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Scuola e università Ripe San Ginesio

Scuola di San Ginesio, i consiglieri di minoranza rispondono al sindaco

Scuola di San Ginesio, i consiglieri di minoranza rispondono al sindaco

Dai consiglieri comunali di minoranza di San Ginesio riceviamo e pubblichiamo

 

La richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario, presentata da noi consiglieri di minoranza, è finalizzata all’adozione di una delibera consiliare di impegno unanime, diretta  a richiedere alle istituzioni preposte una soluzione concordata, dal momento che la conferenza dei servizi è ancora aperta e nulla risulta “superato”: chiediamo all’amministrazione Ciabocco di continuare a sostenere la scelta del luogo individuato e l’ultima rivisitazione progettuale del polo scolastico (presentata il 7 agosto scorso), volta ad accogliere le diverse sensibilità.

Le Scuole sono l’emblema di San Ginesio e San Ginesio non vuole perdere questo primato. San Ginesio è stata faro e riferimento della pubblica istruzione sin dai tempi dell’Unità d’Italia. San Ginesio desidera un Polo scolastico modello che faccia da richiamo e da presupposto ad una scuola convittuale residenziale d’avanguardia, sfruttando la presenza e l’adiacenza dell’Ostello comunale.  Noi continueremo a collaborare con le Istituzioni preposte affinché si possa trovare una soluzione al problema ed al superamento del vincolo. Su tale questione abbiamo più volte pubblicamente  esposto il nostro pensiero con precisione e chiarezza, ricordando  tutte le attività amministrative intraprese e respingendo fermamente insinuazioni e supposizioni.

Parlare, come fa il nostro sindaco, di “disarmante strategia politica volta a fini elettoralistici” è davvero meschino e infamante, così come le varie sconcertanti allusioni.

 

L’abbattimento della sede della scuola primaria e dell’infanzia, tutte le azioni amministrative e i lavori successivi sono stati posti in essere nel 2016,  nel 2017 e nel 2018 di concerto con gli organi e le autorità sovracomunali competenti. In data 08/12/2016 venne effettuato un sopralluogo delle scuole inagibili (IPIA, IIS Gentili, Scuola dell’infanzia e primaria del capoluogo) a cura dei tecnici della Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLuiss), su incarico della Struttura Commissariale, che confermarono la gravità dei danni e la non economicità dei costi di ricostruzione e di adeguamento sismico finalizzati a migliorare “la capacità resistente della struttura”: le scuole ubicate nel cratere infatti devono avere una classe d’uso pari a 4, ossia un indice di sicurezza alto al punto da impedire crolli anche in caso di forti scosse.  Le sedi degli istituti scolastici superiori erano ubicate in palazzi storici: dal controllo e dal confronto risultò che le strutture danneggiate rendevano le riparazioni molto onerose, senza raggiungere il livello di sicurezza necessario, e tale da configurarsi comunque come miglioramento sismico e non come adeguamento sismico, richiesto dalle norme. Per queste ragioni il Commissario del Governo per la ricostruzione, optò per la “costruzione di nuove scuole con il massimo grado di invulnerabilità”. La grave situazione del nostro paese, a seguito del sisma, con il 68% delle abitazioni private inagibili e il 98% delle strutture pubbliche inutilizzabili, richiederebbe altri toni, altri comportamenti atti ad unire la comunità e non a dividerla.

 

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