L’Università di Macerata si riconferma sul podio dei piccoli atenei con una terza prestigiosa posizione all’interno delle annuali Classifiche Censis delle Università Italiane. Quest’anno l’Ateneo maceratese vede aumentare la valutazione per le strutture, un ulteriore segnale dell’impegno dell’ateneo nel processo di ammodernamento delle proprie sedi. Un impegno, quello nei confronti di un miglioramento continuo, che riguarda non solo servizi e strutture, ma anche didattica e ricerca.
"I dati Censis sono indicativi e utili fino a un certo punto - afferma il rettore John McCourt -. Spesso, pure dando uno status a chi sale in cima ad una classifica, non riescono a cogliere il valore di un Ateneo che si basa sulla qualità della didattica, della ricerca, delle reti che un ateneo costruisce a livello locale, nazionale e internazionale. C'è una certa arbitrarietà dei criteri di tutti i ranking e c’è anche le difficoltà di comparare realtà molto diverse fra di loro".
"Detto ciò, Macerata si è classificata al terzo posto tra i piccoli atenei in Italia. Si registra un miglioramento per quanto riguardo le nostre strutture, da 88 a 95, e questo corrisponde visto i vari interventi fatti sui nostri palazzi per renderli più sicuri, più funzionanti, più a misura dello studente. I cambiamenti in atto a Macerata ci vedrà migliorare ulteriormente nei prossimi anni", aggiunge McCourt.
L'ateneo ottiene ottimi punteggi anche per quanto riguarda le altre voci oggetto di valutazione: borse, servizi, comunicazione e servizi digitali, internalizzazione e occupabilità. Entrando nel dettaglio delle classifiche relative alla didattica, Macerata si afferma tra le eccellenze per quanto riguarda il corso di laurea a ciclo unico in scienze della formazione primaria, posizionandosi al quinto posto.
L'ateneo è in top ten anche per molti dei suoi corsi di laurea magistrale, in particolare per quelli relativi a: Scienze Politiche e della Comunicazione (quarto posto); Scienze giuridiche (quinto posto); economia e finanza, Management dei Beni culturali e Scienze odagogiche (ottavo posto).
"Lavoriamo ogni anno per aggiornare l’offerta didattica, che quest’anno presente due novità per rispondere alle esigenze espresse dalle aziende. Avvieremo per la prima volta il corso triennale in Data Analysis per le scienze sociali, che forma una figura molto richiesta oggi dal mondo del lavoro, in grado di applicare le scienze statistiche per analizzare fenomeni e dinamiche sociali innescate anche dalle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e le blockchain. Già quest’anno il dipartimento di Economia e Diritto segna un aumento del 36 % di immatricolati al primo anno. Il corso in Mediazione linguistiche si rinnova con un occhio ancora più attento all’impresa internazionale, ai media digitali e all’inclusione. Tra le lingue, infatti, intese come strumento di comunicazione interlinguistica e interculturale, sarà possibile scegliere anche la Lingua dei segni italiana", spiega il rettore McCourt.
L’Università di Macerata, specializzata in scienze umane e sociali, offre quest’anno 14 corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e 15 magistrali. Le iscrizioni si apriranno il 15 luglio. Per orientarsi tra le proposte formative ci si può avvalere degli Open day, che si terranno il 18 luglio e il 29 agosto 2023. È possibile partecipare prenotandosi su unimc.it/openday.
Edifici nuovi, versatili e di alto valore qualitativo in termini di prestazione energetica e ambientale saranno costruiti per ospitare i bambini degli asili nido comunali di Montegranaro, in provincia di Fermo, e Porto Recanati, in provincia di Macerata.
L’Agenzia del demanio, attraverso la Struttura per la Progettazione, ha dato supporto agli Enti locali e in pochi mesi dalla firma della convenzione è riuscita a consegnare la progettazione definitiva ed esecutiva degli interventi edilizi.
Il progetto, finanziato dalla stessa Agenzia, permetterà ai Comuni di appaltare i lavori tramite Invitalia, rispettando così le scadenze per accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) destinati a queste iniziative.
L’operazione è stata presentata oggi, in conferenza stampa presso la Prefettura di Macerata, alla presenza del Sottosegretario di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, del prefetto, Flavio Ferdani, del direttore Territoriale Marche dell’Agenzia del demanio, Cristian Torretta, dei sindaci di Montegranaro, Endrio Ubaldi e di Porto Recanati, Andrea Michelini.
In particolare, la progettazione riguarda gli interventi per la costruzione di due moderni edifici scolastici secondo lo standard near Zero Energy Building (nZEB), con ridotti consumi di energia prodotta quasi esclusivamente da fonti rinnovabili, in grado di assicurare le migliori condizioni di comfort interno e qualità dell’aria e garantire la possibilità di futuri ampliamenti, come nel caso di Porto Recanati, o l’utilizzo degli spazi in modo versatile e modulabile a seconda delle esigenze.
Le opere esterne sono progettate per integrare l’edificio con l’area verde e prevedono la realizzazione di orti urbani didattici da gestire insieme ai residenti del quartiere, in modo da estenderne la fruibilità alla collettività, e sono dotate di sistemi di drenaggio sostenibile.
I progetti definitivi ed esecutivi sono stati consegnati ai Comuni secondo la procedura concordata, nel rispetto dei termini e delle risorse assegnate. I due comuni marchigiani sono tra i primi firmatari delle convenzioni con la Struttura per la Progettazione dell’Agenzia del demanio, nata per accelerare la progettazione di opere pubbliche di qualità e offrire il supporto professionale ed economico agli Enti locali nell’elaborazione dei progetti e nell’iter di approvazione degli appalti, nel rispetto delle scadenze previste dal PNRR.
L’Agenzia del Demanio è a servizio delle amministrazioni locali e territoriali per imprimere un impulso positivo alle attività di progettazione e realizzazione di opere ed edifici pubblici, secondo principi di sostenibilità energetica e ambientale, riqualificazione sismica, trasformazione digitale, accessibilità e connettività, con l’obiettivo di garantire servizi pubblici efficienti, a beneficio della collettività.
L'Università di Camerino ancora da record nelle classifiche Censis: non solo mantiene per il 20mo anno consecutivo la prima posizione tra gli atenei fino a 10.0000 iscritti, ma raggiunge il risultato straordinario del punteggio assoluto di 101,7 e si conferma per il terzo anno prima tra tutti gli atenei italiani, compresi i Politecnici.
L’Unicam è dunque prima in assoluto tra tutti gli atenei sia statali che privati, nonché tra gli atenei marchigiani; il risultato ottenuto conferma ancora una volta il forte impegno nel mantenere sempre elevata, nonché migliorandosi, la qualità dei servizi e mantenendo ottimi standard della didattica offerta agli studenti.
La media ottenuta da Unicam è il risultato delle valutazioni ricevute per i servizi, le borse di studio, le strutture, la comunicazione ed i servizi digitali, l’internazionalizzazione e l’occupabilità, che hanno contribuito a far registrare un aumento dei punteggi rispetto allo scorso anno. Importante il punteggio massimo di 110 per i servizi così come bellissima è la conferma per le attività di comunicazione, segno dell’attenzione che l’Ateneo riserva anche a questo settore, in particolare per la comunicazione multimediale (account social ufficiali e siti web), fondamentale per il dialogo con gli studenti e con gli stakeholder tutti: Unicam ha infatti mantenuto il punteggio massimo di 110.
“Il punteggio ottenuto quest’anno – sottolinea il rettore Claudio Pettinari – va oltre ogni più rosea aspettativa: abbiamo infatti raggiunto il punteggio di 101,7, aumentando di due punti rispetto allo scorso quando avevamo già raggiunto un risultato straordinario, e siamo l'unico Ateneo italiano che supera i cento punti. Abbiamo confermato la posizione che ci vede primi tra le Università fino a diecimila iscritti, ormai da vent'anni, ma per il terzo anno consecutivo siamo primi assoluti tra tutti gli Atenei, al top in Italia per servizi e comunicazione, in crescita per strutture e internazionalizzazione”.
“Con grande soddisfazione – prosegue il rettore – dedico anche quest’anno questo importante successo non solo alle nostre studentesse e ai nostri studenti, che ci scelgono, con la consapevolezza di trovare servizi ed opportunità per la loro formazione e crescita, ma anche a tutta la comunità universitaria, perché abbiamo dimostrato, ancora una volta, che i risultati si ottengono con serietà, impegno, lavoro e dedizione. Sappiamo, infatti, quanto le classifiche Censis impattino su studenti e famiglie nella scelta dei percorsi universitari”.
“Era fondamentale non solo mantenere le posizioni degli anni scorsi ma migliorarsi ancora: ci eravamo dati questo obiettivo ed abbiamo lavorato per raggiungerlo, insieme. A tutte ed a tutti va il mio più grande ringraziamento”.
Un evento corale per ribadire l’impegno contro la violenza sulle donne, la forma più grave di discriminazione, è stato quello organizzato oggi dalla Prefettura di Macerata, con il sostegno dell’Università di Macerata, del Comune e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata.
La Loggia del Grano, che da poco ha terminato i lavori di riqualificazione e ospita il Dipartimento di Scienze politiche, della comunicazione e relazioni internazionali ha accolto una giornata di approfondimento aperta da una toccante performance che ha visto protagonisti studenti di UniMc insieme ad alcune funzionarie dell’Ateneo.
Una riflessione per mostrare quanto il tema affrontato sia realtà quotidiana e tragica per tante donne. È seguito il momento di approfondimento introdotto dal rettore John McCourt, dal sindaco Sandro Parcaroli e dal prefetto Flavio Ferdani. Presenti circa quaranta sindaci, molti dei quali hanno firmato, proprio per l’occasione, il protocollo di intesa con la Prefettura contro la violenza di genere. L’iniziativa si inquadra, infatti, nel contesto delle attività previste dal documento che lega già numerosi soggetti e che si è rafforzato con la sottoscrizione di nuovi enti del territorio provinciale.
“Siamo felici di poter accogliere in una sede rinnovata questa iniziativa. Il nostro Ateneo è impegnato da anni nello studio e nella formazione nel campo delle diseguaglianze di genere e il nostro contributo oggi si rafforza al servizio di un obbligo istituzionale condiviso. Siamo a disposizione degli altri enti del territorio per combattere insieme un problema fin troppo presente”, ha detto il rettore McCourt.
“L’obiettivo del protocollo è diffondere tra la comunità la cultura della legalità e il rispetto dei valori della persona umana e garantire l’effettiva operatività dei servizi a supporto delle donne, dei minori e delle persone che hanno subito violenza o maltrattamenti. Un ruolo importante è ricoperto dagli Ambiti Territoriali Sociali che sono i recettori delle varie esigenze”, ha sottolineato il sindaco Sandro Parcaroli.
“La cooperazione istituzionale – ha ribadito il prefetto Ferdani - è fondamentale per lavorare tutti insieme contro questo fenomeno inaccettabile della violenza contro le donne e operare soprattutto verso una maggiore responsabilizzazione dei giovani. Scuola e Università sono partner fondamentali per diffondere la cultura del rispetto nei confronti della donna”.
Sono seguiti quindi gli interventi, per UniMc, di Ines Corti, Rachele Marconi e Nicolò Maria Ingarra che hanno illustrato i punti salienti del Rapporto annuale sulla violenza di genere della Regione Marche; Natascia Mattucci, prorettrice al welfare, ha parlato della violenza contro le donne tra pubblico e privato: il procuratore della Repubblica Giovanni Fabrizio Narbone, infine, dell’attuale quadro normativo e delle prospettive di riforma.
Sono partiti in queste settimane i lavori per l’ampliamento e per la realizzazione della nuova palestra all’istituto “Mattei” di Recanati, oltre agli interventi di ampliamento dell’istituto “Da Vinci” di Civitanova. Tre progetti per oltre 5 milioni di euro complessivi.
Per quanto attiene all’Iis “Mattei”, l’intervento riguarda il completamento dell'ampliamento dell’istituto (1.320.000 euro), di cui un primo stralcio era già stato realizzato nel 2019. Il progetto esecutivo, redatto interamente dai tecnici del Settore Ricostruzione, patrimonio ed edilizia scolastica della Provincia, prevede la realizzazione di altri due piani sopra quello esistente, mediante strutture portanti in calcestruzzo armato e tamponature in laterizio, destinati ad accogliere aule e laboratori a servizio della scuola. I lavori, diretti dall'architetto Arianna Cingolani, funzionario tecnico della Provincia, sono stati aggiudicati alla ditta “Simo Costruzioni Srl” di Camerino e la presunta del cantiere è prevista per maggio 2024.
“Visto il numero crescente di iscritti per il nuovo anno scolastico – spiegano il presidente Sandro Parcaroli e la consigliera con delega all’Edilizia scolastica Laura Sestili – inoltre, si è resa necessaria la possibilità di realizzare una nuova palestra (per 1.210.000 euro) a servizio dell’istituto “Mattei” al fine di ovviare alla carenza di spazi da destinare all’attività sportiva. Il progetto esecutivo, redatto interamente dai tecnici della Provincia, che ringraziamo per l’importante lavoro svolto quotidianamente, prevede la realizzazione di un edificio nella zona dell'attuale campetto esterno, tra l’edificio scolastico in ampliamento e la palestra esistente, da destinare a palestra di tipo A2".
"L'edificio sarà articolato in un solo piano relativamente allo spazio occupato dal campo da gioco e in due piani fuori terra, invece, per la porzione adibita a spogliatoi degli alunni della palestra, degli insegnanti e a magazzini per il deposito degli attrezzi”. I lavori, diretti dall’ingegner Sara Capodaglio funzionario tecnico della Provincia, sono stati aggiudicati alla “C.A.R. società Cooperativa” di Rimini e la fine presunta del cantiere è prevista per luglio del prossimo anno.
Per quanto riguarda, invece, l’Iis “Da Vinci” di Civitanova sono previsti alcuni interventi per l’ampliamento della struttura per un importo complessivo di 2.647.488 euro, con la realizzazione di un nuovo fabbricato in cui saranno distribuite dieci aule su due piani, oltre a un locale adibito a ripostiglio e servizi igienici. Nello spazio tra il fabbricato esistente e quello nuovo si formerà una corte interna che sarà interessata da un intervento di sistemazione degli spazi esterni tramite un disegno a tema realizzato con diverse tipologie di pavimentazione e di aree a verde. I lavori, diretti dall'ingegner Sara Capodaglio della Provincia, sono stati aggiudicati alla ditta "GM Costruzioni Srl” di Fano e la fine presunta del cantiere è prevista per luglio 2024.
"Vincere le sfide di un patrimonio in transizione" è il tema della tre giorni, dal 6 all'8 luglio, di studi e approfondimenti organizzata dall'Università di Camerino in collaborazione con il Codau-Convegno dei Direttori generali delle Amministrazioni Universitarie, rivolta in particolar modo ai tecnici e agli operatori che, negli Atenei, lavorano negli ambiti del patrimonio, dell’edilizia e della sostenibilità, che sono giunti a Camerino in rappresentanza di un ampio numero di università italiane, così come ai liberi professionisti quali architetti ed ingegneri.
I lavori sono stati aperti nella mattinata di oggi, dai saluti del prorettore vicario Unicam Graziano Leoni, del direttore generale Unicam e coordinatore del Gruppo Star del Codau Andrea Braschi e del presidente del Cus Camerino Stefano Belardinelli.
Presenti il senatore Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016, che ha trattato il tema della ricostruzione come motore per un nuovo sviluppo e il professor Francesco Ubertini, presidente del Cineca, che ha illustrato ruolo di Cineca nello sviluppo degli Atenei.
"Dopo il successo dello scorso anno, abbiamo voluto organizzare un nuovo appuntamento nel nostro Ateneo – ha sottolineato il direttore generale Unicam Andrea Braschi – e sono molto soddisfatto per la partecipazione numerosa di colleghe e colleghi di molte università italiane, importante segnale di condivisione degli obiettivi. In questi giorni ci confrontiamo sulla gestione del patrimonio immobiliare, alla luce di tutte le fragilità che hanno i nostri territori, per comprendere quali possano essere le opportunità, gli strumenti in grado di aiutarci nel prossimo futuro, per capire come affrontare le sfide nel modo migliore e più performante possibile viste le grandi risorse di cui la gestione del patrimonio immobiliare necessita in tutte le amministrazioni pubbliche".
"La filosofia con cui cerchiamo di interpretare questa fase della ricostruzione – ha affermato il senatore Castelli – è quella di superare il quadro teorico e passare finalmente all’avvio dei cantieri. Per questo abbiamo da subito impostato un rapporto di sussidiarietà con gli attori della ricostruzione, in primis i professionisti, per garantire delle tempistiche celeri nonostante e l’imponente carico di lavoro connesso alla ricostruzione di decine di migliaia di edifici".
"Il nostro compito non è solo ricostruire - ha aggiunto Castelli - ma agganciare alla ricostruzione le più recenti conquiste della tecnologia per migliorare la sicurezza, e per rispondere fin da oggi alle sfide della transizione digitale ed energetica. Sono tutti temi ed esperienze maturate nei territori che dobbiamo offrire al Parlamento. Nelle prossime settimane le Camere affronteranno la questione con il Dl Ricostruzione: un’occasione importante per tutto il Paese di dotarsi di un quadro normativo che fino ad oggi è mancato e che è invece fondamentale per superare le emergenze".
"La ricostruzione tra memoria e rigenerazione" e "The green transition between sustainable experiences and projects" sono stati i temi delle sessioni della giornata del 7 luglio, mentre nella mattinata di sabato 8 luglio si parlerà di "Procurement e Sostenibilità: uno sguardo al futuro".
Tra i relatori intervenuti, il dott. Enrico Periti, Segretario Generale della Scuola Normale di Pisa, l’arch. Elena Speranza del Dipartimento Protezione Civile, il dott. Gavin Scott, Head of Sustainability dell’Università di Nottingham. Le conclusioni dei lavori saranno a cura del Rettore Unicam Claudio Pettinari.
Il rettore dell’Università di Macerata John McCourt ha salutato ieri una delegazione del Rotary International, guidata dal governatore del Distretto 2090 Marche, Abruzzo, Molise e Umbria, Gesualdo Angelico, accompagnato dai presidenti del Rotary Macerata Aldo Alessandrini e del Rotary Matteo Ricci Sabrina Morresi.
È stata ribadita la volontà di collaborazione e sostegno reciproci. “Ci fa molto piacere l’attenzione dimostrata verso l’Università. Come Ateneo, siamo pronti a mettere a disposizione le proprie competenze e conoscenze per lo sviluppo di iniziative e progetti condivisi a vantaggio dell’intera comunità”, ha detto il rettore McCourt.
Il China Center dell’Università di Macerata compie dieci anni e, per l’occasione, ha invitato Vinod K. Aggarwal, docente di studi asiatici alla Berkeley University, California. Il China Center è un polo di ricerca multidisciplinare e interdipartimentale nato per valorizzare le competenze e le conoscenze maturate nel corso degli anni dai ricercatori dell’Ateneo in vari campi e settori aventi ad oggetto la Cina.
Diritto, economia, politica, international business sono solo alcuni esempi delle discipline trattate. Da anni Unimc conduce studi, realizza eventi culturali, organizza conferenze ed incontri, partecipa a bandi di ricerca nazionali ed europei su tematiche tipiche delle scienze sociali e umanistiche che hanno come focus la Cina.
Nel segno di Padre Matteo Ricci, forti sono le relazioni stabilite dall’ateneo delle Marche con la Cina, che vede anche la presenza dell’Istituto Confucio sul suo territorio, e con il quale il China Center condivide gli spazi lavorativi nella cornice di Villa Lauri.
Per festeggiare i dieci anni di attività, sono state organizzate molte iniziative. Centrale è stato l’evento che nei giorni scorsi ha visto come ospite il professor Aggarwal, che ha tenuto lezione a Villa Lauri e a Belforte del Chienti, presso la Nuova Simonelli Academy.
Molti i docenti che hanno partecipato alla discussione, tra cui la direttrice del Centro Francesca Spigarelli insieme a Marco Di Tommaso, Mattia Tassinari, Benedetta Giovanola, Emanuele Frontoni ed Elisa Barbieri.
Il docente ospite ha trattato l’argomento delle strategie aziendali in un contesto di alto conflitto tecnologico. Tra il pubblico numerosi docenti, aziende del territorio e anche i sedici studenti dell’Università Normale di Pechino a Macerata per una Summer. Prossimo appuntamento a Bologna con la conferenza internazionale China Goes Global.
Il rettore della Science and Tecnology University (ATU) di Adana in Turchia, professor Mehmet Mehmet Tümay, ha accolto nei giorni scorsi il gruppo di ricerca di Unicam costituito dai professori Emanuele Tondi, Stefano Mazzoli e Andrea Dall'Asta insieme ai ricercatori Fabio Micozzi, Flavio Stimilli e Tiziano Volatili e il dottorando Giorgio Valentini, un team interdisciplinare, rappresentato da geologi, ingegneri ed esperti di pianificazione e gestione delle emergenze afferenti alle scuole Unicam di Scienze e Tecnologie e Architettura e Design, che ha l'obiettivo di promuovere ricerche nel campo della valutazione della pericolosità sismica e riduzione dei rischi associati.
"L'area epicentrale dei violenti terremoti che hanno colpito la Turchia orientale lo scorso febbraio- ha affermato il professor Emanuele Tondi, coordinatore del gruppo – rappresenta un caso di studio estremamente importante per comprendere sempre meglio questo fenomeno naturale e l'impatto sul costruito. Conoscere per prevenire sono due termini imprescindibili e propedeutici".
La missione di ricerca, coadiuvata dai colleghi turchi professoressa Bilge Aksay, professor Ahmet Beycioglu, and Murat Alkaya, si svolgerà in una vasta area della Turchia sud-orientale tra Antiochia e Malatya.
La collaborazione tra Unicam e Atu si colloca nell'ambito delle attività di KreativEU, una rete di università europee che ha come obiettivo l'istituzione di una università europea sulla valorizzazione e protezione del patrimonio culturale.
Ancora un prestigioso riconoscimento per l’Università di Camerino. Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha infatti nominato il rettore Unicam Claudio Pettinari, quale rappresentante del sistema universitario italiano all’interno del Joint Steering Committee (JSC), istituito nell’ambito del Memorandum of Understanding finalizzato a rafforzare la cooperazione tra l’Italia e la Serbia nell’ambito della ricerca e dell’innovazione attraverso la promozione di progetti di ricerca e percorsi di mobilità per i ricercatori.
Il Memorandum of Understanding è stato siglato dal Ministero dell’Università e della Ricerca della Repubblica italiana, da un lato, e il Ministero della Scienza, dello Sviluppo Tecnologico e dell’Innovazione della Repubblica di Serbia ed il Ministero dell’Istruzione della Repubblica di Serbia, dall’altro, e prevede attività di cooperazione in ambito formazione superiore, ricerca ed innovazione.
"Si tratta di una nomina – sottolinea il rettore Pettinari – che riempie d’orgoglio sia il sottoscritto che l’intera comunità universitaria perché conferma ancora una volta la stima nei confronti dell’Università di Camerino riconoscendone anche le competenze e la qualità della ricerca. In qualità di componente della Giunta Crui, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, con l’incarico di coordinare la Commissione Ricerca, mi farò portavoce delle competenze che il nostro sistema universitario può mettere a disposizione per una proficua collaborazione".
Insieme al rettore Pettinari, sono stati nominati componenti del Joint Steering Committee, che prevede tre membri italiani e tre serbi, anche il profesoor Antonio Zoccoli, presidente della Consulta dei Presidenti degli Enti pubblici di Ricerca (Conper) e la dottoressa Marica Nobile, responsabile Relazioni Istituzionali e Affari Pubblici dello Human Technopole.
Incontro oggi tra il rettore dell’Università di Macerata John McCourt e il presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi, l’azienda pluriservizi che gestisce anche trasporti e parcheggi. “È stato un colloquio cordiale, nel quale abbiamo affrontato i problemi connessi al trasporto pubblico locale".
"Abbiamo trovato nel presidente Micucci Cecchi un interlocutore attento e pronto a cogliere i nostri suggerimenti. Ci siamo impegnati a ritrovarci a breve per studiare insieme al Comune soluzioni concrete a beneficio degli studenti”, rivela il rettore.
L’esigenza di ottimizzare i collegamenti anche interni è molto sentita da quanti frequentano l’Ateneo, per potersi spostare con più facilità tra sedi didattiche, residenze e altri luoghi di interesse. Un loro miglioramento contribuirebbe a concretizzare l’idea di una Università vissuta a tempo pieno come luogo non solo di formazione, ma anche di crescita personale nell’ambito di una comunità coesa.
Venerdì 7 luglio dalle 10 nella sede del Matt Coworking Macerata, in via Panfilo 15, si terrà l’incontro finale del percorso formativo “Dalla ricerca alla progettazione”, proposto dalla Scuola di Dottorato dell’Università di Macerata in collaborazione con Matt Coworking Macerata, the Way-Sturtup incubator e Ufficio Politiche Europee del Comune di Macerata.
L’attività di formazione, rivolta a dottorandi e dottorande del primo anno di corso oltreché ai beneficiari delle borse del Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione, ha come obiettivi da un lato introdurre i giovani ricercatori al project design e alle competenze sempre più necessarie per sviluppare un’idea progettuale, dall’altro rafforzare la consapevolezza delle opportunità offerte dal programma quadro Horizon Europe e non solo.
Nello scorso mese i giovani ricercatori hanno partecipato a cinque incontri teorico-laboratoriali in cui hanno potuto approfondire alcuni aspetti fondamentali per lo sviluppo di nuove idee progettuali, tra cui: il programma Horizon Europe e le sue opportunità; gli elementi focali del project design; l’impatto della ricerca nelle scienze umanistiche e sociali.
Il percorso formativo, ideato come momento di incontro/confronto interdisciplinare e tra pari, terminerà con un Hackathon finale nel quale i partecipanti potranno presentare ed esporre i propri progetti a una giuria eterogenea, composta da esperti di ricerca e progettazione. Interverranno: Laura Melosi, direttrice della Scuola di Dottorato di Ateneo; Jessica Piccinini, delegata alla progettazione europea di Ateneo; Sara Spreca, Ufficio Politiche Europee Città di Macerata; Valerio Placidi, The Way Start Up Incubator; Rebecca Marconi, dottoranda dell’Università di Macerata.
Il percorso è stato ideato, curato e condotto dagli assegnisti di ricerca che operano in Ateneo a supporto della progettazione: Francesco Camplani, Alice Devecchi, Cristiana Lauri, Claudia Pennacchietti, Francesco Petrucci, Marta Scocco e Alessandra Tafaro.
L'Università di Macerata, unica tra gli atenei marchigiani, entra ufficialmente a far parte di un'Alleanza Europea, una tra le più ampie per diffusione geografica, che raccorderà l’Ateneo maceratese con quelli di altre sette nazioni.
La Commissione Europea ha diramato la comunicazione di aggiudicazione di finanziamento per il progetto "Erua2 - European Reform University Alliance 2", all’interno dell'iniziativa delle European Universities del programma Erasmus, volta alla creazione di collaborazioni di eccellenza fra università di tutta Europa per innescare una cooperazione istituzionale senza precedenti, rendendola strutturale e sostenibile.
Grazie a questa iniziativa, sarà possibile aprire alleanze sistemiche fra gli atenei partecipanti, rendendo possibile, ad esempio, la possibilità per gli studenti di combinare moduli formativi in diversi Paesi per l’acquisizione di titoli di studio congiunto.
L’Università di Macerata, co-leader insieme a Paris 8, entra a far parte di una già collaudata alleanza transnazionale, il cui obiettivo è espandere l’attuale cooperazione istituzionale verso la creazione di "università europee", in una dimensione autenticamente internazionale. Il rettore John McCourt, insieme alla delegata all’internazionalizzazione, Benedetta Barbisan, e alla delegata per la Progettazione europea, Jessica Piccinini, autrici principali del progetto, ha espresso tutta la propria soddisfazione.
"Ringrazio le due delegate che si sono impegnate tante negli ultimi mesi insieme a tutta la squadra del Grant Office e dell’Area Internazionalizzazione, per questo straordinario risultato - ha dichiarato McCourt -. Si tratta di un salto sostanziale in termini di qualità, prestazioni, attrattiva e competitività, che si rende quanto mai necessario in una chiave di sempre maggiore internazionalizzazione e di promozione di una rafforzata identità europea, nella visione di forgiare una vera e propria 'nuova generazione di Europei', in grado di cooperare all'interno di culture e lingue diverse al di là di confini, settori e discipline accademiche. Rappresenta un importante arricchimento per l’Università di Macerata e offrirà numerose opportunità per tutta la nostra comunità, studenti, docenti, e personale tecnico amministrativo".
Il finanziamento, di quasi 13 milioni di euro tra tutti i partecipanti, poco meno di 1,3 milioni di euro per UniMc, arriva dopo un intenso lavoro di progettazione insieme alla prestigiosa cordata dei partecipanti, che vede a capo l’Université Paris 8 e una serie di atenei e imprese europee.
Gli atenei membri dell’alleanza sono, oltre Parigi e Macerata, la Stiftung Europa-Universitat Viadrina Frankfurt Oder in Germania, la SWPS University of Social Sciences and Humanities di Varsavia in Polonia, la Universidad De Las Palmas De Gran Canaria in Spagna, la Panepistimio Aigaiou o Università dell'Egeo in Grecia, la New Bulgarian University in Bulgaria e la Mykolo Romerio Universitetas in Lituania.
"Questa Alleanza - sottolinea il rettore - è unica tra le università europee grazie alla sua ampia diffusione geografica e alla specifica attenzione verso le Scienze sociali e umanistiche. L’obiettivo è quello di costruire un vero e proprio campus condiviso, con un forte impulso alla mobilità studentesca: un ambiente di apprendimento interconnesso e green, con focus su un quadro educativo innovativo e centrato sullo studente, ma con importanti ricadute anche sulla ricerca e sull’imprenditorialità".
Sempre in prospettiva europea, l’Università di Macerata ha avviato una serie di iniziative a supporto dell’Euro progettazione, in particolare per sostenere la partecipazione di successo al programma Horizon Europe, con l’obiettivo di aumentare il livello di eccellenza nella ricerca e nell'internazionalizzazione e di vincere nuovi bandi europei per l’Ateneo.
Oggi il rettore John McCourt insieme alla delegata Jessica Piccinini ha accolto Bruna Vives, consulente con formazione internazionale e multidisciplinare e 20 anni di esperienza manageriale in grandi organizzazioni di ricerca internazionali e all'avanguardia.
Forte di una profonda conoscenza del panorama della ricerca nazionale ed europea - ha studiato all’Universitat Oberta de Catalunya, al Dublin City University, al RWTH Aachen University, Germany e all’Universitat Autònoma de Barcelona - ed esperta nella pianificazione strategica e organizzativa, Vives, che ha lavorato a Barcelona, a Monaco di Baviera e alla Commissione Euopea a Bruxelles, ha tenuto il primo di un ciclo di incontri formativi per sopportare ricercatori e docenti nella partecipazione ai bandi europei. C’è stata una larga partecipazione da parte soprattutto di giovani docenti, assegnisti di ricerca, e dottorandi da tutti i dipartimenti dell’Ateneo.
Arrivi intercontinentali all’Università di Macerata. L’ateneo in questi giorni ospita studenti e studentesse provenienti da Australia e Cina coinvolti in due Summer School che contribuiscono a una proiezione su scenari internazionali.
“Si sono tutti dimostrati molto entusiasti di vivere questa esperienza – ha detto il rettore John McCourt -. Il loro arrivo evidenzia la piena ripresa delle attività internazionali dopo gli anni della pandemia e sono frutto di due progetti fortemente identitari per il nostro ateneo. Uno, infatti, riguarda i corsi di Giurisprudenza, nucleo originario degli studi maceratesi, che ogni anno si rinnovano e si aprono al mondo. L’altro si inserisce nel filone dei rapporti con la Cina che vedono il proprio faro nell’Istituto Confucio e nel China Center, nel segno di Padre Matteo Ricci”.
Ieri, domenica 2 luglio a Villa Lauri il Dipartimento di Giurisprudenza ha accolto con un incontro di benvenuto i 21 ragazze e ragazzi australiani provenienti dalla Murdoch University di Perth, arrivati nell’ambito dello European Summer Program in diritto avviato nel 2008 a seguito di un accordo stipulato con l’Ateneo australiano Sono accompagnati dal professor Jürgen Bröhmer, referente australiano del programma, mentre referente per il Dipartimento è Ermanno Calzolaio.
Gli studenti seguiranno i corsi di diritto dell’Unione Europea di Gianluca Contaldi, di diritto comparativo di Ermanno Calzolaio e di diritto commerciale internazionale dello stesso Bröhmer. Il programma, riavviato quest’anno dopo tre anni di sospensione, rappresenta una occasione importante per gli studenti australiani per prendere contatto con la cultura giuridica europea. “Negli anni - rivela Calzolaio - il Dipartimento ha ottenuto numerose manifestazioni di apprezzamento per questo progetto”.
Sempre a Villa Lauri è giunta stamattina la classe dell’Università Normale di Pechino che nelle prossime due settimane frequenterà la Summer School in “Western Culture and Civilization”, il corso estivo sulla cultura e la civiltà occidentali promossa dal Dipartimento di Studi Umanistici, il China Center e l’Istituto Confucio. Accompagnati da accademici ed esperti dell’ateneo, per due settimane gli studenti avranno l’opportunità di approfondire le radici dell’umanesimo e le leve della creatività italiana che si riversano nelle eccellenze del Made in Italy. La Summer School, coordinata dalle docenti Francesca Spigarelli e Costanza Da Filicaia Geddes, nasce nel 2016 su richiesta diretta della Normal University di Pechino, in conseguenza della forte attenzione che in Cina stanno assumendo i temi dell’arte, della moda e della cultura occidentali.
Sono stati avviati i lavori di relamping ed efficientamento energetico delle scuole primaria Salvo D’Acquisto e dell’infanzia Rodari, primaria Pertini e dell’infanzia Andersen, secondaria di primo grado Fermi e primaria e dell’infanzia Fratelli Cervi.
L'intervento è stato completamente finanziato per circa un milione di euro dal fondo ministeriale Pnrr e prevede la sostituzione degli impianti di illuminazione attuali con lampadine a led di ultima generazione e a basso consumo con benefici per gli studenti, per l’ambiente e per l'economia dell'ente.
A essere interessati dall'intervento di relamping sono Palazzo Conventati (900 corpi illuminanti), la scuola primaria Salvo D’Acquisto e dell’infanzia Rodari (415 corpi illuminanti), la scuola primaria Pertini e dell’infanzia Andersen (170 corpi illuminanti), la scuola secondaria di primo grado Fermi (400 corpi illuminanti) e la scuola primaria e dell’infanzia Fratelli Cervi (375 corpi illuminanti).
"L’intervento ha interessato tutte scuole che non erano state destinatarie di altri finanziamenti; questo a dimostrazione che in nemmeno tre anni di amministrazione stiamo intervenendo, in un modo o nell’altro, su tutti i plessi scolastici comunali con una particolare attenzione anche alle frazioni - ha commentato l'assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori -. La sostituzione dei corpi illuminanti permetterà di promuovere l’efficientamento energetico e consegnare strutture sempre più all’avanguardia ai nostri giovani".
Importante accordo tra Regione Marche, Riam (Rete degli Istituti Agrari delle Marche) e Amap (Agenzia Marche Agricoltura Pesca).
È stato infatti firmato a Macerata un protocollo d’intesa, di durata triennale, che ha per obiettivo prioritario la crescita formativa e professionale degli studenti degli Istituti Agrari regionali, grazie alla collaborazione delle Istituzioni del territorio.
Il documento è stato sottoscritto dall’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini, dalla dirigente scolastica dell’Istituto Agrario “Garibaldi”, Maria Antonella Angerilli, rappresentante anche per Riam, e dal presidente di Amap Marco Rotoni.
Con questo protocollo si sigla l’intenzione di collaborare per l’attuazione di attività e/o progetti condivisi, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, con particolare riferimento a programmi di ricerca e sperimentazione, informazione e formazione, di supporto tecnico, di innovazione e sviluppo, ispirati a principi di sostenibilità economica, sociale e ambientale in ogni stadio della filiera produttiva.
Le attività sono riconducibili a formazione, anche attraverso visite a scopo didattico a vivai, laboratori e aziende sperimentali; collaborazione per progetti, eventi, convegni, seminari, studi, ricerche; attivazione di nuove progettualità innovative; realizzazione presso Amap dei “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento PCTO” (ex alternanza scuola-lavoro); partecipazione a bandi di ogni livello e ogni altra attività tesa allo sviluppo e trasferimento delle conoscenze negli ambiti indicati nel protocollo.
Nei giorni scorsi si è svolto il quinto incontro del progetto Eit “AccEnt. Accelerating Inovation and Enterpreneurial Eccellence in Higher Education Institute” di cui fa parte l’Università di Macerata. L’Ateneo maceratese è stato rappresentato dal team composto da Francesca Spigarelli, Lorenzo Compagnucci e Andriana Steta del Dipartimento di Giurisprudenza. Macerata ospiterà uno dei prossimi incontri di questo prestigioso consorzio che è impegnato per diffondere la cultura dell’imprenditorialità e della creatività negli Atenei, sia per lo staff interno, sia a favore della comunità studentesca.
Il ricco programma di lavori è stato ospitato dai tre partner del consorzio in due stati diversi. La prima giornata si è svolta a Eindhoven nei Paesi Bassi, alla Fontys University di Scienze applicate. Per la seconda giornata si sono varcati i confini del Belgio. Ad accogliere i lavori è stata la Thomas More Kempen di Geel. Il terzo e ultimo giorno ha visto protagonista l’università belga di KU Leuven. I rappresentanti di ogni realtà ospitante hanno illustrato ai partner internazionali provenienti da sette Paesi diversi i propri innovation testbeds.
Si tratta di “banchi di prova dell'innovazione”, incubatori di idee interni agli istituti di alta formazione, progettati per supportare l’innovazione e imprenditorialità, come il TU/e Innovation Space, il centro d’expertise per il Cbl Challenge Based Learning e l’imprenditorialità degli studenti; The Gate, la piattaforma che ospita le startup nella prima fase della loro costituzione; il Brainport Industries Campus, l’ecosistema high-tech attivo nei campi più svariati che include i laboratori specializzati negli studi applicati sulle alghe o insetti oppure i cosiddetti living labs delle Smarter Care Tecnologies; e il FabLab, un modello nato presso Mit di Cambridge Massachussetts che sta prendendo sempre più piede nei politecnici e nelle università internazionali.
Dieci borse di ricerca con l’obiettivo di premiare laureate e laureati Unicam che si siano distinti per la qualità del corso di studi e della ricerca effettuata durante la stesura della tesi di laurea: è quanto stabilito nella convenzione tra l’Università di Camerino e la famiglia Berdini, presentata stamattina in ateneo.
L’iniziativa è nata dalla volontà della dottoressa Maria Clementina Colangelo Berdini, farmacista e laureata Unicam, che, in memoria della figlia Clementina prematuramente scomparsa nel 2021 (anche lei laureata Unicam) e del marito Ernesto Berdini, ha voluto effettuare una donazione all’Ateneo camerte per un importo di 10.000 euro l’anno per dieci anni, da destinare all’erogazione di borse di studio annuali per attività di ricerca per laureati e laureate.
Ogni anno, dunque, Unicam emanerà un bando riservato a laureate e laureati dei corsi di laurea magistrale in Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, per una borsa di studio finalizzata a proseguire o perfezionare la ricerca oggetti della tesi di laurea su temi relativi a piante medicinali, nutrizione oncologica e tematiche afferenti a queste discipline.
Presenti all’incontro il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari, il direttore della Scuola di Scienze del Farmaco e dei prodotti della Salute Gianni Sagratini, ed in rappresentanza della famiglia Berdini l’ingegnere Bernardino Berdini e l’avvocato Angelo Piscopiello.
“Ringrazio, anche a nome dell’intera comunità universitaria, – ha dichiarato il rettore Claudio Pettinari – la dottor Maria Clementina Colangelo Berdini per il contributo a sostegno del nostro Ateneo, dei giovani e della ricerca. Investire sui giovani significa investire sul loro futuro e sul futuro delle nostre comunità, così come investire sulla ricerca scientifica significa investire sul futuro e sul benessere, nel più ampio senso possibile, di ciascuno di noi”.
La mediazione penale minorile come terreno di indagine per capire lo stato dell’arte della giustizia riparativa e condividere le buone pratiche già in uso: è stato questo il tema di fondo del convegno che ha chiuso ieri il progetto finanziato dal Dipartimento di Giurisprudenza e curato dal Centro di studio e di ricerca sulla giustizia minorile diretto da Lina Caraceni. Non hanno fatto mancare il saluto: il rettore John McCourt, il direttore del Dipartimento Stefano Pollastrelli e il garante regionale dei Diritti della persona Giancarlo Giulianelli.
Punto di partenza è stata la cosiddetta “Riforma Cartabia”, che ha introdotto nel nostro ordinamento una disciplina organica della giustizia riparativa, ossia ogni programma che consente alla vittima del reato e all’autore dell'offesa di partecipare alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato, con l'aiuto di un mediatore.
«Abbiamo voluto – ha spiegato la professoressa Caraceni - preparare il terreno anche sul piano culturale, facilitare la conoscenza, la comprensione, la condivisione di prassi e soluzioni che, a normativa invariata e attraverso meccanismi già in uso, ci consentono di ragionare in una logica riparativa e di coniugare due mondi che sembrano non voler dialogare, quello della giustizia punitiva e quella della giustizia riparativa. La mediazione penale minorile ci è sembrato il terreno più fertile da indagare».
È un tema molto importante non solo in ambito nazionale, ma anche Europeo, quello dell'integrazione della vittima, che, ad oggi, non ha voce in capitolo, e pone la necessità di "progettare azioni consapevoli e responsabili, verso l'altro", anche attraverso l'ausilio di centri di mediazione dei confitti. In questo le Marche sono state pioniere a livello nazionale. Hanno portato il proprio contributo: Tiziana Montecchiari, Monica Raiteri, Alessandra Fermani, Elena Cicciù, Giorgio Berti, Marco Bonfiglio, Paola Nicolini, Veronica Guardabassi, Mariano Cingolani, Romolo Donzelli, e Claudia Cesari.