Il caso determina tante situazioni della vita: anche la salute ne può dipendere, ma…
"Il caso ha voluto che…" , è "un caso se…", "non a caso", sono tutte espressioni che presuppongono che tante cose nella nostra vita accadono senza una programmazione, senza una logica, per l’incrociarsi di circostanze del tutto inaspettate ed imprevedibili, nella vita in generale ma anche nella salute in particolare.
L’ultimo esempio clamoroso ed eclatante è il deprimente periodo della pandemia Covid, dove tante persone si sono casualmente ammalate, molte hanno perfino perso la vita. Abbiamo però imparato che anche contro il caso maligno bisogna reagire.
Se facciamo scorrere nella mente i film della nostra vita ci accorgiamo che sono più le situazioni che abbiamo vissuto per caso che non quelle che abbiamo studiato e programmato. Proprio le cose più importanti sono spesso casuali. L’incontro con la persona o le persone che potranno determinare il futuro, spesso avviene per puro caso, come anche alcune scelte che ti segnano per sempre.
Per fare degli esempi chi scrive può sicuramente affermare che il caso è stato protagonista sia della sua vita affettiva che in quella professionale. Tanto tempo fa avevo conosciuto una ragazza che passava le sue vacanze in un paese vicino al mio; un giorno dovendo lei ripartire, decisi di andare a trovarla per salutarla. Era una cosa gentile, ma senza che mi toccasse più di tanto.
Non la trovai e pensai che non l’avrei più vista, ma mentre mi allontanavo ecco che la vidi arrivare e tornai sui miei passi. Quella ragazza è diventata mia moglie, abbiamo una figlia e stiamo insieme da quasi 50 anni. Bastava che lei avesse tardato qualche minuto quel giorno e tutto questo non sarebbe mai accaduto, ma il caso ha voluto che…
Destinato ad intraprendere la professione di medico, dopo un curriculum di studi abbastanza brillante, un giorno accendo la radio ed ascolto che a Roma alla seconda Università di Tor Vergata è stata istituita una scuola di giornalismo medico a numero chiuso. Mi incuriosisco e partecipo al concorso di ammissione, arrivo tra i primi quindici e sono ammesso alla scuola; mi appassiono, mi entusiasmo per la scoperta di un modo nuovo ed utile per contribuire alla tutela della salute e divento un giornalista medico. Se non avessi acceso la radio quel giorno, ma il caso ha voluto che…
Tutti potrebbero raccontare esperienze analoghe negli ambiti più svariati della loro vita, la vita stessa è un intrecciarsi infinito di evenienze ed energie provenienti da più parti che ci avvolgono e ci accompagnano continuamente in tutte le fasi dell’esistenza.
Noi possiamo a volte sceglierle come usarle, di razionalizzarle, ma a volte no, le dobbiamo solo subire. Il caso è l’anagramma di caos, lo stato delle cose che ci circondano e che si rapportano con noi, il caos che i pensatori fin dall’antichità hanno sempre identificato come la fonte dell’energia vitale e dell’evoluzione dell’Universo. Il caso ed il caos...le sorgenti della vita!
Questa premessa speculativa, spero e penso corretta, è per dire che ogni nostro giorno non è mai identico all’altro, siamo casualmente coinvolti in un vortice di stimoli che producono inevitabilmente novità e cambiamenti.
Nella tutela della nostra salute la scienza e la ricerca hanno progressivamente cercato nuove conoscenze per arrivare a sempre più certezze. Non del tutto svelati ma ormai abbastanza ben conosciuti sono i meccanismi che spiegano la vita dell’uomo e degli animali.
Quello che non tantissimo tempo fa appariva come un mistero, tutte le azioni e reazioni fisiologiche, ora sono abbastanza svelate e possono essere inquadrate con sufficiente sicurezza fino a stabilire l’eziologia della malattia, metodiche della diagnosi, terapia della malattia.
Le stesse conoscenze possono essere utilizzate per la prevenzione della malattia stessa e chiudere quindi un cerchio al centro del quale c’è la nostra salute: il bene essenziale della nostra vita.
Nonostante questo sforzo immane ed estremamente produttivo che l’umanità ha fatto per razionalizzare e regolarizzare i principi fisiologici del nostro corpo, il caso ha conservato un suo spazio, a volte decisivo.
Alcune circostanze che possono incidere in maniera importante non sono prevedibili, escono dagli schemi che possiamo disegnare, risentono di quello che può capitarci o non capitarci giorno dopo giorno.
Siamo riusciti ad individuare i meccanismi dell’ereditarietà con la lettura della nostra mappa genetica, sappiamo quale può essere la nostra evoluzione, persino quali patologie potremmo contrarre con più probabilità, ma non possiamo mai prevedere con certezza e neanche con approssimazione con quale fonte di infezione potremmo imbatterci, quali reazioni potrà avere il nostro corpo di fronte a provocazioni esterne come emozioni, dolori, stress, caldo, freddo… E se avessimo un incidente sul lavoro? Con l’automobile? Dobbiamo comunque sottostare all’incertezza del caso.
Studi approfonditi pubblicati recentemente da riviste scientifiche qualificate hanno persino dimostrato che il 30% dei tumori non ha una causa identificabile biologicamente, è ragionevole pensare che si sviluppano casualmente per l’innescarsi di meccanismi fortuiti e del tutto provvisori.
Come difenderci quindi dalle insidie del caso? L’unica via è di attenersi a quelle regole che statisticamente dimostrano essere un antidoto utile contro evenienze negative per la salute anche quando è difficile o impossibile individuarne preventivamente il pericolo.
Ci sono regole di comportamento contro le infezioni, contro la possibilità di insorgenza di un tumore, contro gli incidenti domestici, quelli stradali, per caso possiamo incappare in qualche incidente o venire a contatto con qualche fonte infettiva, può capitare che una forte emozione o uno stress incida progressivamente e improvvisamente sulla funzione dei nostri organi.
Noi però dobbiamo conoscere cosa fare per ridurre il più possibile il rischio, per togliere sempre più spazio alla possibilità del caso. La nostra cultura della salute ci aiuta, oppure possiamo farci aiutare da chi veglia sulla nostra salute suggerendoci i comportamenti più idonei. Poi magari usciamo di casa e ci cade una tegola in testa! Facciamo gli scongiuri, ma è il caso figlio del caos…che poi è la vita.
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