Unimc, la corsa al rettorato di Spigarelli: “Guardare all’Europa per sostenere i nostri studenti” (VIDEO)
Un programma approfondito in ogni suo aspetto, dove ad eccellenze e criticità viene riservato (“per onestà”) il medesimo spazio, e si evidenziano per ogni area d'intervento azioni immediate e progetti ambiziosi. In attesa delle elezioni (29 giugno) che decreteranno il nuovo rettore dell’Università di Macerata, la candidata Francesca Spigarelli - professoressa ordinaria di Economia Applicata, presso il Dipartimento di Giurisprudenza – fissa i suoi obbiettivi legati al futuro degli studenti, secondo un progetto di “Umanesimo” in grado di valorizzare le capacità di ognuno e, al contempo, creare i migliori presupposti di crescita e inclusività a livello europeo.
“L’Europa ci dà tante ispirazioni per migliorare sul piano della didattica, della ricerca, e per interfacciarci al meglio con il panorama economico e istituzionale”, ha spiegato Spigarelli. “Dobbiamo essere aperti, discutere e saper cogliere gli strumenti che l’Unione Europea ci offre: in questo senso, voglio continuare il percorso già iniziato in questi ultimi anni, e incrementare le possibilità di confronto con le migliori università europee”.
Una visione che, nella sua progettualità, ambisce anche a ricostruire quel senso di appartenenza che, afferma la professoressa, “negli ultimi anni si è persa per varie ragioni: dal terremoto alla pandemia, passando per tutte quelle energie e risorse che non sono state adeguatamente alimentate. Sarà importante, quindi, puntare sull’ascolto e sul dialogo, sia con i ragazzi sia con le realtà locali, in modo da creare la perfetta sinergia capace di portare crescita e sviluppo a tutti”.
Non ultimo, il tema prioritario della Terza Missione. “Credo che l’università debba in primis formare la nuova cittadinanza attiva, forgiando menti pensanti capaci di confrontarsi culturalmente con il resto del mondo", ha concluso la candidata rettrice al sessennio 2022-28. "Oltre a questo, il corpo docenti ha una responsabilità enorme: quella di creare le opportunità adatte ragazzi e ragazze, consentendogli di perseguire la ricerca di un lavoro dignitoso, che risponda alle loro aspirazioni reali. In questo senso, la prospettiva europea di inclusione rimane la strada migliore”.
Commenti