Recanati, ridotti i tempi di intervento dei consiglieri. Mariani attacca: "Scelte da Soviet"
"Superata la dittatura e la monarchia, alla base della Repubblica Italiana c'è la partecipazione democratica dei cittadini, basata sulla libertà e sui principi dei diritti umani, che a livello comunale si esprime anche con il ruolo del consigliere comunale libero di parlare. Purtroppo a Recanati c'è stata un'inversione di tendenza con l'approvazione, nell'ultima seduta, del nuovo Regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale stesso".
A denunciarlo è Benito Mariani, coordinatore cittadino del gruppo "Lega Recanati - Salvini Premier", che definisce quello inviato dalla Giunta Bravi come un "forte segnale antidemocratico con una linea politica ben precisa: diminuire spazio e limitare voce alle minoranze che, comunque rappresentano quasi il 50% dei recanatesi".
"Al di là dei giusti ed opportuni aggiornamenti legati alle nuove tecnologie informatiche e ai sistemi di comunicazione si è voluto, in sostanza, non potendo far tacere deI tutto i consiglieri comunali, limitarne di molto la possibilità di intervenire - sottolinea Mariani -. Con la scusa di voler snellire i lavori del consiglio, con la modifica dell'articolo 5 sui tempi di intervento assegnati a ciascun consigliere - rispetto al precedente regolamento - con precisione chirurgica si sono voluti tagliare quanti più possibili minuti di parola: eliminati i 5 minuti di dichiarazione di voto che erano a disposizione di ogni consigliere lasciandoli ai soli capigruppo; tagliati 2 minuti su 5 del tempo disponibile per le repliche alle interrogazioni; ma il taglio più grave è stato effettuato addirittura con la riduzione del 50% del tempo a disposizione dei consiglieri per il secondo intervento".
"Se a ciò aggiungiamo la possibilità di fare intervenire gli assessori, anche se non chiamati in causa per le loro competenze, si è ottenuto un predominio esagerato della parte esecutiva, in un disegno generale, che svilisce il ruolo del Consiglio Comunale e la partecipazione democratica - prosegue Mariani nell'affondo -. In questo modo viene leso il rispetto non solo delle minoranze e dei consiglieri, ma anche dei cittadini stessi".
"Possiamo quindi comunicare ai recanatesi che il sindaco e la maggioranza hanno inteso ridurre di molto il tempo di approfondimento e discussione delle loro segnalazioni, delle loro istanze, degli atti e provvedimenti che riguardano la loro vita per quanto di competenza comunale. Scelte da “Soviet”! Purtroppo la Democrazia è sempre più scomoda per il “censor” sindaco, la sua Giunta e i loro stessi consiglieri" attacca il consigliere leghista.
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