File ovunque all'Ospedale di Macerata: dal temoscanner rotto agli assembramenti dentro e fuori (FOTO)
Lunghe file e attese estenuanti: due facce della stessa medaglia, sia per gli operatori sanitari maceratesi così come per i pazienti che si dirigono al Centro Unico Prenotazione (C.U.P.) e laboratori.
Questa è la situazione che stamane si poteva notare all’Ospedale Civile di Macerata dove chiunque entrava, per motivi diversi, era costretto a far i conti con dispositivi inefficienti e servizi logorati dal tempo.
I primi disagi si sono riscontrati subito all'ingresso del nosocomio dove, a causa di malfunzionamento ancora non risolto, il termo-scanner necessario per misurare la temperatura corporea e a verificare l’utilizzo della mascherina è da alcuni giorno fuori uso.
Considerando che nella sala d'accesso verso i reparti sono installati solamente due dispositivi, non è difficile immaginare l’affollato quadro che si è venuto a creare, dove i protagonisti erano gli stessi dipendenti della struttura ospedaliera. Tutti costretti, prima di raggiungere il proprio posto di lavoro, a servirsi di un unico termo-scanner, generando cosi inevitabili assembramenti oltre che lungaggini di vario genere.
Non è andata meglio a chi questa mattina si è recato, per effettuare i tamponi covid , presso i due container adibiti posti fuori dall’ospedale. Oltre ad assembramenti e code, i cittadini presenti si sono beccati pure la pioggia battette caduta durante tutta la mattinata e poco è stato utile l’unico gazebo rosso in quanto totalmente insufficiente per coprire tutte le ‘teste’ in fila.
Agli spazi ristretti e alle apparecchiature difettose si aggiungono anche degli apparati quantomeno vetusti e fatiscenti. E’ il caso di uno dei montalettighe presente all’interno del presidio ospedaliero, l’ascensore di tipo medicale che sembra non sia solo utilizzato per trasportare pazienti ma anche per il carello delle pulizie e biancheria sporca, tant’è che le condizioni in cui versa sono abbastanza esplicative.
Lo stato della parete in prossimità del quadro elettrico di manovra sembra più appropriata da vedere in una stazione metropolitana di un sobborgo newyorkese. “Fate l’amore non fate la guerra” o “Let’s come togheter right”, ecco alcune delle frasi scritte a pennarello sopra una pannello consumato e rattoppato ‘alla meglio’ del nastro adesivo da imballaggio.
Di certo un ambiente non impeccabile sotto l’aspetto igienico-sanitario sia per i pazienti che per gli operatori sanitari stessi soprattutto in periodo dove i vocaboli ‘sanificazione’ e ‘distanziamento’ sono diventati di uso comune in qualsiasi ambito sociale.
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