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Tolentino e il nuovo ospedale: "Avvio lavori nel 2023, resteranno tutti i servizi" (FOTO)

Tolentino e il nuovo ospedale: "Avvio lavori nel 2023, resteranno tutti i servizi" (FOTO)

"La gara verrà bandita a fine anno e, se non ci saranno problemi, dovrebbe essere aggiudicata nei primi mesi del 2023, con conseguente avvio immediato dei lavori”.

A dettare il crono-programma per la ricostruzione dell'ospedale San Salvatore di Tolentino, nel corso di una conferenza stampa indetta per illustrarne lo stato dell'arte, è la direttrice dell'Asur Marche Nadia Storti, nell'evidenziare un recente "allungamento dei tempi a causa dell’aumento del costo dei materiali", che però è "già stato superato”, sottolinea.

Storti prospetta una “demolizione parziale dell'ospedale, che consenta di lasciare alcuni servizi all’interno”, mentre altri "saranno momentaneamente esternalizzati”. Dove? “Parlare di strutture prefabbricate fa pensare a qualcosa di poco bello, ma tutto quello che verrà realizzato soddisferà i requisiti necessari, anche in caso di strutture temporanee. Cercheremo di portarle meno lontano possibile da dove si trova l’ospedale, perché il cittadino è abituato ad avere quello come punto di riferimento”. 

Alla conferenza hanno preso parte il sindaco di Tolentino Giuseppe Pezzanesi, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, la vicesindaco Silvia Luconi e le consigliere regionali Elena Leonardi e Anna Menghi. 

Nel suo intervento Pezzanesi parla di un progetto di abbattimento e ricostruzione dell’ospedale San Salvatore in piedi da tempo, già con l’amministrazione regionale precedente: “Con l’attuale – precisa – abbiamo beneficiato di aggiunte in termini economici sino a raggiungere i 22.8 milioni di euro attuali". 

“Qualcuno dice anche che ci si è messo troppo? Fandonie, con la burocrazia che c’è in Italia - aggiunge il primo cittadino uscente -. Dire che l’ospedale di Tolentino non serve è una bestemmia clamorosa. Chi è evocatore di disgrazie non può avere il patentino per amministrare nulla”. 

“Nel nuovo ospedale ci saranno gli stessi servizi di prima, implementati, come nel caso della dialisi, che era già di primissimo livello – precisa ancora Pezzanesi -. Avremo 40 posti letto, implementabili con quelli Covid". "Diagnostica preventiva, ambulatori, punto prelievo, punto di primo intervento: non scappa niente”, ribadisce il primo cittadino. 

“Non vogliamo reinventarci ciò che altri ospedali hanno perso, come successo a San Severino con il punto nascite - conclude -. Per tenere aperti certi reparti, servono i numeri altrimenti, anche economicamente, non tengono”. 

"In poco meno di due ore abbiamo messo a tacere una serie di cicale che hanno creato tanta confusione in città su un tema così importante. Questo è pericoloso, perché genera un clima di terrore, specialmente nelle persone anziane. Oggi diamo una risposta chiara sull'argomento, mettendo un punto". Così si è espressa la vicesindaco e candidata sindaco per il centrodestra alle prossime elezioni amministrative, Silvia Luconi.

"Perchè puntare sugli ospedali di prossimità? Sono le colonne portanti del territorio. La pandemia ha fatto emergere proprio la mancanza di una sanità del territorio nella nostra Regione. Tutte le problematiche si sono riversate sugli ospedali di primo livello" chiarisce il governatore Francesco Acquaroli. 

“Oltre la metà degli accessi in pronto soccorso riguarda codici verdi e codici bianchi. Questo avviene perché le persone non trovano una risposta precedente. Organizzare il territorio significa proprio questo: costruire una filiera sanitaria con strutture diffuse in base ai vari livelli di intervento che sono necessari. Asur è stata un'azienda importantissima per la nostra Regione, ma oggi c'è bisogno di un'evoluzione del modello. Non si smantella, ma si potenzia". 

"Abbiamo una carenza di personale impressionante - prosegue Acquaroli -. Se quest’anno vanno in pensione 50 medici, noi non siamo in grado di sostituirli. Per superare tutto questo, occorre lavorare su due dinamiche: ampliare il numero degli accessi a medicina e potenziare le borse di specializzazione per i medici di medicina generale e pediatri". La mancanza di medici di medicina generale, viene inquadrata dalla direttrice Asur Marche Storti in ben "95 unità". 

"Deve essere chiaro a tutti che ci saranno anni difficili - conclude il governatore -. Avvieremo una spending review. Passeremo da un sistema che si basava su un'organizzazione interna a una logica del fabbisogno, basato sul numero dei servizi richiesti dai cittadini marchigiani ogni anno. Il nuovo piano socio-sanitario andrà in questa prospettiva. I territori non devono legarsi a schemi ormai superati, dobbiamo guardare al futuro". 

In chiusura del suo intervento il presidente Acquaroli si è impegnato con il sindaco Pezzanesi per convocare un incontro "volto a superare le difficoltà burocratiche" relative alla costruzione di una nuova casa di riposo al fianco del nuovo ospedale. 

 

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