Tanto grintoso sul campo, quanto amabile alla conviviale giallorossa: Emidio Oddi ha davvero reso speciale la cena di fine stagione e di lancio di quella 2023-2024 organizzata dal Roma Club "Franco Sensi" Montecosaro.
Al ristorante chalet Galliano di Civitanova una trentina di soci (l’associazione nata nel 2016 ne vanta più del doppio, con 600 che seguono la pagina Fb) si è goduta cibo, location, clima e soprattutto i tanti racconti del difensore nato a Castorano e terzino della Roma negli anni ottanta.
Oddi è sembrato uno dei tesserati, cortese ed entusiasta ha risposto alle tante curiosità dei sostenitori della 'Magica' che lo ricordavano, baffuto, scattante e energico marcatore, al punto che per la Curva Sud diventò il "leone".
Oddi ha ripercorso i 6 campionati disputati con la maglia della Roma, le 2 Coppa Italia vinte, i secondi posti e la sfortunatissima finale di Coppa Campioni del 1984. Una gara che lui non giocò per un…mago.
Mister Liedholm infatti era solito usufruire di un mago che vide in Oddi "bioritmi negativi". L’ex calciatore ha scherzato su questa cosa, ha ricordato il carisma del tecnico svedese, "il primo che ha introdotto la zona" e del presidente Dino Viola, ha svelato aneddoti nei rapporti con compagni fuoriclasse come Falcao, Pruzzo, Conti, Nela e più avanti Giannini o Voeller.
Ha confessato la delusione quando fu scartato dall’Ascoli (contro cui segnò, così come alla Samb), ha parlato dei rapporti con gli arbitri marchigiani dell’epoca come Cinciripini di Ascoli e Mattei di Macerata, quest’ultimo "mi ammoniva sempre". Ha ammesso che i derby erano le gare che più sentiva, che Maradona è stato l’avversario più forte ma "Altobelli il più difficile da contrastare".
La serata è proseguita tra cori e doni, Oddi è stato omaggiato di un portachiavi, della sciarpa del club e di una bella targa. Poi conclusione con la torta giallorossa e le immancabili foto-ricordo.
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