Progetto Pubblica Amministrazione, Massimo Cesca nominato coordinatore nazionale del gruppo di lavoro
Il comitato esecutivo dell’Unam (Unione nazionale Avvocati per la Mediazione), ha deliberato durante la seduta di fine marzo la nomina a coordinatore nazionale del gruppo di lavoro sul progetto Pubblica amministrazione l’avvocato Massimo Cesca del Foro di Macerata, già responsabile della sezione di Macerata dell’Unam.
“Ringrazio di cuore tutti i colleghi del comitato esecutivo nazionale per la fiducia e stima nei confronti del sottoscritto che spero di ripagare con la qualità del lavoro che andremo a svolgere”. L’esigenza di dare risposte celeri ai conflitti, in particolar modo quando coinvolgono aziende, è chiarissima sia agli operatori economici, sia agli operatori del diritto: tutti hanno percepito che la lentezza del sistema giudiziario ostacola l’attrazione di investimenti e la competitività delle imprese”.
“Negli ultimi anni è inoltre maturata una maggiore consapevolezza che le lungaggini dei processi costituiscono anche un grave ostacolo per la coesione sociale e, relativamente alle pubbliche amministrazioni, all’attuazione di una pianificazione e programmazione delle attività che salvaguardi l’ente da possibili responsabilità e consenta risposte concrete alle istanze dei cittadini”.
“Nonostante la chiarezza normativa, rafforzata dalla recente riforma “Cartabia” e nonostante le molteplici pronunce della Corte dei Conti che hanno ribadito la responsabilità erariale nel caso in cui l’amministrazione decida di non concludere una transazione palesemente vantaggiosa – spiega Cesca- l’atteggiamento degli enti pubblici è sempre stato estremamente cauto, probabilmente per il timore degli amministratori di cagionare con le proprie decisioni un possibile danno all’ente e quindi di incorrere in possibili responsabilità personali”.
“L’Unam, da molti anni impegnata nell’intento di promuovere e diffondere la cultura della mediazione, ha ritenuto opportuno costituire un gruppo di lavoro a livello nazionale, con tre sottogruppi territoriali (nord, centro e sud), con l’obbiettivo finale di contribuire ad una sempre maggiore diffusione dell’uso della ‘’giustizia consensuale’ anche nei conflitti che vedono coinvolte le pubbliche amministrazioni”.
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