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Sanità Macerata

"Prevenzione delle infezioni post operatorie": l'Agenas premia l'Ast di Macerata

"Prevenzione delle infezioni post operatorie": l'Agenas premia l'Ast di Macerata

L’Ast di Macerata nel 2024 ha ottenuto dall’Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, il riconoscimento a livello nazionale per una buona pratica clinica che riguarda la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico, che permette di garantire la sicurezza delle cure al paziente che si opera nelle strutture ospedaliere dell’azienda sanitaria.

Le infezioni del sito chirurgico (ISC) sono potenziali complicanze associate a qualunque tipo di procedura chirurgica e nonostante si collochino tra le infezioni correlate all’assistenza più prevenibili, hanno ancora un significativo impatto sulla morbilità e mortalità del paziente e sui costi supplementari a carico dei sistemi sanitari.

Evidenze di letteratura scientifica hanno dimostrato una potenziale riduzione del tasso di ISC che va dal 35 al 55% implementando semplici misure di prevenzione. La buona pratica clinica attuata dall’Ast ha come referente il dottor Massimo Sartelli, noto chirurgo dell’ospedale di Macerata, direttore della Global Alliance for Infections in Surgery (GAIS) e presidente della Società Italiana per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie (SIMPIOS), che ci ha spiegato nel dettaglio la portata del riconoscimento.

Dottore, quali vantaggi derivano al paziente dalla buona pratica clinica riconosciuta dall’Agenas?

"Lo scopo di una buona pratica è quello di migliorare la sicurezza del paziente. Si tratta di una procedura che riguarda i percorsi assistenziali e si basa su standard di qualità e sicurezza, che hanno origine da evidenze, letteratura scientifica e/o da organizzazioni sanitarie.

Negli ultimi anni ho dedicato molto del mio tempo libero a studiare i principi di prevenzione e controllo delle infezioni, concentrandomi in modo particolare sullo studio dei determinanti che spingono spesso il sanitario a trascurare questo aspetto così importante nel percorso delle cure. Insieme con l’ex responsabile del Rischio Clinico di questo ospedale, il dottor Massimo Palazzo che ora è in pensione, abbiamo redatto un documento che raccoglie tutte le misure per prevenire le infezioni del sito chirurgico, che dovrebbe essere rispettato da ogni struttura ospedaliera in Italia.

Un argomento importante, ma poco discusso sulle infezioni del sito chirurgico è rappresentato dagli effetti che possono avere sui pazienti oncologi operati, che quando incorrono in queste complicanze rischiano di ritardare i trattamenti adiuvanti. I batteri stanno diventando sempre più resistenti agli antibiotici rendendo la prevenzione delle infezioni acquisite in ospedale ancora più importante al giorno d'oggi. Spesso queste infezioni sono causate, infatti, da batteri resistenti ai comuni antibiotici.

Negli ultimi anni le misure per prevenire le infezioni del sito chirurgico hanno migliorato la sicurezza delle cure dei pazienti, tuttavia, esse rimangono un importante indicatore di qualità per le grosse implicazioni che hanno per i pazienti, i chirurghi e le istituzioni sanitarie.

Le misure per prevenire queste infezioni comprendono semplici precauzioni da applicare in fase pre, intra e post operatoria, come garantire che i pazienti si facciano il bagno o la doccia prima dell'intervento chirurgico, il non eseguire la tricotomia o eseguirla, se necessaria, con un rasoio elettrico,  l’igienizzarsi adeguatamente le mani, l’effettuare l’antibiotico profilassi nel giusto momento, con gli antibiotici appropriati e per la giusta durata, l’eseguire una antisepsi accurata della cute con soluzioni a base alcolica prima dell'incisione nel sito chirurgico e l’utilizzare le giuste suture.

La procedura accettata come buona pratica da Agenas  comprende tutte queste misure, si adatta a tutti i tipi di chirurgia e rappresenta una sorta di aggiornamento di precedenti linee guida pubblicate qualche anno fa. L’Ast di Macerata ancora una volta fa scuola a livello nazionale per gli elevati standard di qualità che riesce a garantire al paziente in termini di sicurezza delle cure.

Nel reparto di Chirurgia Generale dell’ospedale di Macerata, la grossa cultura di prevenzione e controllo delle infezioni che tutta l’equipe, sia in reparto che in sala operatoria, ha ormai consolidato nella pratica i tutti i giorni, abbinate ai principi di Eras (Enhanced Recovery After Surgery) e alla mini-invasività dell’approccio laparoscopico, implementato qualche anno fa dall’arrivo del dottor Walter Siquini, hanno permesso di raggiungere risultati alquanto virtuosi nel campo della prevenzione delle infezioni. Da qui l’idea, in collaborazione con l’Unità Operativa di Rischio Clinico di redigere una buona pratica che potesse essere d’esempio non solo per la nostra Ast, ma per tutti i reparti chirurgici italiani dove, in generale, l’adesione alle misure di prevenzione è ancora troppo bassa".

“Desidero ringraziare il dottor Sartelli e tutta l’équipe della Chirurgia Generale di Macerata perché con il riconoscimento della buona pratica clinica da parte dell’Agenas vengono certificate le competenze e la qualità dei nostri sanitari, che ogni giorno lavorano con passione e abnegazione per garantire la sicurezza delle cure ai pazienti che si rivolgono ai nostri ospedali” – dichiara il direttore generale dell’Ast di Macerata Alessandro Marini.

“Questo riconoscimento rappresenta un’ulteriore conferma dell’eccellenza della nostra sanità e rende merito all’impegno e alla competenza dei nostri professionisti” - dichiara il vicepresidente della Giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.

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