Filippo Spalletta è il nuovo proprietario della Maceratese. La trattativa fra l’imprenditore italo svizzero e Maria Francesca Tardella si è chiusa positivamente dopo un lungo tira e molla. “E’ tutto fatto, firmato” ha detto Spalletta, evidentemente soddisfatto.
L’operazione che ha consentito a Filippo Spalletta di rilevare il 95% delle quote della Maceratese sarebbe costata settecentomila euro; il restante cinque per cento è nelle mani di Massimo Paci.
Filippo Spalletta e Maria Francesca Tardella si sono dati appuntamento dal notaio Claudio Alessandrini Calisti, accompagnati rispettivamente dagli avvocati Andrea Bargagna e da Giancarlo e Massimo Nascimbeni. L’intesa era stata già raggiunta la scorsa settimana, era prevista una penale per chi non avesse rispettato gli accordi.
“Sono andato a salutare la squadra, mi sembrava giusto adesso che è ufficiale il passaggio di proprietà” ha detto Spalletta.
Filippo Spalletta, lei è il proprietario della Maceratese oppure il presidente? O tutte e due?
“Io sono proprietario e presidente al 95%. Il resto ce l’ha Massimo Paci. Mi sono incontrato anche con Massimo, volevo conoscerlo. Oggi ci siamo visti, è una persona splendida”.
Pensa che potrebbe nascere una collaborazione con Paci?
“Da parte mia c’è la massima disponibilità, se lui vuole le porte sono aperte”.
Quando e come è nata l’idea di acquistare la Maceratese?
“Da diverso tempo si parlava con i miei amici della possibilità di rilevare una società di calcio. Quando è venuta fuori la Maceratese il discorso si è fatto più serio. A me piace lavorare in un posto tranquillo, non troppo distante dalla Svizzera. E ho detto loro: andate avanti, valutate la situazione e fatemi sapere, però non voglio comparire dall’inizio. Un mese e mezzo fa abbiamo comunicato il mio interesse”.
Gli amici ai quali fa riferimento faranno parte della Maceratese?
“Certo che si. A breve faremo un comunicato. Di certo ne faranno parte quelli che sono qua con me. Simone Sivieri, Gabriele Minchella, Andrea Bargagna e Antonio “Tonino” Loschiavo. Non ci piace stare in prima fila, a me interessa che in prima fila ci sia la squadra, il mister. Noi dobbiamo organizzare il lavoro da dietro. Non dimentichiamoci poi il settore giovanile, è un mio grande obiettivo, per me vale come la prima squadra”.
Di cosa ha bisogno la società e la squadra?
“Se il riferimento è ai rinforzi dei quali ha bisogno la prima squadra noi siamo consapevoli che qualcosa dobbiamo cambiare. Non possiamo fare miracoli, la squadra per me si sta battendo bene, è giovane. Se diamo loro fiducia i ragazzi possono fare meglio. Vediamo come si sviluppa la situazione a dicembre e a gennaio, poi faremo qualche piccolo intervento”.
L’obiettivo di Spalletta è tenere la Maceratese in Lega Pro, oppure dall’anno prossimo si potrà cominciare a sognare qualcosa di più?
“L’anno prossimo è troppo presto. Quest’anno è assolutamente necessario tenere la Lega Pro, spero di non dover fare i play out perché sono una lotteria. E poi preparare la prossima stagione con l’esperienza maturata in queste sei-sette mesi. Non è vero come qualcuno ha detto che Spalletta vuole la serie B, dobbiamo lavorare sodo i prossimi quattro o cinque anni, integrando i giovani. Spero in futuro di poter giocare i play off non solo per fare comparsa. L’importante è tenere la Lega Pro”.
Resteranno tutti i collaboratori della ex presidente Maria Francesca Tardella?
“Fino ad oggi mi sono avvicinato poco o niente a questa realtà per rispetto della presidente. Fino a quando non abbiamo firmato l’atto dal notaio mi sembrava giusto così. Sono sicuro che ci sono dei bravi collaboratori, altrimenti la Maceratese non sarebbe arrivata a questi risultati. Li devo conoscere e valutare. Io ho le braccia aperte, per me sono tutti amici”.
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