Con l’ace di Bartoli si chiude la stagione 2016-2017 della Medea Montalbano. Tra poco inizieranno i programmi per il futuro, ma l’annata appena conclusa va comunque analizzata perché può essere il seme di qualcosa di importante.
Chi ha seguito passo dopo passo dall’inizio ricorderà l’obiettivo fissato in sede di presentazione della squadra da coach Pasquali e dalla società: fare bene e divertire, riempire il palazzetto. Questo obiettivo è stato centrato in pieno. Quella che poteva essere la mina vagante del girone, il girone l’ha comandato dalla prima giornata all’ultima, con pochissime battute di arresto in regular season.
Non solo: l’egemonia sul girone ha portato a fare la Coppa Italia. Particolare non da poco, che ha portato al Marpel Arena una corazzata come la Hydra Latina. La prima grande sfida della stagione e i primi germogli di tifo organizzato (grazie al Collettivo), germogli che poi avrebbero cominciato a fiorire con i risultati di pubblico che tutti abbiamo visto in questi play-off.
La squadra ha fatto bene, il pubblico ha apprezzato e ha cominciato a capire: la pallavolo a Macerata è tutt’altro che finita (per referenze chiedere anche all’Helvia Recina).
Lo sport però è cercare di migliorarsi continuamente e quindi, una volta centrato l’obiettivo e una volta capito che i play-off non erano un miraggio, si è alzata l’asticella. Una volta fatta la torta, si è cercato di metterle sopra la ciliegina. Purtroppo questo non è riuscito, ma la torta è lì. Ed è una torta nuziale: a più piani, come quelli delle tribune gremite da circa 1.600 tifosi. Sigillo d’amore, come quello che si è creato tra questa squadra e la città di Macerata.
Questa è la stagione 2016-2017 della Medea Montalbano. Missione compiuta.
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