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Politica Caldarola

Parco eolico di 200 ettari tra Caldarola e Camerino: vertice tra sindaci per discutere il progetto

Parco eolico di 200 ettari tra Caldarola e Camerino: vertice tra sindaci per discutere il progetto

Un imponente impianto eolico, con 12 aerogeneratori alti 200 metri ognuno e che interesserà a fine lavori un’area di 200 ettari, attualmente totalmente dedicata alla coesistenza di specie animali tipiche del territorio dell’entroterra maceratese. È il progetto, presentato da una holding internazionale e che coinvolgerà una cospicua porzione di collina e montagna tra Caldarola e Camerino.

Per questo motivo ieri il sindaco di Caldarola, Luca Maria Giuseppetti, insieme al vice Giorgio Di Tomassi, all’assessore Teresa Minnucci e ai consiglieri di maggioranza e minoranza, hanno incontrato i sindaci di Serrapetrona, Camporotondo, Cessapalombo, Fiastra, Valfornace e Belforte del Chienti (per quest’ultimo era presente l'assessore Mariella Migliorelli) e il presidente del’Unione Montana dei Monti Azzurri. Ad illustrare il piano è stato il responsabile dell’Ufficio Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune, Andrea Spinaci.

Unanime è stata la visione favorevole alla ricerca di energie alternative per sfruttare le fonti rinnovabili, tuttavia sono state evidenziate profonde lacune e criticità del progetto presentato, soprattutto valutando l'impatto ambientale che la sua attuazione comporterebbe, in un territorio come quello dell’entroterra maceratese ancora fortemente provato da tutte le vicissitudini negative degli ultimi anni, tra le quali in primis quella del sisma, che ancora è ben lungi dall'essere definitivamente risolta. 

Sono stati così valutati tutti gli aspetti connessi all'opera, che appare in ogni caso sovradimensionata rispetto alle capacità e alle caratteristiche del territorio, e sono emersi i seguenti punti sui quali i sindaci chiedono chiarezza: lo studio anemologico su cui è basato il progetto, è stato svolto a San Severino Marche e non sul sito individuato per l'installazione; l’impatto acustico ambientale, considerata la fauna locale e la rotta migratoria degli uccelli, deve essere valutato ed approfondito; l’inserimento visivo degli aerogeneratori, alti 200 metri e posti sulle creste delle montagne, necessita di adeguata prospettazione e conseguente valutazione, non dimenticando la forte caratterizzazione storica e turistica dei Borghi interessati dal progetto; l’idrologia e la compatibilità idraulica nel progetto non è stata esaminata, dovendo considerare che nel sito sono presenti 5 sorgenti, una delle quali fornisce acqua potabile a Macerata.

La necessità di trivellare la montagna per creare fondamenta profonde circa 25 metri ognuna, dentro cui verranno gettati 2000 metri cubi di calcestruzzo, per un totale di 7500 metri cubi di fondazione, impone una proiezione dettagliata delle possibili conseguenze, così come la conformazione geologica dell’area interessata, considerando che si andrebbe a perforare una montagna già precariamente stabile a causa delle faglie sismiche che si sono attivate dopo le ultime scosse di terremoto.

I comuni interessati, inoltre, dovrebbero affrontare anche considerevoli e ulteriori disagi, perché per permettere agli ingombranti mezzi su gomma che dovranno trasportare i materiali occorrenti alla realizzazione dell'impianto, dovrebbero essere create nuove strade, espropriati terreni privati e realizzata una nuova viabilità per far circolare più di 6500 autoarticolati per rimuovere, verso una destinazione non specificata, circa 65 milioni di metri cubi di materiale di risulta, con tutto quanto ne conseguirebbe in un territorio già alle prese con i numerosi cantieri della ricostruzione.

Da ultimo è stata sottolineata la posizione espressa dalla Corte Costituzionale nel 2010 e dalle linee guida di settore, che non attribuiscono ai comuni alcun potere diretto e/o diritti di sorta neanche in relazione alle opere compensative, così che le popolazioni interessate dall'intervento non beneficerebbero di nessuna forma di ristoro, neanche indiretto, a fronte della realizzazione di un'opera così impattante.

Al termine dell’incontro, i sindaci hanno unanimemente deciso di richiedere ulteriori approfondimenti e valutazioni, proponendosi anche una sollecita e diretta interlocuzione specifica con la regione Marche, soggetto deputato all'eventuale concessione dell'autorizzazione, al fine di rappresentare dettagliatamente tutte le perplessità e le criticità.

 

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