Tolentino, Luconi replica a Massi: "Più impegnato a costruire il suo futuro, che quello della città"
"Sono lusingata della considerazione che Massi ha di me. Non fa altro che tirarmi in ballo in tutte le sue dichiarazioni sia social, sia su carta stampata, sia nelle varie interviste, additandomi come “arrogante” e “madre padrona”. Lui che millanta tanto il rispetto personale e lo scontro che deve essere solo sui temi e sulle visioni della città è vittima delle sue stesse parole e del suo profondo livore".
Ad affermarlo è la vicesindaco di Tolentino Silvia Luconi, nel replicare a quanto dichiarato dall'Associazione politico-culturale “Tolentino Popolare”, di cui Alessandro Massi fa parte, in una nota in cui ha fortemente criticato l'Amministrazione Pezzanesi e la sua scelta di delocalizzare la scuola Don Bosco.
"Ci dica, Massi: quali sono invece le sue vere intenzioni? E quali intenzioni aveva sin dal principio? Se non le vengono in mente, la aiuto io: candidarsi come forza alternativa a Pezzanesi e a tutta la sua maggioranza. Nella sua ultima intervista finalmente lo ha ammesso e finalmente ha messo sul tavolo le carte che prima giravano solo tra cellulari e su sms o in riunioni “clandestine” - aggiunge la vicesindaco -. Mentre tuttavia lei ha già iniziato la sua campagna elettorale per le amministrative del 2022 dicendo di “apparentarsi” con chiunque voglia dialogare con lei (lascio il giudizio ai cittadini su questo), noi siamo impegnati a governare e a chiudere un cerchio che ha un diametro lungo 10 anni, senza pensare a personalismi o ad ambizioni personali, delle quali, mi permetta, la città non ha bisogno".
"Mi spieghi lei quale sarebbe la sua visione della città, visto che all’incontro sul PSR non ha proferito parola e ha aspettato 15 giorni per produrre un suo pensiero - evidenzia Luconi -. Ci faccia spiegare da chi le ha fornito le informazioni da scrivere nel suo ultimo articolo cosa non funzioni all’interno del piano, visto che quest’ultimo prevede la ricostruzione totale di pubblico (Biblioteca, Comune, Palazzo Sangallo, Cimitero etc etc etc…) e privato con annessi i sottoservizi. Dica però a chi le ha fornito gli elementi di questa ultima discussione, che il Bezzi non viene delocalizzato in Contrada Pace e che sarà ricostruito a 50 metri dall’attuale Don Bosco".
"Ci spieghi inoltre se, secondo lei, la scuola Don Bosco serva a far scegliere alle giovani coppie di andare a vivere il centro visto che negli ultimi 20 anni proprio con la presenza della scuola stessa, i giovani se ne sono andati. In centro, non bastano i servizi se non si crea un'edilizia adatta e funzionale (e ovviamente compatibile con il luogo e con gli stili architettonici) alle famiglie - prosegue la vicensindaco -. Il centro non lo si sceglie se le strutture continuano ad essere pensate come negli anni ‘90. Bisogna creare delle politiche incentivanti per scegliere il centro, come furono create 13 anni fa quelle per incentivare i giovani e non solo a scegliere Contrada Pace. Ma per crearle, ritengo che ci debba essere coraggio da affiancare alla tradizione e non solo nostalgia, perché quest’ultima crea solo regressione e Tolentino invece deve crescere".
"Sono mesi che ascolto e leggo le sue “nominations” nei miei confronti; le rispondo solo oggi a distanza di tempo per dirle che sarebbe preferibile concentrasse la sua attenzione su altro perché io sono un umile assessore impegnato a cercare di portare a termine un bellissimo lavoro di squadra insieme ai suoi colleghi di giunta - conclude Luconi -. Potrei sbagliarmi perché sono piuttosto giovane e qualcosa potrebbe sfuggirmi, ma ho l’idea che Lei sia più impegnato a costruire il suo di futuro politico che quello della città, d’altronde la storia politica di Tolentino insegna e basta tornare indietro di una trentina di anni per capire cosa succedeva ogni consultazione elettorale; noi eravamo piccoli, ma i più adulti possono raccontarci".
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