"Con il nuovo digitale terrestre prezzi delle frequenze cinque volte più alti": c'è la mozione
Diritti d’uso delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre. Un’azione tempestiva della Giunta nei confronti del Mise a tutela dell’emittenza televisiva locale.
E’ quella richiesta dalla mozione approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa e sottoscritta dai consiglieri Menghi, Antonini, Biondi, Marinelli, Cancellieri, Serfilippi (Lega), Mangialardi, Mastrovincenzo (Pd), Ruggeri, Lupini (M5s), Marcozzi, Pasqui (Fi), Rossi (Civici Marche), Ausili, Baiocchi (Fdi), Santarelli (Rinasci Marche) e Latini (Udc).
"Senza uno stop alla sottoscrizione dei contratti per ridiscuterne i termini economici" le emittenti marchigiane "saranno gravemente danneggiate dopo che, per decenni, hanno svolto un servizio indispensabile all’informazione locale" spiega la consigliera Anna Menghi.
“Siamo di fronte ad un’evidente distorsione di mercato che rischia di impedire la prosecuzione dell’attività di molte emittenti - aggiunge Menghi -. Le richieste economiche delle società aggiudicatarie delle frequenze sono di cinque volte i prezzi attualmente praticati dagli operatori di rete".
"Il bando del Mise aveva già disposto che non potessero essere peggiorative rispetto a quelle praticate al momento della pubblicazione del bando di gara, ma la fretta dai funzionari del Ministero nel portare a termine il procedimento ha impedito alle emittenti di avere precise garanzie sul futuro. Le emittenti che sono state e sono tutt’ora espressione identitaria delle nostre comunità locali avere la continuità di un servizio che è garanzia di pluralismo, oltre che fonte di lavoro e occupazione" conclude Menghi.
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