Marche sono meravigliose e forse anche poco pubblicizzate. C’è il mare, la montagna e la collina, si mangia bene e si beve bene. C’è tutto!".
L'edizione 2024 di "Marche, una Regione da podio" ha dimostrato dunque ancora una volta come le Marche siano un territorio ricco di talenti, che spaziano dallo sport all'imprenditoria, fino al mondo dello spettacolo. Un evento che ha saputo valorizzare i protagonisti di successo, sia a livello nazionale che internazionale, mettendo in risalto le qualità e il legame indissolubile tra il territorio ei suoi eccellenti rappresentanti. Le parole degli ospiti e dei premiati hanno trasmesso un forte senso di appartenenza e orgoglio marchigiano, dimostrando come questa regione continua a brillare sul palcoscenico mondiale grazie alla dedizione, all'impegno e alla passione dei suoi figli.
La Cleuntina scegli Simone Cicarè come nuovo allenatore. Cinque giorni dopo le dimissioni di Michettoni, la società biancorossa ha deciso di affidarsi ad un tecnico che conosce bene l’ambiente: oltre ad aver allenato la squadra dal 2015 al 2017, Cicarè collabora, infatti, con la Scuola Calcio da anni.
Le sue prime esperienze le ha maturate nel settore giovanile della Vis Macerata (dalla stagione 2009/10 alla stagione 2012/13) per poi essere promosso alla guida della prima squadra con la quale ha conquistato il sesto posto nel campionato di Promozione 2013/14. L’anno successivo viene chiamato dalla Maceratese come vice di Giuseppe Magi nel campionato che passa alla storia come quello degli “invincibili” conclusosi con la promozione in Lega Pro.
Le due stagioni alla Cluentina (2015/16 e 2016/17) in Prima Categoria valgono una sesta ed una decima posizione. L’anno successivo passa alla Urbs Salvia poi, nel campionato 2019/20, conduce l’Appignanese alla vittoria del campionato di Seconda Categoria; resta ad Appignano per tre stagioni consecutive (fino al 2022/23) contribuendo a portare la squadra sempre ai vertici della classifica.
“Avevo deciso di smettere di allenare le prime squadre per dedicarmi solo ai giovani, lo avrei fatto solo alla Cluentina perché l’ambiente, la società coincidono con il mio modo di vedere e vivere il calcio. Non appena ho ricevuto la chiamata del presidente ho accettato immediatamente. Sono qui per dare il mio contributo”, le parole del mister.
Sul tipo di calcio che Cicarè ha in mente, il concetto è chiarissimo: “Mi piacciono le squadre che giocano, che costruiscono dal basso, che non buttano via il pallone e che non alzano le barricate per strappare punti: questa è l’idea che cercherò di portare con me alla Cluentina, cosa che, del resto, ho sempre cercato di fare in ogni squadra che ho allenato, sia di adulti che di ragazzi”.
Soddisfatto il presidente Marcolini: “Sono felicissimo di riabbracciare Simone, ho percepito immediatamente il suo entusiasmo, la sua convinzione, la sua voglia di far bene. Sono certo che ci aiuterà a raggiungere i nostri obiettivi e a far crescere i nostri ragazzi. C’è feeling tra noi e lo abbiamo toccato con mano quando, insieme, abbiamo costruito la nostra scuola calcio. Adesso testa al campo perché sabato prossimo ci attende la Palmense, un avversario forte e scorbutico”.
Rinforzo di alto livello in posto 2: a Macerata arriva l’olandese Klapwijk. La Pallavolo Macerata comunica l’ottenimento delle prestazioni sportive del giocatore olandese Niels Klapwijk. L'opposto, classe 1985, sarà a disposizione della squadra di A2 e verrà tesserato a partire dalla quarta giornata (per acquisto a mercato chiuso), quindi scenderà in campo con i biancorossi domenica 27 ottobre a Palmi.
La storia di Niels parla da sé. Giocatore nato ad Amersfoot (Olanda) nel 1985, muove i suoi primi passi nel mondo del professionismo a Rotterdam per poi approdare nel più blasonato club belga del Noliko Maaseik. Dal 2011/2012 arriva in Italia per disputare l’A1 prima con Vibo Valentia e poi con Ravenna. Negli anni successivi giocherà, sempre nella massima serie, in Turchia, in Grecia, in Romania e in Polonia. L’Italia lo affascina, sbarca a Brescia in A2 lo scorso anno per poi decidere quest’anno di sposare la causa biancorossa.
Le sue prime impressioni: “Sono molto felice di essere a Macerata. Dopo aver parlato con la società ho creduto che ci saremmo trovati bene. Ho ancora tanta voglia di giocare e sono felice di poterlo dimostrare con questa maglia. Sono arrivato ieri sera e quindi non conosco ancora bene i ragazzi, ma so che siamo una squadra giovane e quindi posso portare esperienza. Come opposto è chiaro che devo essere il leader in attacco, farò tutto ciò che è necessario per farci giocare al meglio.”
"La dirigenza, lo staff e tutta la città non vede l’ora di vedere Niels in palestra, la sua esperienza e il suo talento saranno decisivi per portare in alto il nome di Macerata in questo competitivo campionato", recita una nota del club biancorosso.
Agognata, desiderata e fortemente voluta. Alla fine l’ASD Gagliole C5 riesce nell’intento e conquista i primi tre punti nel campionato di C1. Dopo due prestazioni buone, senza punti, ed il 2/2 in Coppa, i ragazzi di mister Mirko Rossini andavano a caccia della prima vittoria nella competizione. Obiettivo non semplice contro un Futsal Monturano coriaceo e combattivo, ma i rossoblù sono riusciti a imporsi per 4-2 dopo una vera e propria battaglia, con tanto agonismo, colpi di classe e occasioni da ambo le parti.
Dopo un primo tempo equilibrato, con il vantaggio ospite al 4’ con Rosetti, i “galletti” sono cresciuti di tono impattando al 6’ Lo Giudice. Proprio nel miglior momento dei rossoblu è arrivato il nuovo vantaggio degli avversari, nato da un’azione molto dubbia su Pupilli con un arbitraggio non particolarmente brillante, che ha consegnato il nuovo vantaggio al Futsal Monturano all’11’ con Gabella. I rossoblù hanno spinto ma hanno trovato un Orsini superlativo, che ha tenuto a galla i suoi fino all’intervallo lungo.
Nella ripresa, col passare dei minuti, l'Asd Gagliole C5 ha preso in mano le redini delle operazioni, con gli ospiti a difendere il loro fortino e a cercare il colpo del ko in ripartenza. Ma al 15’ la prodezza di Ocharan ha fissato il risultato sul 2-2: da lì in avanti i ragazzi di mister Rossini hanno trovato nuova linfa e la rete di Occhiuzzo e di nuovo Ocharan, a porta sguarnita approfittando del quinto di movimento degli ospiti, hanno sancito il primo sigillo di questo campionato.
ASD GAGLIOLE C5 – FUTSAL MONTURANO 4-2 (1-2 pt)
ASD GAGLIOLE: Tamburrino, Calisti, Occhiuzzo, Ocharan, Pupilli, Boutimah, Lo Giudice, Largoni, Casoli, Panella, Valeri, Martin All. Rossini
FUTSAL MONTURANO: Orsini, Alberti, Rosetti, Luciani, Gabella, Nicolai, Ercoli, Ricci, Lignite, Morelli, Rastelli All. Campofioriti
Arbitri: Ricci – Giusti
Reti: 4’ Rosetti, 6’ Lo Giudice, 11’ Gabella // 15’ st Ocharan, 18’ st Occhiuzzo, 19’ st Ocharan
Note: Ammoniti Lo Giudice, Casoli, Nicolai, Ricci, Gabella Espulso al 19’ mister Rossini per proteste
Anthropos in trionfo alle finali nazionali dell'atletica paralimpica. L’associazione sportiva di Civitanova si conferma regina dell’atletica paralimpica per il terzo anno consecutivo. A rafforzare il primato anche i successi nella classifica promozionale maschile per società, nella Coppa Lanci maschile assoluta e promozionale, il secondo posto nella classifica giovanile maschile e nella Coppa Lanci femminile assoluta e promozione, ed il terzo posto nella classifica a squadre assoluta e promozionale femminile.
Questo è il bilancio delle gare nella capitale. Nel fine settimana del 12 e 13 ottobre, infatti, si sono svolte a Roma, al Centro di Preparazione Paralimpica delle Tre Fontane a Roma, le Finali dei campionati per società maschile e femminile e della Coppa Lanci maschile e femminile 2024 organizzate dalla FISPES – Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali.
L’Anthropos era presente con 29 atleti (Assunta Legnante, Elisa Fuselli, Bianca Marini, Annamaria Mencoboni, Adolf Agyemang, Greg Bello, Davide Benigni, Salvatore G. Bianca, Gabriele Brengola, Cristian Campus, Matteo Cappelletti, Luigi Casadei, Carlo Corallini, Salvatore Cutaia, Raffaele Di Maggio, Emanuele Di Marino, Ndiaga Dieng, Amine El Idrissi, Giacomo Falcionelli, Gabriele Fella, Rigivan Ganeshamoorthy, Pietro Lo Sicco, Federico Mei, Diego Pia, Niccolò Pirosu, Jonatha Riderelli, Gaetano Schimmenti, Ilia Scuderi Panebianco, Angelo Trasmundi) causa assenze importanti di tesserati (vedi Giuseppe Campoccio, Fausto Morlacco e Francesco Carciofi) che pur qualificati non potevano essere presenti causa infortunio.
I tecnici che hanno preparato gli atleti sono Roberto Minnetti, Andrea Croia, Rosanna Cavoli, Fabiola Dolcini, Andrea Donninelli, Massimo Bianca, Mauro Ficerai, Giorgio Gioacchini, Maurizio Iesari, Giuseppe Raffermati, Gianluca Tamberi, Orazio Scarpa, Michele Iarocci, Enrico Ruffini e Riccardo Tricarico.
Nelle classifiche maschili l’Anthropos doveva difendere i 4 titoli della passata stagione e si presentava a queste Finali in vetta nelle classifiche di Coppa Lanci maschile assoluta e promozionale e nei CDS promozione maschile, ma all’inseguimento della Omero Bergamo nella classifica assoluta maschile dei CDS e giovanile maschile. Nelle classifiche femminili, cui l’Anthropos puntava per la prima volta, si presentava a queste Finali seconda in quattro delle cinque classifiche.
La soddisfazione del presidente Nelio Piermattei: "Fatica, ansia, delusioni, gioie, rimpianti, esultanza e tanta soddisfazione. Il fine settimana è stato ricco di emozioni. Siamo arrivati a Roma determinati a ottenere il successo anche nella Coppa Lanci femminile e di confermare il titolo italiano assoluto. Stavamo rincorrendo avversari fortissimi. Alla fine abbiamo centrato l’obiettivo principale, la conferma del titolo italiano per società".
"Bergamo è rivale davvero ostica (tra le sue fila l’oro di Parigi Oney Tapia e tanti altri), ma ci siamo riusciti nonostante una stagione complicata per i tanti infortuni che hanno colpito i nostri tesserati - prosegue Piermattei -. Alla fine sono arrivati il 5° successo consecutivo nella Coppa Lanci maschile e il 3° titolo di fila di Campioni d’Italia. Il primo titolo nelle classifiche al femminile è solo rinviato di un anno. Ringrazio i ragazzi, i tecnici e le famiglie per aver confermato ancora una volta in questa due giorni, come in tutto l'arco della stagione, di essere un gruppo vero fatto di persone che tiene e crede in quello che fa. Tutto questo anche se siamo numerosissimi, veniamo da località lontane e ci si vede poco".
La tre giorni Marche Trail “Unsupported Bikepacking Adventure” si è appena conclusa e gli organizzatori guardano già con entusiasmo al prossimo anno. Sono aperte, infatti, le candidature per selezionare la località dove allestire il “Marche Trail Village” nel mese di ottobre 2025 (punto di partenza/arrivo). Un borgo caratteristico o una struttura ricettiva turistica lungo la costa o nelle immediate vicinanze, verso il centro/nord delle Marche; gli interessati possono contattare l’asd scrivendo a marche.bikepacking@gmail.com.
Intanto, nel fine settimana tra venerdì 4 e domenica 6 ottobre, è andata in scena tra le colline marchigiane la settima edizione, tutta da incorniciare. La manifestazione, organizzata come sempre dall’associazione Marche Bikepacking, non solo ha confermato il successo del 2023, ma è cresciuta.
Oltre cinquecento gli iscritti - un numero che aumenta di anno in anno - da ben tredici Paesi. Austria, Germania, Ungheria, Islanda, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Polonia, San Marino, Slovenia, Svizzera, Usa, solo per citarne alcuni. Oltre cinquecento atleti-visitatori, sparsi nelle strutture ricettive lungo i percorsi, coprendo gran parte delle Marche, in quanto la manifestazione ha toccato ben quattro province, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata e Ancona, tra città d’arte e cultura, storia, natura e spiritualità.
Dal venerdì, con un meteo incerto, i protagonisti, in sella e alla scoperta delle bellezze del territorio con il minimo indispensabile (in modalità bikepacking, ovvero con i bagagli agganciati direttamente alla bicicletta tramite speciali borse) hanno attraversato strade bianche e boschi, borghi medievali e castelli e hanno gustato le varie tipicità. Fino alla domenica di sole pieno, godendo di panorami e colori autunnali spettacolari.
"Abbiamo raggiunto l’obiettivo con un successo oltre le aspettative – dichiara l’asd Marche Bikepacking -. Hanno partecipato molte persone nuove che, innamorate delle Marche, si sono ripromesse di tornare per conoscerle più a fondo".
Il primo ad arrivare, seguendo il percorso "classic" tra i borghi, ha fatto circa 320 chilometri in 19 ore. Ha "macinato" invece 400 chilometri in 25 ore attraversando le montagne, il primo del percorso “wild”; idem per la prima donna, concluso in sole 27 ore.
Non una gara, ma una sfida con se stessi. “Più di una gara: alcuni partecipanti hanno pedalato anche di notte. Tutti sono stati costantemente tracciati con dei gps satellitari”, aggiungono gli organizzatori, i quali con l’occasione ringraziano: tutti gli atleti, Cingolani Bike Shop. Miss Grape, Pasol, Holiday Camping Village per l’ospitalità , Msp Ciclismo, i Comuni di Porto Sant’Elpidio (capofila dell’evento), Comunanza e San Severino, nel cui campo base è stata organizzata anche una festa grazie al Rione di Contro, Fm Bike assistenza tecnica a San Severino, la Croce Rossa dei Sibillini di Comunanza, Pasta di Camerino, Forno Fior di grano, Azienda agricola Carassai a Belforte del Chienti, Cantina Ciù Ciù,, Krono per supporto grafico e gadget, le tantissime strutture ricettive e tutti coloro che hanno partecipato e collaborato alla riuscita dell’evento.
Un’anticipazione: il tracciato dell’ottava edizione attraverserà la parte centro/nord della regione. E il team di Marche Trail è già a lavoro per studiare il percorso. “Benvenuti nelle Marche!”, la mission del presidente Ivano D’Orazio con la vicepresidente Loretta Piergentili e il segretario Marco Ippoliti, continua.
Silvio Pagliari, noto agente sportivo e fondatore della BSP Football Agency, si è aperto in una recente intervista rilasciata a Smart Club , il format in onda su YouTube sul canale IGsport47, condotto da Alessandro Vallese e Marta Bitti. In questa occasione, ha condiviso non solo aneddoti personali legati alla sua lunga carriera, ma anche riflessioni profonde sul mondo del calcio, esplorando temi come la scoperta del talento, la gestione dei calciatori e le difficoltà legate agli infortuni.
La puntata ha preso il via con una domanda d'apertura che, come ha rivelato Pagliari, lo colpisce ancora nel profondo: "Per cosa riesci ancora a stupirti nel calcio?" La sua risposta è stata chiara: "Mi stupisco quando vedo giovani di talento, ma soprattutto quando entro in uno stadio, a qualsiasi livello. Penso sempre: questa è casa mia." Da questa semplice frase emerge tutta la passione che continua a spingere il procuratore a dedicarsi al suo lavoro.
Pagliari ha poi condiviso la sua visione sulla scoperta del talento, facendo riferimento alla sua esperienza da responsabile del settore giovanile della Sampdoria, dove ha lavorato con figure di spicco come Giuseppe Marotta e il presidente Riccardo Garrone. "Oggi si parla troppo di altezza e centimetri", ha osservato Pagliari. "Io guardo sempre alla tecnica e alla velocità. Se un giovane non dimostra intelligenza calcistica a 14 o 15 anni, è difficile che possa migliorare significativamente in seguito". L'esperienza di Mino Favini, leggendario scopritore di talenti, ha profondamente influenzato il suo approccio, focalizzando l'attenzione sul "giocatore nella testa e nella tecnica" più che sul fisico.
Non poteva mancare un consiglio per i giovani che aspirano a diventare procuratori. Secondo Pagliari, la pazienza è fondamentale: "I giovani di oggi sono spesso troppo impazienti. Questo è un mestiere in cui non bisogna avere fretta. Bisogna vedere tante partite, studiare e girare per i campi di periferia." Ha poi sottolineato l'importanza della figura del procuratore come guida, specie nella gestione del calciatore: "Se gestisci bene un giocatore, lui sarà più sereno. La gestione è tutto, soprattutto per quelli in ruoli delicati come gli attaccanti, che vivono di gol ".
Da questo punto di vista, il ruolo del procuratore diventa fondamentale soprattutto nella gestione degli infortuni. Riportando la discussione ai calciatori marchigiani, cita l’esempio di Guido Marilungo, con cui Pagliari intrattiene un rapporto professionale da ormai 20 anni. “Guido ha avuto due infortuni. Nel caso del secondo, contro il Cesena ai tempi dell’Atalanta, riportò la rottura del legamento crociato. In quei momenti devi essere forte caratterialmente, per te, per lui e per la sua famiglia. In quel caso il supporto dell’Atalanta e di un signore come Luca Percassi è stato molto importante. Il rapporto umano in questi casi è fondamentale e ti aiuta a instaurare quella fiducia che poi ti permettere di far proseguire il rapporto. Il percorso si fa insieme. Con Marilungo c’ero in quel caso ma c’ero anche quando segnò una doppietta all’esordio in Serie A. Con suo padre scoppiammo a piangere in tribuna. Fu un’emozione davvero forte”.
Oltre al lavoro sul campo, Pagliari ha anticipato l'importanza della parte mediatica per un calciatore, introducendo un ufficio stampa per i suoi assistiti già dieci anni fa, intuendo l'ascesa dei social media. "Il calcio non si gioca solo in campo", ha spiegato. "La comunicazione è diventata essenziale per tutelare e rappresentare al meglio i giocatori".
Uno dei calciatori in ascesa rappresentato da Pagliari è il settempedano Giacomo Vrioni, che partendo dal Matelica è sbarcato due anni fa negli Stati Uniti per giocare nel New Engalnd Revolution, in MLS. Silvio Pagliari ha raccontato la sua storia. “Mi chiama mio fratello Giovanni un giorno e mi fa: ‘Hai visto mai quell’attaccante che sta a Matelica? Dagli un’occhiata’. Lo vidi per la prima volta a Civitanova e, il tempo di conoscere lui e la sua famiglia, siamo andati immediatamente a Genova per parlare con la Sampdoria. Giacomo è un ragazzo eccezionale. Dalla Sampdoria poi Paratici lo ha portato con sé alla Juventus. Chi gli ha cambiato la vita lì è stato quel fenomeno di Cristiano Ronaldo: condividere lo spogliatoio con lui, vedere come si allenava, come cura i dettagli, gli ha permesso di compiere quello step mentale per diventare un professionista a tutti gli effetti. Anche Giacomo è uno che si allena molto e lavora duro. Ne ho visti pochi di calciatori così e posso dire che tutto quello che ha raggiunto se lo è meritato”.
Un altro esempio di successo citato da Pagliari è quello di Cristian Bucchi, scoperto mentre giocava in Eccellenza con la Settempeda e arrivato a segnare diversi gol in Serie A. “Bucchi è nipote di Giulio Spadoni, che nel 1997 mi disse di tenerlo d’occhio perché faceva sempre gol. Presi mezza giornata per andarlo a vedere a Castelraimondo. Giocava con la Settempeda una partita in campo neutro. Fece doppietta. Riconobbi in tribuna un signore che gli assomigliava, capii che era il padre e ci andai a parlare. Da lì nasce quella che possiamo definire una favola. In due anni di Eccellenza segnò 60 gol e richiamò l’attenzione del Perugia in Serie A, che lo voleva a tutti i costi. Andai a parlare con il compianto Ermanno Pieroni, all’epoca direttore sportivo dei grifoni, che mi chiese se, secondo me, Bucchi potesse far bene anche a livelli più alti. Io gli feci una battuta: “Per me vede la porta e se le porte sono uguali lui indipendentemente dalla categoria fa gol”. Bucchi allora va in ritiro col Perugia e a fine allenamento mi chiamava dicendomi che aveva segnato in partitella. Segnò anche nella prima amichevole col Marsala e allora decisi di andarlo a trovare a Norcia. C’era anche Pieroni e per lui ormai non ero più Silvio, ma ‘Silvietto’. Mi salutò calorosamente abbracciandomi e allora lì capii che era veramente forte. Sotto la guida tecnica di Ilario Castagner, debutta in Serie A alla terza giornata contro la Lazio e dopo 6 minuti, cross di Colonnello, salta fra due difensori del calibro di Sinisa Mihajlovic e Fernando Couto e di testa fa gol a Marchegiani. Ho la pelle d’oca a 25 anni di distanza. Storie come questa non si vedono più nel calcio di oggi. Lì è cambiata la sua e anche la mia storia. La gente iniziava ad avere una percezione diversa di me, perché quello che avevo detto si era avverato. Se c’è un episodio che ha cambiato la mia carriera è stato quello lì. Bucchi finì quella stagione con 5 gol in Serie A e da lì partì la sua carriera. Ne segnerà 110 fra Serie A e Serie B”.
L’intervista prosegue con la richiesta di menzionare 3 partite: una che non dimenticherai mai, una che vorrebbe dimenticare e una a cui desidera un giorno assistere.
“Una che non dimenticherò mai è Perugia-Milan del 24 aprile 1983 quando mio fratello Giovanni fece doppietta e quella del 29 aprile 1979 in cui mio fratello Dino segnò in Juventus-Fiorentina. Devo dire che i miei fratelli erano veramente forti. Una che dimenticherei è quella dell’infortunio di Marilungo che dicevo prima. Aveva segnato diversi gol in Serie A ed era in orbita Nazionale. Fu un duro colpo. Se mi concedete un terzo slot metterei anche la finale EFL Cup Manchester United-Southampton a Wembley. Il Southampton perse 3-2 ma Gabbiadini fece doppietta. Quel giorno lì il buon Silvio qualche lacrimuccia la versò. Lì ti passa tutta la carriera davanti, tutti i sacrifici, partito da Tolentino a Wembley. Quindi rispondo dicendo che mi piacerebbe riportare un giocatore in Premier League. Da italiani ci siamo riusciti solo in 4 o 5 e quindi l’obiettivo è quello. Il mio sogno era quello di diventare un procuratore e per farlo ho seguito una scaletta. Prima le Marche, poi l’Italia centrale, poi l’Italia e poi a un certo punto, lo step successivo diventa la mediazione internazionale. È quello che ti fa fare il salto di qualità ma è lì che devi rimanere sempre più umile”.
L'intervista si conclude così, lasciando trasparire non solo il lato professionale di Silvio Pagliari, ma anche la sua visione umana e profonda del mondo del calcio. Una visione che, dopo tanti anni, lo mantiene ancora entusiasta e pronto ad affrontare nuove sfide, sempre con lo sguardo rivolto verso il futuro, ma senza mai dimenticare le radici che lo hanno portato fin qui.
Un ottimo risultato per le Marche all'ottava edizione del Trofeo delle Regioni master su pista, sbarcato nel fine settimana allo stadio di Catania. La rappresentativa regionale ha conquistato il terzo posto in classifica con la squadra maschile (51,5 i punti), il quarto posto sia con la formazione femminile (69) che con la combinata (uomini donne - 120 punti).
Undici le squadre scese in pista provenienti da Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, i campioni in carica della Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana e Veneto, oltre ai siciliani padroni di casa.
Nove invece gli atleti della Sef Macerata che hanno contribuito all'affermazione della squadra regionale. Tra loro il neo campione del mondo Livio Bugiardini insieme a Francesca Giri, Roberto Mandolesi, Graziella Mercuri, Barbara Ottaviani, Andrea Paoli, Raffaela Rambozzi, Emanuela Stacchietti, Alessandro Tifi. L'iniziativa, ideata dalla Fidal per dare agli over 35 una possibilità di confronto attraverso le rappresentative regionali si è tradotta in una bella giornata di sport e amicizia.
L’Aurora Treia supera 4-0 il Fortuna Fano nel match valevole per la prima giornata del campionato di Eccellenza femminile. Le biancorosse fortemente rimaneggiate anche in questa apparizione ripresentano per 9/11 la stessa formazione che si è imposta contro la Sangiustese nella sfida di Coppa Marche. Il Fortuna Fano si presenta al "Leonardo Capponi" in cerca di riscatto dopo la pesante battuta di arresto arrivata in Coppa per mano dell'Arzilla.
PRIMO TEMPO - Nella prima frazione di gara l'Aurora scende in campo decisa a fare suo il risultato, dall’altra parte le ospiti attendono con ordine e provano a colpire sfruttando gli spazi lasciati aperti dalle padrone di casa. Al quarto d’ora l'Aurora passa in vantaggio: Ceresani crossa per Mari che colpisce in girata.
Per la numero dieci biancorossa sarà l'inizio di un pomeriggio memorabile. Il raddoppio arriva intorno alla mezz’ora con un'ispiratissima Mari che supera l’avversaria con un numero di alta scuola e deposita alla sinistra del portiere con un tiro potente.
Due minuti più tardi è Fiorentini a colpire il palo, sulla ribattuta si fionda Lo Presti che mette sul fondo. Sul calare della prima frazione di gara c’è anche tempo per assistere alla conclusione pericolosa di Aran che manca clamorosamente il bersaglio.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa le fanesi effettuano delle sostituzioni per cambiare assetto alla squadra. Le ragazze di mister Secondini creano densità attorno all’area occupata da Luca senza però riuscire a pungere in maniera incisiva. L’Aurora può calare il tris al 54’, dal dischetto si presenta Mari che però trova sulla sua strada una attenta Saltarelli che para con un ottimo intervento.
Al 62’, Mari realizza la tripletta con un delizioso pallonetto che si deposita alle spalle di Saltarelli. Millimetrico il lancio di Ceresani che pesca la fantasista dell'Aurora in area con i giri giusti. Le locali gestiscono molto bene il vantaggio e si rendono pericolose nel finale di gara creando diverse occasioni.
Il poker è calato al minuto 87’, Lo Presti serve un assist per Mari che sigla la sua quarta rete di giornata grazie alla deviazione sulla traversa. Primi tre punti stagionali per un'Aurora Treia che ha giocato con buona intensità nonostante le tante assenze. Un risultato che serve a tenere alto il morale e a dare continuità alla buona prestazione offerta sette giorni prima.
Al termine dei novanta minuti il capitano dell'Aurora, Marina Fiorentini, ha voluto commentare la bella vittoria: "Oggi abbiamo affrontato la prima giornata di campionato contro un’avversaria che non conoscevamo affatto ma che si è dimostrata valida e con una buon tecnica. Gli ospiti hanno sviluppato buone trame di gioco ma noi siamo state più determinate. La nostra è una buona squadra, stiamo crescendo e lavorando nella giusta direzione. Oggi un grande applauso lo dedico a Giulia Mari che siglato quattro reti dimostrando un ottimo fiuto del goal. Ci stiamo trovando molto bene con mister Tedeschi e questo ci permette di lavorare in maniera ordinata. La nostra speranza è quella di migliorare costantemente, il campionato è lungo ma noi siamo fiduciose".
AURORA TREIA: Luca, Procaccini, Del Zoppo, Di Cato, Bernacchini, Capradossi, Fiorentini (71’ Sberna), Ceresani, Lo Presti, Mari, Aran (57’ Porcarelli). A disposizione: Capponi.
Allenatore: Luigi Tedeschi.
FORTUNA FANO: Saltarelli, Sebastianelli (71’ Tombari), Martini, Fronzi, Spadoni (68’ Pasqualetti), Cancellieri, Burani (45’ Gabbianelli), Arcangeloni (45’ Rovinelli), Ottaviani, Caselli, Casalini (45’ Torri). A disposizione: Lisci. Allenatore: Sira Secondini.
MARCATRICI: Mari 15', 28', 62' e 87'.
ARBITRO: Davide Gismondi – Sezione di Macerata.
NOTE: ammonite Capradossi e Fronzi, angoli 3-0, recuperi 0’ – 3’.
Nel corso del tempo, diverse personalità sportive locali e non si sono rivolte al Reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Camerino per affidarsi alle cure del primario Leonardo Pasotti, a cominciare dall’atleta Daniela Reina, l’attore Luca Zingaretti, l’ex portiere Luca Gentili, l’allenatore Fabio Micarelli per citarne alcuni.
Di recente il calciatore maceratese Federico Melchiorri. dopo essere stato operato i primi di ottobre dal dottor Pasotti a seguito di un infortunio riportato allo stadio Riviera delle Palme, in occasione del derby fra la Recanatese e la Samb, stamattina ha tolto i punti e iniziato la fisioterapia.
Il calciatore vanta una carriera ventennale tra i professionisti: ha giocato, tra le altre squadre, a Siena e Cagliari in serie A, a Pescara, Padova, Carpi e Perugia in serie B, a Giulianova, Ancona e Recanatese in serie C, mentre attualmente indossa la maglia della Recanatese in serie D.
“L’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con riparazione anche del menisco esterno è tecnicamente riuscito– spiega il dottor Leonardo Pasotti – La complessità dell’intervento era costituita dal fatto che all’atleta era stato già prelevato un tendine del ginocchio sinistro, dopo essere stato sottoposto due volte ad interventi a quello destro durante la sua militanza al Cagliari". "Stamattina, dopo aver tolto i punti, inizierà il recupero post-operatorio attraverso la fisioterapia e la riatletizzazione, che lo porterà nell’arco temporale di sei/otto mesi di nuovo all’attività sportiva".
A tal proposito vorrei ringraziare tutta la mia équipe, il dottor Angelo Leo direttore del Blocco Operatorio e il dottor Daniele Elisei, responsabile dei Blocchi Operatori dell’Ast di Macerata e anche dirigente U.S. Recanatese”. Federico Melchiorri, in segno di riconoscenza, ha poi regalato al dottor Pasotti la maglia della Recanatese autografata con tanto di ringraziamento.
La Maceratese incassa la prima sconfitta stagionale in modo beffardo, cadendo al 99' sul gol decisivo di Cornero della Sangiustese. Nonostante un recupero in extremis firmato da Cirulli, che aveva rimesso in pari il match, i biancorossi sono crollati nei minuti di recupero su un calcio piazzato. Un colpo duro da digerire per la squadra di Mister Possanzini, che però non si è mostrato eccessivamente preoccupato, pur riconoscendo i meriti dell'avversario.
"La Sangiustese ha meritato di vincere perché ha creduto nella vittoria più di noi – ha dichiarato Mister Possanzini a caldo –. Faccio i complimenti alla loro squadra. Questa è stata forse la partita casalinga in cui abbiamo creato di più, ma loro sono stati più bravi a concretizzare le occasioni".
Il gol subito in pieno recupero ha lasciato l'amaro in bocca all'allenatore della Maceratese, che ha parlato di una rete evitabile. "Abbiamo segnato con un'azione corale, andando in porta con quattro passaggi. Poi però, abbiamo preso un gol ‘da polli’ e dobbiamo accettarlo. Non sono preoccupato: siamo stati meno incisivi negli ultimi sedici metri, ma la squadra è arrivata spesso al tiro. Nonostante il rumore che viene da fuori, il gruppo crede fortemente nel nostro gioco".
Possanzini ha invitato a non fare drammi, ma ha sottolineato l'importanza di trarre una lezione da questa sconfitta: "Nel calcio e nello sport, la sconfitta fa parte del percorso. Dispiace perché la squadra ha giocato bene e ha creato più occasioni dell'avversario, che è una formazione forte, con i nostri stessi punti in classifica. Quando recuperi una partita, però, bisogna essere più concentrati e meno leggeri. Che ci serva da lezione, anche a me per primo".
Infine, Possanzini ha commentato anche un episodio chiave del match: un possibile rigore non assegnato sullo 0-0 per un intervento in scivolata di Herrera su Cognigni. "Ero lontano dall'azione, ma penso che le immagini siano abbastanza chiare", ha concluso l'allenatore.
La Maceratese avrà subito la possibilità di riscattare la sconfitta con la Sangiustese, ospitando mercoledì 16 ottobre la nuova capolista Chiesanuova per la gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia. Calcio d’inizio alle ore 19:00, con i biancorossi chiamati a ribaltare l’1-0 dell’andata in favore dei treiesi.
(Foto di Francesco Tartari)
Vittoria di platino per la Halley Matelica, che priva dei “soliti” Mazzotti, Musci e Zanzottera, ma con un Arnaldo in più nel motore, strappa nel finale il successo sul campo della Braderm Roseto chiudendo così la mini-striscia di due sconfitte consecutive. Partita di sofferenza per i biancorossi, che però sono più lucidi nei minuti conclusivi e centrano un successo tutt’altro che scontato.
Inizio freddo da ambo le parti, con una Halley che sembra accusare le fatiche delle tre partite in otto giorni, soprattutto nelle polveri bagnate al tiro da fuori. I due coach, viste le assenze, usano tanto la difesa a zona per evitare problemi di falli e i biancorossi mal digeriscono quella insistita dei padroni di casa, che a cavallo tra primo e secondo quarto producono un parziale di 15-3 (27-13 al 12’). La Vigor tampona le perdite trovando energie preziose nell’ultimo arrivato Arnaldo (esordio da urlo quello della guardia brindisina) e pian piano inizia a rosicchiare il vantaggio accumulato dai biancoblu. Ed è proprio una tripla a fil di sirena dell’ex Salerno che riporta vicinissima la Halley al rientro negli spogliatoi per la metà di gara (39-37).
La partita si fa più ruvida nel terzo quarto. Panzini riporta la Halley a -1 (41-40 con tripla del play dorico al 22’) ma una fiammata del duo Maretto-Lestini ricaccia indietro i biancorossi, che però ora sembrano più pimpanti. E infatti la Halley corona una rincorsa iniziata di fatto a metà primo quarto a inizio quarto periodo con una bomba di Morgillo (51-53 a 8’ dalla sirena).
Ora la Braderm fatica tremendamente a trovare il canestro contro una difesa, quella vigorina, che ha cambiato marcia e basta che le percentuali salgono un minimo per aprire la forbice: le triple di Arnaldo e Panzini fanno salire la Halley al massimo vantaggio (57-62 a 5’ dalla fine), ma gli abruzzesi non mollano e i matelicesi si regalano l’ennesimo finale in volata. Stavolta, però, con un pizzico di fortuna, l’epilogo sorride a capitan Mentonelli e compagni: Maretto a 2” dalla sirena, infatti, avrebbe in mano anche la tripla per il pareggio, ma il suo tiro pesante non vede nemmeno il ferro e la Vigor può esultare per una boccata di ossigeno preziosa in questa fase della stagione così complicata: d’altronde, nel girone l’equilibrio regna sovrano e, nonostante tutto, la Vigor è a sole due lunghezze dal gruppetto che guida la graduatoria.
Così coach Trullo a fine partita: «Considerando la situazione in cui siamo, abbiamo fatto una buona partita, di carattere e lucidità nel finale. Nei primi due quarti abbiamo costruito spesso buoni tiri facendo poco canestro. Non segnava nessuno, meno male che segnava Arnaldo, che è stato in campo molto di più di quello che avevamo immaginato, ma se lo è meritato con la bella prestazione che ha saputo tirare fuori. Strada facendo siamo saliti in difesa aggiustando alcune cose, abbiamo subito un po’ troppo gli 1vs1 sui cambi ma quello è figlio del poco lavoro di squadra che riusciamo a fare attualmente. Ridotti così non abbiamo nelle corde partite ad alto ritmo e alto punteggio, per cui dobbiamo salire di colpi in difesa. In quest’ottica, Civitanova, che affrontiamo domenica prossima, è la squadra peggiore da incontrare in questo momento: hanno alcuni ottimi giocatori ma soprattutto atletismo e coralità che li rendono forse ancora più forti dello scorso anno. Noi speriamo di riuscire ad inserire un lungo al più presto, altrimenti andare avanti così alla lunga è complicato».
BRADERM ROSETO-HALLEY MATELICA 67-70
ROSETO: Arienti 9, Caprara, Morigi 2, Cocciaretto, Perella 8, Maretto 24, Bini 2, Cecchetti ne, Mazzarese 11, Lestini 11. All.: Castorina
MATELICA: Arnaldo 20, Rolli, Panzini 16, Eleonori ne, Mentonelli 4, Dieng 10, Morgillo 13, Ferretti ne, Mazzotti ne, Riccio 7, Gaeta ne, Musci ne. All.: Trullo
La Banca Macerata Fisiomed si arrende, dopo due ore di gioco, per 3-1 alla SmartSystem Essence Hotels Fano e lo fa con più di qualche rammarico nella cornice infuocata del Palas Allende. La mancanza del cosiddetto killer istinct e la (sempre citata) continuità sono due aspetti che serviranno alla squadra per smuovere lo zero della classifica e per iniziare a sognare già dai prossimi turni successivi.
Coach Castellano opta per Marsili in regia opposto all’ex di turno Ferri, Ottaviani- Valchinov sono gli schiacciatori, Fall e Berger in posto 3, Gabbanelli libero. Fano si presenta invece con Coscione-Marks nella diagonale principale, Roberti-Merlo in posto 4, Acuti con l’esperto Mengozzi al centro, Raffa in seconda linea.
La spinta del pubblico fanese carica i padroni di casa che partono meglio: 8-4 in avvio. Macerata non vuole far da spettatrice, Berger piazza tre monster blocks che, assieme a quello di Valchinov, portano il punteggio su 10-12. Il muro della Banca Macerata Fisiomed è scatenato, Fano non sa come superarlo e Roberti viene sostituito sul 10-14 dallo sloveno Klobucar. Berger è l’MVP indiscusso del primo set, è suo l’ace dell’11-16. Due nastri consecutivi del neoentrato Mandoloni spingono Fano, ma l’andamento rimane positivo per i maceratesi che chiudono in scioltezza 19-25.
Si riparte in equilibrio, la spostata di Bara Fall porta le squadre sul 3-3. La battuta tattica di Coscione mette in difficoltà Macerata, Castellano è costretto a chiamare time-out dopo l’errore in attacco dalla seconda linea di Ferri (8-4). Gabbanelli è attentissimo in difesa ma i suoi compagni sprecano ancora: l’attacco out di Valchinov porta Fano al +5, 12-7. La griddy dance di Bara Fall sveglia Macerata, 12-12 in un battibaleno. Il cambio-palla delle due squadre è fluido, il possibile 20-21 viene sprecato dopo una disattenzione nella metà campo maceratese ed è subito 22-20. Fall risponde bene al centro e in battuta, 23-23. Ferri ha la palla per chiudere, Roberti ci riesce: 27-25.
Terzo set. Cavasin per Ferri in posto 2. Pasticci e molta tensione in campo, le due squadre necessitano di sbloccarsi: Valchinov, al terzo tentativo, segna il +2 ospite (2-4). Lo stesso bulgaro è on fire, sigla in pipe il 7-8. Super Marsili in difesa, Merlo spara fuori e obbliga Fano al primo time-out del parziale sull’8-11. L’errore di Mengozzi allarga il divario (11-15), Macerata s’inceppa in P3, ma è sempre Fall a sistemare le cose: 14-16. Marks si risveglia dal torpore, la sua battuta propizia il 21- 19. Finale thriller, è sempre Roberti a chiudere col muro del 25-22.
Quarto set. Castellano prova Ichino come opposto. Regna l’equilibrio al Palas Allende: Roberti, da seconda linea, decide di spingere la sua squadra verso un importante +4, 10-6. Macerata ha bisogno di rientrare ma i muri non arrivano più, non ci vuole la pestata di Ottaviani che vale il 12-8. Valchinov fa fatica, la Banca Macerata Fisiomed di conseguenza: il coach campano chiama a sé i suoi sul 15-9. Marks è un altro giocatore rispetto a inizio partita, sigla lui la diagonale del 18-12. Berger prova a svegliare i suoi, è suo il muro imponente del 19-14. Purtroppo, nulla da fare: Ottaviani sbaglia il servizio per il 25-17 locale.
Federico Domizioli, secondo allenatore: “Abbiamo fatto una partita un po’ opaca, il ruolo di opposto è ancora vacante, anche per la condizione fisica dei ragazzi. Sicuramente questa sera abbiamo avuto un’occasione ghiottissima, la nostra occasione, che purtroppo non abbiamo sfruttato. Nel primo set, abbiamo approfittato del difficile approccio di Fano alla gara, poi loro hanno registrato qualcosa e noi, senza la possibilità di chiudere azioni lunghe con colpi efficaci, facciamo fatica a durare per tutto l’arco della partita.”
Un grande Chiesanuova rifila 3 reti all’Urbino, al Comunale “Sandro Ultimi” conquistando meritatamente la vetta del Campionato Regionale di Eccellenza. Una vittoria meritata acquisita nel primo tempo, dove un Urbino troppo distratto ha accusato il colpo del ko. Cade l’imbattibilità del Chiesanuova dopo 690’ tra Coppa Italia e Campionato. I biancorossi vincono pur lamentando assenze pesanti, Trabelsi, Morettini, Ajradinoski: infortunati – Corvaro svincolato in settimana, mentre Tanoni e Sbarbati in panchina per le non perfette condizioni fisiche.
Primo tempo in cui la squadra ospite inizia meglio, al 4’ un tiro di Boccioletti da buona posizione terminava sulla destra di Fatone. Tuttavia è solo un’illusione poiché è il Chiesanuova di Mr. Mobili ha passare in vantaggio. Al 11’ Pasqui dalla destra mette in area per l’inserimento di Carnevali, ma la palla contesa con i difensori dell’Urbino, arrivava Persiani come un falco che con un tiro delizioso sigla il vantaggio sulla destra di Alessandroni. Sulle ali dell’entusiasmo i ragazzi di Mobili trovano il raddoppio. Sfruttando un grave malinteso tra Boccioletti e Alessandroni, Pasqui fa 2-0 al 15’. Risponde l’Urbino al 18’ con il capitano Della Bona, con la palla che termina di poco sul fondo. La partita non regala più emozioni, fino a quando i padroni di casa chiudono la partita, ancora con un incontenibile Pasqui, che dalla destra al 38’ calciava forte sul primo palo, trovando un sorpreso Alessandroni, il quale tocca la sfera ma non riesce ad evitare il 3-0. Al 2’ di recupero arriva una reazione di orgoglio dagli ospiti: sullo sviluppo di una punizione il capitano Della Bona tenta un pallonetto che si infrange sul palo.
La ripresa si apre con una tripla sostituzione per l’Urbino, con un atteggiamento più propositivo, ed al 60’ quando i ragazzi di Mr. Mariani riaprono la partita; Pierpaoli recupera una palla in area sulla sinistra, mette in mezzo per l’inserimento di Montesi che realizza il 3-1. Il gol riaccende i gialloblù che al 66’ vanno vicini al secondo gol, stavolta con un bel pallone di Montesi in area, per Pierpaoli che da buona posizione, spara sopra la traversa. L’Urbino ci prova ancora con Montesi e Boccioletti, ma la super difesa del Chiesanuova fa una buona guardia. Il Chiesanuova al 73’ sfiora la 4^ marcatura, si invola in contropiede il tandem Mongiello-Persiani che mancano malamente il bersaglio. Al 75’ ancora i ragazzi di Mobili mancano la realizzazione con Persiani, che da buona posizione si fa recuperare dai difensori. Nei minuti di recupero ci prova Bardeggia, ma il suo tiro defilato viene ben parato da Fatone. Nel finale tripudio sugli spalti dai tifosi del Chiesanuova per la conquista del primato in classifica.
La CBF Balducci HR bagna l’esordio casalingo con il migliore dei risultati, battendo 3-0 la Bam Mondovì e ottenendo così il secondo successo pieno consecutivo nella seconda giornata di Serie A2 Tigotà. Risultato quasi mai in bilico se non nel terzo set, quando le piemontesi danno del filo da torcere a Fiesoli e compagne per poi subire la rimonta veemente delle padrone di casa che chiudono subito la sfida: 9 muri, 6 ace e i 27 errori punto delle ospiti spianano la strada alla formazione di coach Lionetti. MVP di turno il libero Giulia Bresciani con un’ottima prova in ricezione e tante difese, Mazzon è la top scorer con 13 punti all’attivo, in doppia cifra anche Caruso (5 muri) e Decortes (12), molto positiva in battuta.
Nel primo set le arancionere mettono subito in difficoltà le piemontesi grazie ad un servizio efficace (2 ace) e un solido muro (4), il resto lo fanno Fiesoli e Decortes con 5 punti a testa: 25-14 il finale. Secondo parziale in cui Mondovì tiene testa alle maceratesi fino a metà set, salendo in attacco, ma poi deve cedere ancora ai colpi di Decortes (6) e Mazzon (5), complici anche gli 11 errori punto piemontesi (25-17). Terzo set inizialmente in salita per la CBF Balducci HR (2-7), poi la rimonta che chiude la sfida con l’ingresso di Bulaich, i muri di Caruso e i colpi di Mazzon (25-21).
LA PARTITA
Coach Lionetti riparte con Bonelli-Decortes, Mazzon-Caruso, Battista-Fiesoli, Bresciani libero. Per coach Basso in campo Schmit-Berger, Catania-Tresoldi, Viscioni-Lancini, Giubilato libero.
Partenza sprint per la CBF Balducci HR che va subito sul 5-1 col servizio di Decortes e i muri di Fiesoli e Battista e ancora sul 7-2 con Mazzon. Berger guadagna il -3 (9-6) ma Decortes mura e contrattacca per il 12-6, Fiesoli fa 13-6 e anche l’ace del 16-8. Berger colpisce l’asta da posto quattro (18-9) e arriva pure l’ace di Mazzon (19-9): la centrale si esalta anche in difesa e Caruso firma il 21-9 prima a muro poi in fast. C’è l’ace di Viscioni (21-12), le arancionere tengono le 10 lunghezze di vantaggio con Decortes e Fiesoli chiude 25-14 in lungolinea.
Nel secondo set Mondovì prova a reagire (4-5 con Lancini) ma poi arriva un break arancionero che riporta subito Fiesoli e compagne a +3 (7-4). Decortes non trova la riga (8-7) e l’errore di Battista più il pallonetto di Viscioni firmano il controsorpasso piemontese (10-11). Fiesoli e Decortes riportano avanti la CBF Balducci HR (14-13), entra Bosso per Lancini ma sbaglia (15-13): Decortes spinge sull’acceleratore in contrattacco e al servizio con l’ace del 20-15, Mazzon fa altrettanto in fast per il 23-16 e il 24-17, più l’ace conclusivo del 25-17.
Parte forte Mondovì (c’è Bosso in campo) nel terzo set con il turno al servizio di Viscioni (0-5), le piemontesi ci credono e vanno sull’1-7 complice anche un calo di tensione arancionero con tre errori punto. Lionetti inserisce Bulaich per Battista, Berger sbaglia (4-8) ma anche Decortes (4-10) poi Caruso piazza l’ace del 7-11, la tedesca commette un nuovo errore in attacco ed è 9-12. Decortes trova un altro ace (10-12), Bonelli mura (12-13) e Bulaich inventa il 13-13. Caruso aggancia murando Berger (15-15) e poi firmando altri tre muri consecutivi per il 20-17, Viscioni non molla fermando Decortes (21-20) ma l’opposta arancionera si rifà subito (22-20). Bonelli libera Mazzon in primo tempo (23-21), Bosso sbaglia (24-21) e il mani out sancito dal video check chiude la contesa 25-21.
IL TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Bresciani (L), Battista 3, Morandini, Bonelli, Mazzon 13, Orlandi n.e., Bulaich 2, Braida n.e., Busolini (L), Fiesoli 7, Sanguigni n.e., Caruso 10, Decortes 12. All. Lionetti
BAM MONDOVI’: Fini, Lancini 3, Giubilato (L), Bosso 5, Viscioni 10, Marengo n.e., Catania 4, Deambrogio n.e., Tresoldi 7, Berger 6, Schmit 6, Manig. All. Basso
Parziali: 25-14, 25-17, 25-21
INTERVISTE
Valerio Lionetti (head coach CBF Balducci HR Macerata): “Nel terzo set abbiamo approcciato male, abbiamo commesso diversi errori, siamo stati un po' costretti dalla foga per alcuni momenti a fare qualcosa che non è nelle nostre corde e invece poi secondo me siamo stati molto più bravi dei primi due set ad avere la pazienza giusta e a metterci la testa per poter recuperarlo. Quindi, in realtà, sono più contento del terzo set per quanto abbiamo approcciato male all'inizio che degli altri due in cui abbiamo giocato secondo me una buona pallavolo.”.
Giulia Bresciani (libero CBF Balducci HR Macerata): “Nei primi due set sicuramente siamo state più ciniche, abbiamo ridotto maggiormente gli errori. Abbiamo iniziato il terzo un po' contratte e abbiamo commesso qualche errore di troppo, anche gratuito e ovviamente abbiamo permesso a loro di rimanere più lì. Poi sul finale ci siamo riprese e abbiamo soprattutto ridotto gli errori, messo più di ordine in campo e il risultato si è visto.”.
Asia Bonelli (palleggiatrice CBF Balducci HR Macerata): “C’è stato un calo di tensione nel terzo set che ci può stare, poi siamo state brave a restare lì con la testa nonostante il livello delle avversarie si fosse alzato. Abbiamo sistemato le cose semplici e ne siamo uscite, questa è la forza di questa squadra e del gruppo. Sono contenta di aver conquistato i primi tre punti anche in questo palas che è casa nostra”.
Buona la prima per la Maceratese femminile, che al debutto stagionale nel campionato di Eccellenza conquista i primi 3 punti in classifica sul campo della Polisportiva Mandolesi.
Le ragazze di Claide Torresi sono scese in campo con grinta e determinazione, chiudendo la gara con un punteggio finale di 0-7 che lascia molto ben sperare in vista del prosieguo della stagione.
In un autentico pomeriggio da incorniciare, la nota più lieta per le biancorosse arriva dalla centrocampista classe 2010 Lorena Leskaj, che a distanza di pochi giorni dall'esordio in Nazionale albanese Under 15 festeggia al meglio il debutto in prima squadra segnando il gol che chiude definitivamente i conti tra le due squadre.
Marcatori:
- autogol
- Stollavagli (2)
- Fermani
- Micheloni
- Salvucci
- Leskaj
Si è svolta a Roma, oggi,13 ottobre, alla presenza del presidente del CONI Giovanni Malagò e del presidente della Federazione Italiana Scherma Paolo Azzi, la Cerimonia delle Onorificenze della Scherma che ha premiato gli atleti, i tecnici ed i dirigenti che si sono distinti per l'apporto dato alla propria associazione sportiva, al territorio di appartenenza ed all'Italia.
Simonetta Pettinari, attuale presidente Onorario della Macerata Scherma ASD, è stata insignita del Distintivo d'Argento riservato ai dirigenti delle associazioni sportive per il suo quarantennale impegno a favore della scherma maceratese. E' stata infatti tra i soci fondatori della Macerata Scherma nel 1984, da allora ha sempre ricoperto con grande dedizione ruoli tecnici e dirigenziali nell'associazione. Oggi il suo prezioso lavoro viene riconosciuto dalle più alte cariche della Federazione Scherma e del CONI.
Una grande soddisfazione non solo per Simonetta Pettinari, ma anche per tutto lo sport maceratese, dove la scherma sta ritagliandosi crescenti spazi di appezzamento e di crescita soprattutto tra le famiglie con figli che frequentano la scuola dell'obbligo, a discapito delle limitazioni strutturali e di visibilità rispetto ad altre discipline sportive del capoluogo.