"Un progetto di cui andare orgogliosi, nato per il Macerata Opera Festival e ora esportato verso palcoscenici di grande prestigio come l'Arena di Verona, il Teatro Grande di Brescia e altri teatri italiani e che si inserisce perfettamente nelle politiche di inclusione e accessibilità promosse dall’Università di Macerata attraverso i suoi dipartimenti".
Così il rettore John McCourt ieri al termine della replica del Nabucco sugli innovativi servizi dedicati all’accessibilità attivati dalla Fondazione Arena di Verona in occasione del centenario del Festival Lirico proprio grazie all’Ateneo maceratese.
Il progetto "Arena Per Tutti", infatti, uno dei più innovativi e tecnologicamente avanzati, è coordinato da Elena Di Giovanni, docente di traduzione e accessibilità all'università di Macerata, con il supporto di Francesca Raffi e segna la conclusione di un percorso di oltre 15 anni dedicato all'accessibilità agli spettacoli.
Quasi mille sono le prenotazioni giunte per le dieci serate accessibili delle quattro opere Aida, Traviata, Nabucco e Rigoletto. Gli spettacoli prevedono audio descrizione dal vivo per persone ipo e non vedenti e sottotitoli per chi ha problemi di udito. A questo si aggiungono nuovi servizi finora mai sperimentati.
"Prima dello spettacolo - spiega Di Giovanni - le persone con disabilità sensoriale e cognitiva possono esplorare il backstage dell’arena con percorsi multisensoriali esclusivi. E possono prepararsi allo spettacolo utilizzando i materiali inclusivi da noi creati, sotto la mia supervisione. Si tratta di libri di sala digitali e inclusivi, con testo scritto riproposto in versione audio e nella lingua dei segni, audio descrizione delle immagini, testi semplificati e opzioni di modifica di caratteri e contrasto, trailer accessibili e schede delle quattro opere in caratteri Easy to Read".
I materiali sono disponibili online sul sito https://arenapertutti.it. Al progetto collabora anche un team di studenti UniMc: Alessio Vitali e Valeria Testa, del corso di laurea magistrale in Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale, insieme ad Annalisa Ugolini, che ha scelto l’Università di Macerata per il Master in Accessibilità, media, arte e cultura, unico nel suo genere in Italia.
Nuove scoperte al Parco archeologico di Urbs Salvia e alla villa romana di Villamagna. Sono venute alla luce le tracce di un’area industriale, in particolare di una forgia per la lavorazione del ferro, legata all’arrivo dei primi abitanti dell’area che alla fine del terzo secolo a.C. occuparono il sito dove sorgerà prima la colonia di Pollentia, alla fine del secondo secolo a.C., e quindi, in età imperiale, il centro urbano di Urbs Salvia. Questo è il risultato delle annuali campagne di scavo condotte dall’équipe del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata, guidata da Roberto Perna e composta anche da oltre 30 studenti dell’Ateneo.
“La scoperta - sottolinea Perna – mostra come i primi romani arrivarono e si organizzarono nel territorio. I livelli di occupazione successivi documentano lo sviluppo della città nel corso del tempo. Lo scavo ha riportato alla luce una sequenza più che rara nel suolo marchigiano di imponenti fasi edilizie, tutte legate alla piazza del foro”.
Ad Urbs Salvia, su concessione e in collaborazione con la direzione regionale musei Marche, in particolare sotto la guida dalla direttrice del parco Sofia Cingolani, è stata indagata l’area nord del foro. “La scoperta di fasi così importanti della vita dell’insediamento – spiega Cingolani – consentirà di ampliare e arricchire l’esperienza di visita, come recentemente realizzato con la ricostruzione virtuale alle fornaci, offrendo nuove opportunità di crescita sociale, economica e culturale”.
Lo scavo è parte di un processo più ampio di valorizzazione, oggi garantito dalla direzione regionale musei, ma esito dell’azione di diversi enti e soggetti. “La realizzazione del Piano di gestione affidato all’Università di Macerata - puntualizza il rettore John McCourt - dimostra come la ricerca debba essere alla base dei progetti e delle politiche di sviluppo del territorio. Solo a partire dalla conoscenza si possono regolare e indirizzare in maniera attiva e consapevole i processi stessi”.
“Il Comune di Urbisaglia sostiene da anni lo scavo dell’Università proprio perché è un’opportunità di crescita per il territorio - rimarca il sindaco Paolo Giubileo -. In collaborazione con la Drm e con la Soprintendenza Marche Sud lavoriamo per la fruizione del patrimonio culturale”.
A Villamagna sono state riportate alla luce ampie porzioni dell’imponente complesso la cui vita, iniziata in età repubblicana, si conclude solo nel sesto secolo d.C. e, come ricordato ancora da Perna, “le indagini stanno confermando la monumentalità della struttura, della quale sono emerse parti importanti delle terme, e dimostrano come la sua vita vada in parallelo con quella della città alla quale si sostituisce come centro di servizio proprio intorno al quinto secolo d.C” .
“La ricerca archeologica in quest’area, nella quale è già stata documentata non solo la produzione del vino, ma, caso raro, anche quella della birra - ricorda Francesco Pizzimenti, referente per gli aspetti di tutela archeologica della Soprintendenza per le province di Ascoli, Fermo e Macerata - dimostra la ricchezza di questo territorio e l’importanza del lavoro di tutela e valorizzazione che siamo chiamati a svolgere in funzione di uno sviluppo equilibrato e sostenibile”. La Villa si trova nel cuore della Riserva Naturale Abbadia di Fiastra.
“La sua collocazione al centro dei percorsi pedonali e ciclabili - sottolinea il presidente della Fondazione Giuseppe Sposetti - offre un’importante occasione di valorizzazione alla Riserva. Le attività di ricerca sono imprescindibili per un progetto di musealizzazione e fruizione dell’area”.
Dal Deserto di Ica, lungo la costa meridionale del Perù, riaffiorano i resti fossilizzati di uno straordinario animale risalente a quasi 40 milioni di anni fa: un antenato delle balene e dei delfini caratterizzato da ossa grandissime e pesantissime che fanno pensare a un mostro marino dalle proporzioni titaniche.
Un articolo appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature presenta una prima analisi di questo eccezionale cetaceo, a cui è stato dato il nome di Perucetus colossus in onore del paese sudamericano in cui è stato rinvenuto ed in riferimento alla sua taglia letteralmente colossale.
Il gruppo internazionale di scienziati autori della ricerca vede in primo piano i paleontologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Pisa: il professor Giovanni Bianucci, primo autore e coordinatore della ricerca, il dottorando Marco Merella e il ricercatore Alberto Collareta. Allo studio hanno partecipato anche altri geologi e paleontologi italiani provenienti dalle università di Camerino (i professori Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni), di Milano-Bicocca (la ricercatrice Giulia Bosio e la professoressa Elisa Malinverno) affiancati da ricercatori peruviani e di diverse nazionalità europee.
Le ossa fossili di questo cetaceo primitivo sono state recuperate in successive campagne di scavo e sono ora conservate presso il Museo di Storia Naturale di Lima. Consistono di tredici vertebre, quattro costole e parte del bacino, quest’ultimo a indicare che Perucetus era ancora provvisto di piccole zampe posteriori, una condizione riscontrata anche negli altri Basilosauridi, il gruppo di cetacei arcaici a cui è stato riferito questo nuovo mostro marino.
"Sebbene lo scheletro da noi studiato non sia completo, stime rigorose basate sulla misurazione delle ossa conservate e sulla comparazione con un ampio database di organismi attuali e fossili – spiega Giovanni Bianucci – indicano che la massa scheletrica di Perucetus era di circa 5-8 tonnellate, un valore perlomeno doppio rispetto alla massa scheletrica del più grande animale vivente, la balenottera azzurra. Il pesantissimo scheletro di Perucetus, che in vita avrebbe raggiunto i 20 metri di lunghezza, suggerisce che la massa corporea di questo antico cetaceo potesse raggiungere le 340 tonnellate, quasi il doppio della più grande balenottera azzurra e oltre quattro volte quanto stimato per l’Argentinosauro, uno dei più grandi dinosauri mai rinvenuti".
Perucetus rappresenta dunque un ottimo candidato al ruolo di animale più pesante di tutti i tempi, un record da cui verrebbe scalzata proprio la balenottera azzurra. Le implicazioni paleobiologiche di una simile scoperta sono di estrema importanza. "L’enorme massa corporea di Perucetus - prosegue Bianucci - indica che i cetacei sono stati protagonisti di fenomeni di gigantismo in almeno due fasi: in tempi relativamente recenti, con l’evoluzione delle grandi balene e balenottere che popolano gli oceani moderni, e circa 40 milioni di anni fa, con la radiazione dei Basilosauridi di cui Perucetus è il rappresentante più straordinario".
Claudio Di Celma e Pietro Paolo Pierantoni della sezione di Geologia dell'Università di Camerino hanno realizzato lo studio geologico-stratigrafico dell’area in cui è stato scoperto Perucetus colossus. "Attraverso lo studio delle rocce sedimentarie che lo contenevano - spiega Claudio Di Celma - abbiamo contribuito alla ricostruzione dell’ambiente in cui questo antico mammifero marino ha vissuto. Dove oggi c’è un deserto che si estende per centinaia di chilometri lungo la costa del Perù meridionale, in passato si trovava un ampio bacino marino, il Bacino di Pisco, caratterizzato da una notevole abbondanza di nutrienti e una ricca biodiversità".
Lo studio di un simile ‘peso massimo’ è stato certamente eccitante ma non privo di difficoltà: "Ciascuna delle vertebre di Perucetus è talmente pesante (la più leggera pesa oltre 100 kg) da richiedere diverse persone robuste per ogni minimo spostamento - racconta Marco Merella -. Oltre a rendere più difficili le fasi di scavo e preparazione, ciò ha complicato fortemente l’analisi osteoanatomica dei reperti".
"Ci siamo quindi rivolti alle innovative metodologie della paleontologia virtuale e in particolare alla scansione a luce strutturata, per acquisire ed elaborare modelli tridimensionali di dettaglio di tutte le ossa raccolte - aggiunge Merella -. Questi modelli ci hanno poi permesso di proseguire lo studio una volta ritornati a Pisa; infatti, è proprio grazie alla scansione a luce strutturata che è stato possibile stimare in maniera rigorosa il volume dello scheletro, fornendo così un supporto quantitativo alla ricostruzione della forma del corpo e del modo di vita di questo eccezionale cetaceo estinto”.
“La taglia titanica delle ossa di Perucetus rappresenta certamente il tratto più appariscente di questa nuova specie - afferma Alberto Collareta - ma l’enorme massa ricostruita per l’intero scheletro riflette anche l’alto peso specifico della tipologia di tessuto osseo di cui esso si compone. Tutte le ossa di Perucetus, infatti, sono costituite da osso estremamente denso e compatto, simile a quello che si rinviene, anche se in maniera decisamente meno marcata, nei sireni attuali. Questi mammiferi abitano in acque costiere poco profonde, dove uno scheletro particolarmente pesante funziona da ‘zavorra’, facilitando così l’alimentazione al fondale ed aumentando l’inerzia all’azione delle onde. L’ispessimento e appesantimento dello scheletro, in termini tecnici pachiosteosclerosi, che accomuna Perucetus ai sireni non si rinviene in nessun cetaceo attuale. Dunque, benché sia difficile fornire un’interpretazione paleoecologica di questo straordinario adattamento, è probabile che esso fornisse a Perucetus la stabilità necessaria per abitare acque agitate prossime alla linea di costa. Perucetus si alimentava probabilmente presso il fondale, forse privilegiando la ricerca di carogne di altri vertebrati marini come fanno oggi alcuni grandi squali".
Gli studi presso l’Università di Milano-Bicocca si sono concentrati sulla ricostruzione della stratigrafia e sulla datazione dell’antico antenato delle balene. “Sulla base di studi micropaleontologici di specie planctoniche e di una datazione radiometrica di una cenere vulcanica trovata nelle vicinanze del reperto – aggiungono Elisa Malinverno e Giulia Bosio– abbiamo potuto stimare un’età compresa tra 39.8 e 37.84 milioni di anni per questo fossile. Perucetus colossus viveva quindi nell’epoca denominata Eocene, quando gli antenati dei cetacei attuali stavano abbandonando lo stile di vita terrestre a favore di quello marino”.
Per quanto la scoperta di Perucetus sia stata inaspettata, non lo sono il luogo e le modalità con cui essa è avvenuta. "Il ritrovamento delle prime ossa di Perucetus risale a tredici anni fa ed è merito di Mario Urbina, ricercatore di campo e vera e propria leggenda vivente della paleontologia peruviana - spiega Bianucci - ed è solo grazie alla perseveranza di Mario che lo scavo pluriennale di questo straordinario (e pesantissimo) fossile è stato possibile. È stato proprio Mario a realizzare che il Deserto di Ica - una delle aree più aride del pianeta - è sede di uno dei più grandi giacimenti di vertebrati fossili del mondo".
Presentato il quinto report di Discovery, la banca dati di Talents Venture pensata per formare la governance degli atenei italiani, dal titolo “Parità di genere. Dai corsi di laurea alla governance degli atenei”: in questa occasione sono stati resi noti i dati elaborati dall’ Osservatorio Talents Venture su dati MUR e c’è un nuovo risultato positivo per Unicam, questa volta in materia di Parità di Genere.
Nello specifico dai dati elaborati, l’Università di Camerino si piazza al primo posto per la parità di genere tra laureate e laureati con un equilibrio perfetto tra uomini e donne, mentre analizzando i dati disaggregati per dimensione, con il maggiore e minore Indice Globale di Parità di Genere (IGPG), Camerino si colloca al terzo posto tra i piccoli atenei. Con il punteggio IGPG di 84 su 100 complessivamente si posiziona al quinto posto nazionale, alle spalle delle Università di Messina, Napoli Pathenope, Roma Foro Italico e Teramo.
L’Indice Globale di Parità di Genere (IGPG), è una misura sintetica pensata per valutare il bilanciamento di genere complessivo di ciascun ateneo, calcolato sulla base delle quote di donne e uomini nelle quattro categorie analizzate (laureati, dottori di ricerca, personale docente e personale tecnico/amministrativo).
"È un dato che ci rende orgogliosi e fieri e che premia il lavoro svolto da tutta la Governance Unicam su un tema a me molto caro, quello della parità di genere, per il quale indicai un percorso ben chiaro sin dall’inizio del mio mandato rettorale – afferma il rettore professor Claudio Pettinari – Nel corso degli anni abbiamo infatti realizzato, al nostro interno, iniziative ed azioni su questa tematica, redigendo il Bilancio di Genere, o le linee guida per l’utilizzo del linguaggio di genere nei documenti amministrativi, solo per citare due dei molti documenti prodotti, nell’ambito delle azioni volte alla tutela e garanzia della persona. La parità di genere dunque, ha assunto un ruolo centrale in tutte le politiche di Unicam, anche con la nomina di una Pro Rettrice con deleghe specifiche alle Pari Opportunità, Tutela e Garanzia della Persona che potesse lavorare in stretta sinergia con il CUG – Comitato Unico di Garanzia. Mettere al centro la persona e tutelarla è da sempre la mission più importante del nostro Ateneo”.
In linea generale dai dati emerge che, sebbene le donne rappresentino la maggioranza di chi ottiene la laurea, la loro presenza è ancora eccessivamente contenuta nei corsi che formano competenze STEM malgrado offrano migliori prospettive occupazionali. Allo stesso tempo, seppur le donne rappresentino la maggioranza dei laureati, è interessante sottolineare che, nell’ingresso nel mercato del lavoro, queste sono penalizzate in termini salariali a prescindere dalla materia in cui conseguono il titolo.
Approvato dalla Giunta regionale lo schema di convenzione tra la Regione, la Corte di Appello di Ancona, la Procura Generale della Repubblica alla Corte di Appello di Ancona, il TAR Marche e le Università marchigiane per l’avvio di 219 tirocini retribuiti a favore di giovani laureati, disoccupati, da attivarsi nelle Cancellerie e le segreterie degli Uffici Giudiziari marchigiani.
“Un’iniziativa – spiega l’assessore al Lavoro e Formazione professionale, Stefano Aguzzi – già proposta nelle precedenti annualità e che riproponiamo anche nel biennio 2023-2024, avendone ricevuto una valutazione molto positiva da parte dei diversi attori istituzionali coinvolti, e mettendo a disposizione risorse pari ad 1.000.000,00 euro” del POR Marche FSE + 2021/2027, che ha tra le sue priorità la predisposizione di interventi a sostegno dell’inserimento occupazionale della forza lavoro alla ricerca di un impiego, con l’obiettivo di ridurre gli attuali tassi di disoccupazione”.
“Il tirocinio extra-curriculare rappresenta infatti – dichiara Aguzzi - una fondamentale misura di politica attiva che permette la realizzazione di un percorso formativo e un contatto diretto con il mondo del lavoro, facilitando l’inserimento lavorativo. In particolare, la tipologia dei tirocini presso le Cancellerie degli Uffici Giudiziari favorisce la formazione teorico-pratica dei giovani laureati, consentendo loro di approfondire e affinare, mediante la verifica sul campo, le conoscenze acquisite durante gli studi universitari e di tradurle in adeguate competenze”.
Il numero di tirocini che si intende attivare è pari al 10% massimo della pianta organica del personale in forza presso le Cancellerie e segreterie degli Uffici giudiziari del distretto di Ancona, oltre al TAR, per un numero complessivo di circa settantacinque tirocini a semestre, per tre semestri. Ad ogni tirocinio è riconosciuta un’indennità di partecipazione mensile di 700 euro lordi, per una durata massima di sei mesi.
Potranno presentare domanda di tirocinio coloro che, disoccupati iscritti ai CPI della regione, sensi della normativa vigente, hanno conseguito, in una delle quattro Università marchigiane (che rivestono il ruolo di soggetti promotori), il titolo di studio in Classi di laurea indicate nello schema di convenzione, secondo le modalità che saranno indicate nel successivo Avviso pubblico.
Le domande dovranno essere presentate direttamente dagli stessi giovani laureati tramite il sistema informativo regionale SIFORM2 a seguito della pubblicazione dell’Avviso pubblico.
L'Università di Macerata promuove il benessere psicologico ed emotivo della propria comunità con un sistema integrato di servizi gratuiti. Quello del welfare è uno dei temi che stanno più a cuore al rettore John McCourt, tanto da aver previsto uno specifico incarico da prorettore sul tema assegnato alla professoressa Natascia Mattucci.
Il ventaglio di opportunità offerto a studenti e studentesse si amplia quest'anno grazie all'accordo sottoscritto con l’Ordine degli Psicologi delle Marche, che consente a studenti, personale di Ateneo e le loro famiglie di accedere a un primo incontro con un professionista psicologo e psicoterapeuta a titolo completamente gratuito.
Per tutte le prestazioni successive è prevista per gli studenti una riduzione del 40% e del 30% per i dipendenti d’Ateneo e loro familiari conviventi. Per consultare la lista di professionisti disponibili è possibile scrivere a consulenza.psicologica@unimc.it.
L'Ateneo ha messo in campo diverse azioni a sostegno in particolare degli studenti, come la consulenza orientativa sul percorso formativo e professionale; il life coach per esplorare le proprie risorse, allenare le proprie potenzialità e raggiungere i propri obiettivi; la consulenza psicologica, come primo passo verso una maggiore consapevolezza emotiva.
Il counseling psicologico è erogato gratuitamente e svolto, garantendo riservatezza e rispetto dei principi di deontologia professionale, da psicologi-psicoterapeuti dell'Ateneo per supportare ragazze e ragazzi che presentino una condizione di disagio nel corso degli studi.
"Come recita lo slogan che abbiamo scelto quest’anno per la campagna iscrizioni, 'your time your place', la nostra attenzione è sui nostri studenti, attuali e futuri, e sulla creazione di una comunità universitaria dove possano trovare il loro tempo e il loro spazio per imparare, crescere e tracciare il proprio futuro” spiega il rettore McCourt.
"La fragilità dei nostri giovani a fronte di una pressione sociale crescente è evidente non solo dai fatti di cronaca più tragici, ma anche dai dati emersi da ricerche e sondaggi. L'ingresso in Università non è sempre facile. Rispetto alla scuola superiore, il contesto, l'organizzazione, il tipo di relazioni muta significativamente. Per questo è importante sostenere i nostri iscritti con servizi dedicati", sottolinea la prorettrice al welfare Natascia Mattucci.
Lungo e proficuo incontro oggi tra il rettore dell’Università di Macerata John McCourt e il responsabile del programma Erasmus Mundus, Vito Borrelli, invitato in città per assistere alla Traviata allo Sferisterio.
Borrelli vanta un’esperienza professionale ultradecennale in seno alla Commissione europea nel campo dell’istruzione e della ricerca ed è stato direttore aggiunto della Rappresentanza in Italia della commissione stessa.
“Ho voluto illustrare a Borrelli la nostra Università e spiegargli il nostro impegno verso l'Europa, la nostra volontà di essere un Ateneo aperto e veramente europeo, spiega il rettore McCourt. "Abbiamo parlato del ruolo dell’Erasmus+, delle opportunità offerte da questo programma alle Università, in particolare a quella di Macerata".
"Ho illustrato l’alleanza di atenei europei di cui facciamo parte, Erua - European Reform University Alliance - che Borrelli ha riconosciuto come una delle più importanti iniziative per costruire un sistema europeo integrato di istruzione e ricerca”.
“ Lo stesso si è detto molto colpito, favorevolmente, dalle politiche di inclusione seguite dell'Università di Macerata. Abbiamo anche discusso circa le opportunità di mantenere e incrementare il dialogo e i legami con la Cina, soprattutto tramite l'Istituto Confucio di Macerata, e preso l’impegno di incontrarci di nuovo a Bruxelles in autunno”.
Il quinto G del Liceo Giacomo Leopardi, a indirizzo linguistico di Recanati, si è riunito domenica per festeggiare i 20 anni dal diploma.
Tra risate, chiacchiere e tanti ricordi il tempo si è fermato, e quei giovani professionisti, madri, padri e molto altro sono tornati gli allegri diplomati dell'anno 2003. Complice di questa magia è stata anche la presenza di alcuni professori di allora, che sembrano non aver affatto dimenticato i loro alunni né i tanti episodi divertenti vissuti insieme.
La qualità dei corsi di laurea del dipartimento di Economia e Diritto dell'Università degli Studi di Macerata premiata dal Censis. La classifica annuale, giunta alla ventitreesima edizione, colloca l’Ateneo al terzo posto tra le 52 università italiane di piccole dimensioni valutate.
In particolare, a tenere alto il livello sono le lauree magistrali, i cui corsi di studio in "Management e Marketing Internazionale" e in "Finanza e Mercati" ottengono un punteggio elevato e conquistano l'undicesimo posto a livello nazionale, avanzando di una posizione rispetto all’anno precedente.
Inoltre, i due corsi di studio, completamente rinnovati, salgono sul terzo gradino del podio per i rapporti internazionali, grazie alla presenza di insegnamenti in lingua inglese e alla partecipazione in aula di Visiting Professor provenienti da prestigiose università straniere.
Per di più, a seguito dell’accordo trilaterale con l’Università Nicolaus Copernicus di Toruń (Polonia) e l’Università di Angers (Francia), gli studenti del corso in Finanza e Mercati possono ottenere un titolo di studi multiplo in "International Finance and Economics".
La professoressa Bartolacci, vice presidente del Consiglio Unificato dei Corsi di Studio Magistrali, evidenzia il carattere innovativo di entrambi i corsi, indicando alcuni degli insegnamenti di grande attualità previsti nei piani di studio.
"Tra le tematiche più richieste dal mondo delle professioni e dalle istituzioni economiche nazionali e internazionali ci sono: analisi dei big data, sostenibilità e comunicazione aziendale non finanziaria, cyber security, fintech e blockchain, finanza comportamentale, digital e social media marketing - afferma -. Queste materie sono state individuate attraverso una serie di consultazioni effettuate durante la progettazione dei due corsi di studio".
Per quanto riguarda l’indicatore del Censis relativo alla progressione di carriera degli studenti, il Dipartimento di Economia e Diritto guadagna quattro posizioni rispetto allo scorso anno, a dimostrazione della grande attenzione rivolta alle opportunità lavorative offerte ai suoi laureati.
L'Orchestra Università di Macerata in collaborazione con l’associazione UtReMi e il comune di Corridonia proopone il concerto "Notte di Spagna" per martedì primo agosto alle 21:15 al Teatro Velluti. Il programma è interamente dedicato alla Spagna, patria di maestri che hanno saputo trasfigurare l’elemento popolare all’interno delle loro opere musicali.
L’evento porterà sul palco alcuni pezzi di Joaquin Turina, Joaquín Rodrigo, Federico Moreno Torroba ed Enrique Granados. La Oración del Torero di Turina rappresenta un esempio dell’equilibrio raggiunto dal maestro tra folklore andaluso e nuances parigine, mentre Rodrigo - nella Fantasía para un Gentilhombre - si immedesima nello spirito nobile e galante del Settecento spagnolo.
La Sonatina di Moreno Torroba racchiude tutti i colori e le luci di una giornata madrilena, mentre Granados, con le sue danze, offre una delle più raffinate rielaborazioni di alcuni motivi topici del folklore iberico. L’Orchestra UniMc, diretta dal maestro Matteo Torresetti di cui è direttore artistico e musicale, sarà accompagnata dalla chitarra di Eugenio Della Chiara, docente di conservatorio dal 2017.
La nuova realtà dell’Orchestra UniMc nasce quest’anno, grazie all’accordo tra l'Associazione Ut-Re-Mi e l'Università di Macerata. Attraverso la collaborazione con il territorio maceratese l’Orchestra propone un lavoro di sensibilizzazione per la riscoperta della musica e della sua funzione liberatoria, fondamentale per il benessere umano e psicologico.
Oggi si è tenuta l'inaugurazione del laboratorio Marlic (Marche Applied Research Laboratory for Innovative Composites), risultato del lungo lavoro condotto nell’ambito della piattaforma collaborativa co-finanziata dalla Regione Marche e dedicata alla manifattura sostenibile e all'eco sostenibilità dei prodotti e dei processi per i nuovi materiali e la manifattura. Un progetto che ha visto la partecipazione di 26 partner tra università, centri di ricerca e aziende.
Il Laboratorio Marlic, realizzato nella struttura messa a disposizione dal Rotary Distretto 2090, dal Rotary Club di Camerino e dal Comune della cittadina marchigiana, nasce con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento regionale per lo sviluppo di nuovi materiali, con particolare attenzione all'utilizzo di materiali bio e all'approccio circolare nell'uso e nel riutilizzo delle materie prime. La struttura si propone di diventare un polo di ricerca e innovazione di eccellenza a livello nazionale e internazionale, creando legami solidi tra gli attori coinvolti e fornendo servizi di ricerca applicata a tutti gli stakeholder impegnati nella transizione ecologica.
All'evento di inaugurazione hanno preso parte importanti personalità del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale come il senatore Guido Castelli, commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016, il professor Claudio Pettinari, rettore dell'Università di Camerino e il professor Stefano Lenci, in rappresentanza del rettore dell'Università Politecnica delle Marche.
"Sono davvero orgoglioso - ha sottolineato con entusiasmo il rettore Unicam Pettinari - che sia giunta questa giornata, in cui il taglio del nastro non è solo formale. Il Laboratorio Marlic rappresenta un importantissimo successo non solo per tutti i membri della piattaforma, di cui Unicam è partner, ma per l'intero territorio. Abbiamo messo in campo tutte le nostre competenze scientifiche e amministrative per raggiungere questo importante obiettivo che rappresenta di certo un volano per lo sviluppo del territorio montano e che assume una particolare rilevanza strategica in questo particolare momento".
L'assessore alle attività produttive della regione Marche, Andrea Maria Antonini, nel suo discorso ha condiviso il proprio sostegno al progetto: "Si tratta di un’infrastruttura strategica per la crescita economica e lo sviluppo ecosostenibile dei nostri territori colpiti dal sisma, che contribuirà significativamente al trasferimento delle conoscenze innovative e alla valorizzazione industriale dei risultati della ricerca in contesti aziendali anche di piccole dimensioni grazie alla cooperazione tra imprese, università e centri di ricerca".
"Una realtà di assoluta eccellenza per rafforzare la sinergia tra filiere produttive e promuovere nuove opportunità di business, attrarre nuovi investimenti e occupazione qualificata. Sarà un importante riferimento per i nostri giovani talenti che avranno l’occasione di intraprendere percorsi formativi innovativi e sviluppare nuove idee imprenditoriali. La green e circular economy rappresenta la mission che dobbiamo perseguire per garantire un futuro alle prossime generazioni", conclude Antonini.
Sono stati presentati quindi una serie di contributi da parte dei responsabili del progetto e dei partner coinvolti, introdotti dal professor Roberto Frassine, presidente Assocompositi ed EuCIA (European Composites Industry Association) che ha affrontato, tra l’altro, l’argomento dei materiali compositi all’interno dell’economia circolare: "Il progetto Marlic è un ottimo esempio di come un distretto industriale ad alta vocazione all’innovazione si prepara con professionalità e lungimiranza ad affrontare le sfide del futuro. La sostenibilità e la circolarità dei prodotti, declinate nelle loro diverse forme, saranno i trend dei prossimi anni per quali la politica e la società esigeranno delle risposte. È evidente che la regione Marche ne è consapevole e si prepara a dare il suo contributo".
Il professor Enrico Marcantoni di Unicam, responsabile scientifico del progetto, ha sottolineato l’importanza del percorso compiuto: "Ringrazio tutti i colleghi docenti e il personale amministrativo che hanno lavorato con impegno e serietà nel mettere in sinergia importanti realtà imprenditoriali ed enti di ricerca, che lavoreranno a Camerino e daranno non solo soluzioni innovative per le aziende, ma anche importanti opportunità lavorative, di formazione e di crescita per i giovani, con conseguenti positive ricadute per lo sviluppo del nostro territorio".
E infine l’intervento da parte dell’ingegner Vincenzo Castorani, Hp Composites, capofila del progetto, che ha sottolineato l’importanza di una struttura come il Marlic a servizio dello sviluppo sostenibile e della competitività delle imprese: "Il Marlic offrirà un ambiente in cui ricercatori ed esperti industriali potranno lavorare insieme mettendo in comune competenze e conoscenze trasversali e complementari. Questa sinergia virtuosa tra Accademia e Industria permetterà di affrontare con coraggio e perseveranza le sfide dei mercati globali consentendo alle imprese di tradurre le scoperte scientifiche in prodotti e processi commercializzabili".
"Il laboratorio Marlic sarà una risorsa preziosa per il territorio marchigiano, stimolando innovazione e competitività diventerà presto un riferimento nazionale e internazionale per i materiali compositi sostenibili e contribuirà a rafforzare l'immagine della regione Marche come regione di eccellenza nel campo dell’innovazione e della responsabilità sociale", conclude Castorani.
Quattro pilastri dell'Istituto di Istruzione Superiore Bramante-Pannaggi hanno raggiunto il traguardo della pensione. Per Gabriele Cicioni, insegnante di sostegno, Lauro Prenna, insegnante di Scienze Motorie, Patrizia Ramadori, insegnante di Diritto, e Doriana Orpianesi, collaboratrice scolastica, è arrivato il momento di salutare la scuola per il meritato riposo, dopo tanti anni trascorsi a contatto con studenti e colleghi.
Nei giorni scorsi, si è svolta la festa di pensionamento alla presenza anche del direttore dei servizi generali e amministrativi Daris Belli e del dirigente scolastico, Antonella Angerilli: sono stati attimi davvero emozionanti per tutti, soprattutto quando i pensionandi hanno preso la parola per i saluti di rito: "Ho trascorso 33 anni in questo Istituto - ha detto Gabriele Cicioni - il tempo è volato. Una scelta sofferta quella della pensione, ma a un certo punto necessaria. Mi dispiace lasciare gli studenti e i colleghi, ma - conclude - largo ai giovani".
"Sono trascorsi più di 20 anni da quando ho iniziato a insegnare in questa scuola - commenta Lauro Prenna -, sembra ieri. Ancora adesso la cosa che più amo è il rapporto con i ragazzi", ha spiegato il professore, che dopo anni ancora si diverte ogni volta che entra in classe e parla con i suoi studenti.
Oltre a quello con gli alunni, anche il rapporto con i colleghi è stato ottimo per Patrizia Ramadori, che ricorderà sempre con piacere i giorni di lavoro. "Questa scuola rappresenta una parte enorme della mia vita, ho fatto tante cose insieme ai colleghi e mi piace pensare di aver lasciato qualcosa ai miei studenti e all’istituto".
Un’altra figura storica sta per lasciare l'Iis Bramante-Pannaggi per godersi il meritato traguardo della pensione: si tratta della collaboratrice scolastica Doriana Orpianesi, che ha visto succedersi moltissime generazioni di studenti e tanti insegnanti nei suoi ultimi 23 anni di carriera presso lo stesso Istituto. Insieme a lei, la scuola perde più di una semplice collaboratrice scolastica, un importante punto di riferimento, finora imprescindibile e adorato.
Che dire a tutti loro - hanno commentato dalla scuola -? Grazie, per il lavoro svolto quotidianamente con costanza, competenza e tanta passione! Mancherete sicuramente a colleghi e famiglie che vi ricordano con stima e affetto.
Estrema soddisfazione per il percorso universitario e pronto inserimento nel mondo del lavoro: si confermano positivi anche quest’anno i dati sul profilo delle laureate e dei laureati dell’Università di Camerino, che emergono dal XXV Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati presentato nelle scorse settimane dal Consorzio AlmaLaurea.
Il 90,3% dei laureati magistrali biennali di Unicam, infatti, a cinque anni dal conseguimento del titolo di studio è occupato, mentre ad un anno dal conseguimento del titolo ad essere occupato è l’80,9% dei laureati magistrali biennali.
Molto positivi sono anche i dati relativi all’occupabilità dei laureati triennali Unicam. Il tasso di occupazione dei laureati di primo livello che, dopo la conquista del titolo, hanno scelto di non proseguire gli studi universitari e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro, è pari al 75,5%, percentuale superiore a quella dello scorso anno.
Punteggio pieno invece è quello conquistato dai dottori di ricerca, il cui tasso di occupazione ad un anno dal conseguimento del titolo raggiunge il 100%. Particolarmente positivo è inoltre il dato relativo alla efficacia della laurea, che mette a fuoco l’effettiva utilità e spendibilità del titolo nell’ambiente di lavoro, con una media di risposte positive pari all’85%, che supera ampiamente quella nazionale pari al 72,7%.
Dai dati riportati nel rapporto, Unicam viene premiata anche per i risultati sulla valutazione dell’esperienza universitaria e sulla soddisfazione espressa dai laureati. Il 92,9% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente, l’88,6% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso e il 95,3% dei laureati che le ha utilizzate ritiene le aule adeguate. Più in generale, il 94,2% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.
E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? L’82,5% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo. “L’indagine AlmaLaurea – ha dichiarato il rettore Unicam Claudio Pettinari – conferma la qualità dell’offerta formativa di Unicam, premiando gli sforzi e l’impegno dell’Ateneo".
"Da tempo infatti stiamo lavorando affinché la formazione dei nostri laureati sia incentrata sulle esigenze del mercato del lavoro, con confronti a tutto campo con il mondo imprenditoriale, sia nel nostro territorio che in ambito nazionale, nella progettazione e definizione dell’offerta formativa, che dal prossimo anno accademico vedrà l’attivazione ad esempio, del nuovo corso di laurea in “Scienza dei materiali”, una innovazione nel panorama nazionale, un corso interdisciplinare che unisce la chimica e la fisica e che risponde alle esigenze sia del mondo della ricerca che di quello delle imprese. I dati testimoniano ancora una volta che la laurea rappresenta un grande investimento per il proprio futuro, specialmente in questo particolare e difficile momento che tutti noi e la nostra società stiamo attraversando”.
Per quanto riguarda la provenienza degli stranieri, la percentuale di laureati stranieri di Unicam (9,8%) si mantiene su un livello molto superiore alla media sia regionale che nazionale. La percentuale di laureati stranieri nelle lauree Magistrali è pari al 23,6%.
La percentuale di laureati che non risiedono nella Regione Marche è del 31,9% mentre le provenienze scolastiche dei laureati evidenziano la capacità di Unicam di accogliere e supportare al meglio sia gli studenti che provengono da istituti con orientamento tecnico, che con orientamento liceale.
Unicam si distingue per un’alta percentuale di laureati, il 76,2%, che hanno svolto tirocini/stage riconosciuti durante il proprio percorso di studio. Anche la media di studio all’estero (10,2%) è più alta di quella complessiva degli atenei italiani, particolarmente accentuata è la percentuale di chi studia all’estero durante la laurea magistrale.
Traguardo importante per il corso di laurea in “Ambiente e gestione sostenibile delle risorse naturali” attivato dalla Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell’Università di Camerino. Nella seduta di laurea del 17 luglio, infatti, l’ateneo ha conferito l’ambito titolo di dottoressa alla prima laureata del corso, Sara Pandolfi. Ad assistere alla discussione, in collegamento da remoto, anche il rettore Pettinari
“Sono molto orgoglioso e soddisfatto – ha affermato il professor Andrea Catorci, responsabile del corso di laurea – di avere avuto già al primo appello di laurea utile per il corso una laureanda, tra l'altro molto brillante, che ha concluso il suo percorso formativo in tempi rapidissimi. La dottoressa Sara Pandolfi è infatti la prima laureata del Corso in questione che è nato solo tre anni fa. In questi tre anni, di concerto con i docenti e con il validissimo contributo delle studentesse e degli studenti, con cui è costantemente aperto il confronto sulle eventuali problematiche che possono insorgere, il corso è stato messo a punto e per l'anno accademico 2023-24 le attività didattiche sono state riorganizzate in modo da distribuire in modo ottimale i carichi didattici ed è stata implementata anche la consequenzialità tra le varie discipline".
“È di pochi mesi fa – conclude il professor Catorci – la notizia che prevede la necessità nel prossimo futuro di ben 12 milioni di esperti nel settore ambientale, tra cui particolare importanza avranno Naturalisti e Biologi ambientali, e noi stiamo facendo la nostra parte per formare professionisti preparati che potranno usufruire di tali opportunità di lavoro”.
La dottoressa Pandolfi ha illustrato il suo elaborato finale dal titolo “Valutazione dell’accumulo e degli effetti tossicologici di microplastiche in embrioni di seppia (Sepia Officinalis)”, che ha visto come relatore (Tutor Unicam) il professor Francesco Palermo e come tutor aziendale il dottor Paolo Cocci, rispondendo alle numerose domande da parte dei membri della Commissione, ed ha ottenuto la votazione di 110/110 e lode.
Il corso di laurea triennale in “Ambiente e Gestione Sostenibile delle Risorse Naturali" propone un approccio multidisciplinare ed integrato a temi di grande attualità ed importanza, quali tutela della biodiversità, economia circolare, transizione ecologica e sviluppo sostenibile. La filosofia del corso è quella di abbinare alla formazione culturale di base una serie di attività di introduzione al mondo del lavoro, mediante corsi tesi ad insegnare il know how pratico di discipline connesse con il monitoraggio della biodiversità, la gestione conservativa degli ecosistemi, la valutazione di impatto ambientale, l’economia circolare ed i processi di analisi e certificazione della sostenibilità dei processi produttivi e dell’uso delle risorse naturali.
Gli studenti potranno svolgere la stage curricolare, propedeutico alla stesura dell'elaborato finale, in aziende, studi professionali, società private che si occupano di ambiente o in aree protette, in modo da entrare in diretto contatto con il mondo del lavoro. Per facilitare l'approccio alla professione ed offrire opportunità di crescita e di valorizzazione delle competenze, gli studenti dal secondo anno possono partecipare a Bandi per Borse di approfondimento attivate su specifici progetti.
Considerata la vastità e complessità delle tematiche, il corso presenta una strutturazione in due curricula: Gestione e Valorizzazione delle Risorse Naturali e Sostenibilità Ambientale delle Produzioni e Green Economy.
Ricevuti oggi in rettorato gli atleti del Cus Macerata che si sono distinti ai recenti Campionati nazionali universitari di Camerino. Il rettore John McCourt, insieme al direttore generale Mauro Giustozzi, ha voluto congratularsi personalmente con i ragazzi, accompagnati dal presidente Antonio De Introna e dai dirigenti Cristiano Delcuratolo, Paolo Grassetti e Laura Moretti.
"Vi ringrazio per l'impegno che porta onore all’Università di Macerata – ha detto il rettore -. Per noi siete ragione d'orgoglio. È una nostra priorità sostenere il Cus e lo sport in generale, che riveste una grande importanza per il benessere fisico e psicologico delle nostre studentesse e dei nostri studenti. Il Centro sta vivendo un momento di cambiamento non semplice. Tra noi c’è dialogo e collaborazione. Abbiamo avviato i lavori per il nuovo centro sportivo. Stiamo investendo molto per poter garantire una sede finalmente adeguata”.
All’incontro erano presenti, la medaglia d'oro per il ciclismo Federico Pirro, l’argento per il judo Riccardo Verdecchia e, in rappresentanza della squadra di Calcio a 5, medaglia d'argento, Giacomo Giuggiolini, Marco Astuti, Nicolò Pennesi, Lorenzo Nardi. Con loro, anche gli scacchisti Alessio Gattofani e Andrea Pagnanini, che, insieme a Federico Basili, Pietro Iuliano e Vittorio Rossi, capitanati da Cristiano Armellini, hanno ottenuto un onorevole quinto posto a pochi punti dal podio superando squadre forti come Camerino e Ancona1
Il caldo torrido non ha fermato gli oltre quattrocento partecipanti al primo dei due Open Day estivi organizzati dall’Università di Macerata. Gli studenti e le loro famiglie sono stati accolti nell’orto dei pensatori da docenti e senior tutor, mentre nel cortile del palazzo adiacente sono stati allestiti punti informativi sui servizi offerti dall’Ateneo e angoli per colloqui più mirati. Molti i marchigiani, ma non sono mancate le presenza da fuori regione, in particolare da Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Umbria.
“Your time, your place” è lo slogan scelto quest’anno da Unimc per presentare un Ateneo che mette al centro lo studente e che fa dell’internazionalizzazione, della qualità e dell’innovazione didattica i suoi punti di forza. “La nostra enfasi è su voi studenti, sulla creazione di una comunità universitaria dove possiate trovare il vostro tempo e il vostro spazio per imparare, crescere e tracciare il vostro futuro” è stato il benvenuto del rettore John McCourt, che ha raccontato un Ateneo sempre più fortemente europeo.
L’Università di Macerata è, infatti, entrata, unica tra le marchigiane, in una delle più estese alleanze, per diffusione geografica, che raccorda l’Ateneo con quelli di altre sette nazioni: Francia, Germania, Polonia, Spagna, Grecia, Bulgaria, Lituania.
La delegata all’orientamento Rosita Deluigi ha ribadito come le attività di orientamento e tutorato accompagnano lo studente lungo tutta il percorso accademico, con servizi pensati per il benessere, come la consulenza psicologica e orientativa, il life coach, il progetto inclusione, attività formative per lo sviluppo di competenze trasversali, la preparazione al mondo del lavoro.
Nel corso del primo Open Day si sono succedute le presentazioni dei cinque dipartimenti: Economia e diritto, Giurisprudenza, Scienze della formazione, beni culturali e turismo, Scienze politiche, della comunicazione e relazioni internazionali e Studi umanistici con i corsi in lingue, mediazione, lettere, storia e filosofia. Si replica con la stessa formula il prossimo 29 agosto.
Le iscrizioni si sono aperte lo scorso 15 luglio e si chiuderanno a fine ottobre. In soli tre giorni sono già arrivate 175 domande di iscrizione, in crescita rispetto all’anno precedente, anche se è presto per fare qualsiasi valutazione. Tra le primissime domande registrate, anche una da una studentessa di Bologna e una da una studentessa di Vasto.
L’Università di Macerata offre quest’anno 14 corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e 15 magistrali che si distinguono a livello nazionale nelle aree linguistica, filosofica e letteraria, storico-archeologica, economica, giuridica, pedagogica, delle scienze politiche, della comunicazione, dei beni culturali e del turismo.
Da settembre sarà attivo il nuovo corso di laurea triennale in "Data Analysis per le Scienze sociali", l’unico nel centro Italia che forma una figura sempre più richiesta dal mondo del lavoro, quella del data analyst. Il rinnovato corso di laurea triennale in “Mediazione linguistica per l’impresa internazionale e i media digitali” declina in un’ottica più orientata al marketing, alla promozione d’impresa nonché alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale lo studio delle lingue straniere, europee ed extra-europee, alle quali si aggiunge anche la lingua dei segni italiana.
La scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” ha aperto fino all’11 settembre le selezioni dei migliori diplomati e laureati triennali, che integra i normali corsi di studio con percorsi innovativi e interdisciplinari, oltre all’esenzione dal pagamento delle tasse e la possibilità di alloggiare gratuitamente all’interno delle residenze universitarie.
Secondo Almalaurea, la percentuale di laureati Unimc soddisfatti del percorso di studio è superiore alla media nazionale. Alla qualità dell’offerta didattica, l’Ateneo aggiunge un articolato sistema di servizi: orientamento, tirocini e formazione al lavoro, certificazioni linguistiche, supporto mirato a studenti con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento.
Anche quest’anno l’Ateneo sostiene gli studenti e le loro famiglie anche dal punto di vista economico. Oltre a mettere a disposizione ulteriori borse di studio in aggiunta a quelle dell’ente regionale, Unimc ha previsto agevolazioni per i più meritevoli e per chi ha genitori disoccupati. Arriva fino a 24 mila euro di Iseeu la no tax area, ossia la fascia massima di reddito entro la quale non si paga il contributo annuale. Vengono attivate significative riduzioni anche per redditi tra i 20 mila e i 40 mila euro.
L'esame di stato 2022-23 all'ITE Gentili di Macerata quest'anno ha visto diplomarsi, tra gli altri, i 41 alunni delle classi 5B e 5C ad indirizzo sportivo che per primi hanno concluso questo percorso durato cinque anni.
Il progetto sport, ideato da un gruppo di docenti dell'Ite, ha preso il via nell'anno scolastico 2018-19 con due classi prime che per 5 anni hanno praticato sport nuovi, conosciuto e approfondito tematiche legate allo sport anche a livello organizzativo e manageriale, conseguito brevetti sportivi e praticato attività di aiutanti giudici, non tralasciando le competenze tecniche dell'indirizzo di studi.
Il corso, per il quale va dato merito ai docenti di Scienze Motorie, in particolare ai professori Paola Galli e Andrea Fabiani, prosegue con ben sette classi e vedrà diplomarsi ancora molti giovani tra studentesse e studenti.
Intanto lunedì 17 luglio, nella splendida cornice di Villa Giuustozzi a Pollenza, la dirigente Alessandra Gattari, festeggerà la consegna dei diplomi con una cerimonia i cui protagonisti saranno le alunne e gli alunni che hanno concluso il loro percorso lo scorso e l'attuale anno scolastico, alla presenza di Autorità e ospiti vari. Per l'occasione, il gruppo musicale ROUTE 77 allieterà l'evento.
L’Università di Macerata apre le porta ai futuri studenti e alle loro famiglie con gli Open Day di luglio e agosto: due appuntamenti – martedì 18 luglio e martedì 29 agosto - per conoscere l'Ateneo, le novità dell’offerta formativa e ricevere informazioni sulla Scuola di studi superiori, servizi, procedure, scadenze, borse di studio e benefit, sui servizi, attività sportive e ricreative
Saranno presentati sia i corsi di laurea triennali e a ciclo unico sia i corsi magistrali per chi ha già una laurea di primo livello. Gli incontri si svolgeranno dalla mattina a turni divisi per Dipartimento nel cortile di via Garibaldi 20 e nell’adiacente Orto dei Pensatori, con ingresso da vicolo Illuminati. Per partecipare, basta prenotarsi sul sito www.unimc.it/openday.
Dalle 9:00 fino alle 19:45 si susseguiranno le presentazioni dei corsi. Al termine sarà possibile incontrare docenti e operatori dei Dipartimenti, della Scuola di Studi superiori Giacomo Leopardi e dell’InfoPoint di Ateneo per approfondimenti. Per maggiori informazioni e prenotazioni: unimc.it/openday.
L’Università di Macerata offre 14 corsi di laurea triennale, due a ciclo unico e 15 magistrali che si distinguono a livello nazionale nelle aree linguistica, filosofica e letteraria, storico-archeologica, economica, giuridica, pedagogica, delle scienze politiche, della comunicazione, dei beni culturali e del turismo. Da settembre sarà attivo il nuovo corso di laurea triennale in "Data Analysis per le Scienze sociali", l’unico nel centro Italia che forma una figura sempre più richiesta dal mondo del lavoro, quella del data analyst.
Il rinnovato corso di laurea triennale in “Mediazione linguistica per l’impresa internazionale e i media digitali” declina in un’ottica più orientata al marketing, alla promozione d’impresa nonché alla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale lo studio delle lingue straniere, alle quali si aggiunge anche la lingua dei segni italiana. Ogni anno la Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi seleziona da tutta Italia le migliori matricole e i migliori laureati per un percorso di eccellenza sostenuto dall’esenzione dalle tasse, vitto e alloggio gratuiti. Bando online su scuolastudisuperiori.unimc.it
Anche per il 2023/24 l’Ateneo conferma il sostegno economico a beneficio dei nuovi iscritti e delle loro famiglie con borse di studio extra, agevolazioni per i più meritevoli e per chi ha genitori disoccupati o inoccupati, oltre alla no tax area fino a 24 mila euro.
“È doveroso informare che una volta spostato il classico, avremmo proposto al presidente Parcaroli ed alla consigliera Sestili di trasferire anche il liceo scientifico nei locali che ospitano gli uffici comunali ubicati in palazzo Europa, completando un trasferimento di tutti gli studenti che avrebbe assicurato alla Provincia un notevole risparmio nelle spese di gestione”.
Dopo il diniego da parte della Provincia per il ritorno di alcune classi del liceo Filelfo nel centro storico di Tolentino, nella sede dell’ex orfanotrofio, interviene sulla questione anche il sindaco Mauro Sclavi che ripercorre l’iter procedurale.
“Nel luglio del 2022, all’indomani dell’elezione a sindaco, insieme al presidente del Consiglio comunale, incontrai il Presidente Parcaroli, la consigliera Sestili e il tecnico responsabile della Provincia di Macerata al fine di concordare la fattibilità dello spostamento di una parte degli studenti, circa 10 classi, dai locali della Quadrilatero all’edificio degli ex licei ubicato in centro storico”.
“A tal fine – spiega - veniva conferito l’incarico ad un tecnico esterno per identificare, con perizia asseverata, la porzione di immobile che poteva essere messa in sicurezza. La Provincia richiese quindi un comodato d’uso gratuito per poter agire con titolarità sullo stabile, ma riferì di non essere in grado di affrontare le spese per la messa in sicurezza dei locali identificati”.
“L’Amministrazione comunale allora – ricorda ancora il sindaco - nello spirito di ricercare senza tregua una soluzione per gli studenti della città, riuscì a reperire i fondi per i lavori anche grazie ad una donazione privata. Al dirigente della Provincia vennero affidati il progetto e la direzione dei lavori che sono stati ultimati nel mese di marzo 2023 con la dichiarazione di agibilità dei locali”.
“L’Amministrazione comunale ha ritenuto inoltre necessario intervenire, con proprie risorse, sul tetto al fine di prevenire eventuali infiltrazioni. Ultimati i lavori è stato richiesto alla Provincia il nulla osta allo spostamento delle classi e solo in questa fase la Provincia stessa si è pronunciata sull’inutilità del trasferimento ‘visto l’iter procedurale della costruzione del nuovo polo scolastico”.
“In seguito anche il Consiglio d’Istituto del Filelfo si è espresso con forza manifestando perplessità alla risposta negativa della Provincia, sottolineando come gli spazi attualmente utilizzati erano e restano altamente inadeguati”.
“Solo pochi giorni fa, ad un anno dagli accordi politici e tecnici per lo spostamento, il presidente Parcaroli e la consigliera Sestili pongono come ulteriore condizione indispensabile la verifica della vulnerabilità sismica dello stabile”.
“A questo punto – continua Sclavi - dopo un anno e dopo tutti gli incontri tecnici e politici avuti, si palesa la volontà della Provincia di non voler migliorare le condizioni degli studenti, mettendo così a rischio il futuro dell'Istituto superiore di una delle città tra le più importanti della provincia che raccoglie numerosi studenti provenienti dai comuni del cratere”.
“Pur nella consapevolezza che la sicurezza deve essere una regola per tutte le strutture (e comunque il Comune si sta adoperando per fare le verifiche del caso sulla porzione di fabbricato agibile) mi viene solo da pensare quante strutture ad oggi destinate a scuole, sanità, ecc. abbiano tutti i requisiti di legge”.
“Nell’ottica di essere un servitore dei cittadini mi rimetto alle decisioni della Provincia chiedendo che tutte le strutture pubbliche abbiano la stessa attenzione e le verifiche del caso e che gli studenti del Filelfo di Tolentino non siano dimenticati per un tempo indefinito”, conclude Sclavi.
Hanno preso il via oggi dalla sede di Camerino gli Open Day Unicam, iniziativa di orientamento esclusivamente in presenza per conoscere da vicino l’Ateneo, i corsi di laurea, le strutture e i servizi in tutte le sedi. Domani 14 luglio è in programma l’Open Day nella sede di San Benedetto del Tronto, mentre il 25 luglio nella sede di Ascoli Piceno, il 27 luglio ad essere aperti e visitabili saranno i laboratori a Camerino.
Nell’appuntamento di Camerino di oggi 13 luglio le studentesse e gli studenti presenti hanno potuto avere informazioni sui corsi di laurea attivati dalle Scuole di Bioscienze e Medicina Veterinaria, Giurisprudenza, Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute, Scienze e Tecnologie, nonché conoscere tutti i servizi, le agevolazioni e le opportunità messe a disposizione dall’Ateneo. Ad accoglierli in Ateneo il rettore Claudio Pettinari, il prorettore Vicario Graziano Leoni, la Delegata per l’Orientamento Valeria Polzonetti e la direttrice della Scuola di Studi Superiori “Carlo Urbani” Loredana Cappellacci.
“Gli open day rappresentano una grande opportunità – ha ribadito il rettore Unicam Claudio Pettinari – per illustrare al meglio l’offerta formativa del nostro Ateneo, un Ateneo vivo e vivace che non si è mai fermato, che da oltre venti anni è al primo posto tra gli Atenei con meno di 10.000 iscritti e da tre anni al primo posto assoluto tra gli atenei italiani nelle classifiche Censis, che le studentesse e gli studenti continuano a scegliere".
"Anche per il prossimo anno accademico, inoltre, ci saranno importanti novità nell’offerta formativa, tra tutte il corso di laurea in 'Scienza dei materiali', per porre l’attenzione su tematiche sempre più attuali e richieste dal mondo del lavoro, che sono anche tra i punti di forza e di eccellenza di Unicam”.
“Vogliamo dare alle studentesse ed agli studenti – ha sottolineato la professoressa Polzonetti – la possibilità di venire a conoscerci, di prendere informazioni sui corsi di studio, di avere informazioni sulle modalità di immatricolazione e sui servizi e sulle agevolazioni che mettiamo loro a disposizione. Dare quindi alle ragazze ed ai ragazzi e alle loro famiglie l’opportunità di scoprire e di conoscere quello che l’Ateneo offre per il loro futuro, aiutarli a capire qual è il corso di laurea più adatto ai loro interessi e alle loro aspirazioni”.
È stato dunque possibile acquisire informazioni utili sui corsi di studi attivati da Unicam, sulle molteplici agevolazioni e borse di studio messe a disposizione dall’Ateneo in particolare per favore gli studenti meritevoli, sui servizi per gli studenti, sulle possibilità di studio all’estero, sulle possibilità di alloggio, sulle attività culturali extracurriculari, sulle competenze trasversali. Nel pomeriggio hanno potuto visitare le strutture, le aule, i laboratori e gli impianti sportivi.
Dal 3 luglio all’ 11 agosto e dal 21agosto all'8 settembre presso le sedi Unicam di Camerino, Ascoli Piceno, Matelica e San Benedetto del Tronto è in programma l’iniziativa “Porte aperte in Unicam – estate 2023”, mentre fino al 21 luglio sono in programma i Summer Lab.
Consultando il calendario disponibile nel sito orientamento.unicam.it, è possibile prenotare la visita in Unicam: gli studenti interessati potranno così parlare direttamente con i docenti e visitare le strutture dove si svolgono le attività didattiche e di ricerca, le aule, le biblioteche e laboratori, nonché avere maggiori informazioni sui corsi di laurea. Sono quindi molteplici le iniziative per conoscere l’Università di Camerino.