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Marche arancioni - Carancini rosso di rabbia: "Saltamartini inadeguato, retrocessione prevedibile"

Marche arancioni - Carancini rosso di rabbia: "Saltamartini inadeguato, retrocessione prevedibile"

"Non è il passaggio delle nostre Marche da zona gialla ad arancione a dover stupire - esordisce il Consigliere Regionale PD Romano CaranciniEra prevedibile, seppure non auspicabile, se si corre, oramai da giorni, con un rapporto tamponi: positivi sopra al 30%, cioè ad una velocità doppia delle regioni che meglio stanno affrontando l'attuale fase pandemica".

la reazione del Presidente Acquaroli ma soprattutto di chi governa la sanità della regione Marche a colpire per questa retrocessione, sintomo anche di una incapacità di affrontare le emergenze - attacca -  Ma mentre per il neo governatore Acquaroli la posizione è pregiudizialmente politica e tutta tesa a scaricare le responsabilità sulle scelte del governo nazionale, la sorpresa dell’assessore alla sanità della regione Marche Filippo Saltamartini è inaccettabile e conferma la manifesta inadeguatezza ad amministrare quel settore così decisivo per i cittadini marchigiani".

"Egli, come tutti gli italiani, sa da oltre 15 giorni che esistono criteri oggettivi e trasparenti, 21 per l'esattezza, che disciplinano dinamicamente le sorti delle collocazioni delle regioni italiane in ciascuna delle fasce di colore giallo, arancione e rosso, a seconda della intensità della gravità della pandemia - incalza Caracini - Sempre l'assessore Saltamartini, dunque, avrebbe dovuto sapere che non è solo l’indice Rt a sancire in quale fascia la regione Marche sarebbe stata collocata, ma piuttosto una serie di dati che, aggregati tra loro, avrebbero determinato il provvedimento del Ministero della Sanità - prosegue - Essere rimasti sorpresi vuol dire aver trascurato l’attenzione di tutte, o forse anche solo di alcune, delle risposte che i dati dei 21 indicatori avrebbero segnalato".

"Un assessore confuso, che si fa sorprendere, è una guida che non ha capacità, competenza e autorevolezza per condurre la sanità delle Marche - continua il consigliere di minoranza - 
Del resto tutto questo lo aveva già dimostrato, solo per citare l’ultima, nel corso del Consiglio Regionale del 3 novembre scorso quando, con la naturalezza di chi immagina di trovarsi a giocare 'a dottorio ha comunicato al Consiglio ed alle Marche che per affrontare la gravità clinica della pandemia nelle Marche avrebbe immediatamente promosso due protocolli clinici fondamentali, a suo dire, come quello della idrossiclorochina e quello dell’ozono".

"Un assessore alla sanità, nel suo primo intervento politico, senza aver la pur minima cognizione sanitaria, che orienta alla struttura tecnica la determinazione di protocolli clinici, questo le Marche non possono permetterselo. Rappresenta una commistione tra supponenza e avventurismo sulla salute dei marchigiani. Siamo in fascia arancione perché l’emergenza dell’ultimo mese è stata gestita in maniera disastrosa per la chiara responsabilità dell’assessore delegato". Conclude Romano Carancini.

 

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