Liste “pugliesi” alle elezioni, +Europa:"Espediente che non ha nulla a che vedere con la rappresentanza locale"
"Contro il proliferare di liste elettorali “sospette” occorre prevedere un numero minimo di sottoscrizioni per la loro presentazione anche nei Comuni più piccoli". È l’obiettivo che + Europa si prefigge di raggiungere attraverso la proposta di legge, a firma di Alessandro Fusacchia, presentata alla Camera dei Deputati per porre un freno a questo fenomeno. Lo rende noto Mattia Morbidoni, coordinatore di +Europa Marche e candidato alle Europee, intervenendo sul caso che coinvolge la provincia di Macerata.
“Il caso maceratese di Camporotondo, Cessapalombo e Poggio San Vicino, con liste di candidati sindaci e consiglieri in lizza seppur totalmente sconosciuti e residenti fuori regione, per la maggior parte in Puglia, – afferma Morbidoni - non è isolato sul territorio nazionale. La proposta di +Europa riporta dignità ai Comuni più piccoli nel momento più alto della democrazia, altrimenti inquinato da un espediente che nulla ha a che vedere con la rappresentanza delle comunità locali. Di fatto, ad oggi, si sfrutta la legge elettorale per operazioni totalmente estranee al territorio”.
L’attuale legge prevede che le sottoscrizioni per la presentazione di liste siano necessarie solo per i Comuni sopra i 1000 abitanti. Sotto non è richiesta alcuna sottoscrizione. La proposta di legge dell’onorevole Fusacchia, elaborata con +Europa Rieti, che ha riscontrato ben 48 casi analoghi, propone che la presentazione di una lista sia subordinata a un minimo numero di firme di residenti: almeno 2 e massimo 8.
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