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Giornata mondiale del rene, Sopranzi: "Nel 2022 oltre 300 ricoveri in Nefrologia a Macerata"

Giornata mondiale del rene, Sopranzi: "Nel 2022 oltre 300 ricoveri in Nefrologia a Macerata"

In occasione della Giornata Mondiale del rene che si celebra oggi, 9 marzo, parliamo dell’insufficienza renale cronica che colpisce una percentuale del 7-8% della popolazione italiana, in egual misura uomini e donne, con il Direttore dell’U.o.c di Nefrologia e Dialisi dell'ospedale di Macerata Franco Sopranzi e referente per la Regione Marche della Società Italiana di Nefrologia.

Si tratta di una patologia silente, che non causa dolore, e per questo motivo troppo spesso viene ignorata con la conseguenza che la popolazione a rischio non è così sufficientemente sensibilizzata.

Dottore, quanto è importante una diagnosi precoce?

"La malattia renale cronica è una patologia ad andamento progressivo, è definita come una condizione di alterata funzionalità renale o come presenza di un danno renale, che persiste per più di 3 mesi quando ancora la funzione dell’organo è normale o poco ridotta. Si tratta di una condizione cronica, quindi, non legata ad un evento acuto e che può manifestarsi in tutte le fasi della vita: nonostante sia prevalentemente osservabile nell'età avanzata, purtroppo non risparmia i più giovani.

Il vero problema è che si tratta di una patologia asintomatica: si manifesta con sintomi importanti solo quando la riduzione della funzione renale è estremamente avanzata. Per questo motivo è frequente che l’insufficienza renale cronica venga diagnostica troppo tardi, quando fanno la loro comparsa anoressia, anemia, astenia, sensazione di freddo, fiato corto, sintomi aspecifici che non richiamano immediatamente la presenza di una malattia renale".

Quali sono i fattori di rischio?

"Tra i fattori di rischio responsabili del danno renale ci sono: diabete mellito, ipertensione arteriosa, vasculopatia aterosclerotica, displipidemia, sovrappeso e obesità. Si tratta, tuttavia, di fattori modificabili sui quali è possibile compiere interventi di tipo preventivo come promuovere l'adesione a corretti stili di vita: astensione assoluta dal fumo, consumo moderato di sale nel contesto di una dieta di tipo mediterraneo, svolgimento di una regolare attività fisica e astensione dall'assunzione di farmaci potenzialmente nefrotossici, non indispensabili. Non dobbiamo poi dimenticare, tra i fattori di rischio, le malattie croniche “primitivamente” renali legate a malattie autoimmunitarie o ereditarie, meno facilmente prevenibili". 

Quante risorse il Sistema Sanitario Nazionale investe sulle malattie renali?

"È importante parlare della malattia renale cronica per diversi motivi: in primis perché la sua prevalenza è molto più elevata di quanto non sia comunemente percepito, anche in ambiti sanitari, poi perché la stessa ha un forte impatto sulla qualità di vita del paziente, ma anche sul Servizio sanitario nazionale per gli elevati costi necessari per sostenere le complesse terapie sostitutive degli stadi terminali di malattia, quali dialisi e trapianto renale.

Le risorse destinate alla dialisi e al trapianto, oltre a quelle per la cura della malattia ancora in terapia conservativa, sono stimate per il nostro SSN intorno al 2% dell'intero finanziamento alla sanità. Una cifra enorme se consideriamo che è destinata ad un numero di pazienti relativamente piccolo rapportato alla popolazione generale".

Come è possibile diagnosticare la malattia del rene?

"Il riconoscimento e l’inquadramento della malattia renale cronica sono semplici grazie ad esami poco costosi, basta un prelievo ematico per la determinazione della creatininemia e l'esecuzione di un esame urine sul primo campione emesso al mattino. Esami che dovrebbero essere effettuati in tutti soggetti a rischio di sviluppare una malattia renale cronica come diabetici, ipertesi, anziani.

Se mettiamo in atto strategie in grado di diagnosticare la malattia nelle sue fasi iniziali o intermedie, grazie ad opportune terapie farmacologiche e provvedimenti igienico-dietetici possiamo rallentarne la progressione, riducendo in questo modo il rischio di ricorrere alla dialisi o al trapianto, oppure di  procrastinarle nel tempo".

Quali sono le terapie per curarsi?

"Abbiamo a disposizione numerose opzioni per quanto riguarda le terapie: partiamo da un adeguato controllo dell'ipertensione arteriosa e del diabete  a cui aggiungere un corretto approccio nutrizionale sin dagli stadi precoci di malattia. Aggiungiamo anche il trattamento tempestivo di alcune complicanze e poi il fatto che alcune classi di farmaci hanno dimostrato una notevole efficacia nel migliorare la prognosi renale e cardiovascolare dei pazienti, a prescindere o meno dalla presenza di diabete".

I numeri dell’attività nefrologica nell’AST di Macerata?

"Per quanto riguarda la nostra Azienda Sanitaria Territoriale, dobbiamo innanzitutto dire che la degenza di Nefrologia è dotata di 11 posti letto,  mentre l’attività relativa al 2022 ha registrato 275 ricoveri ordinari e 52 ricoveri in Day Hospital.

Il flusso di pazienti che prendiamo in cura presenta numeri importanti, che ci collocano fra i primi posti nella Regione per l’attività nefrologica erogata, ad esempio ne abbiamo 98 nell’Emodialisi di Macerata, 28 in quella di Tolentino,  95 a Civitanova e Recanati. In Dialisi Peritoneale contiamo 31 pazienti a Macerata e 5 a Civitanova, infine, registriamo la presenza di 90 pazienti trapiantati a Macerata e 40 a Civitanova". 

 

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