L'avvocato Stefano Migliorelli è il nuovo coordinatore della Lega Nord di Macerata
Gettate le basi per il muovo coordinamento di Lega Nord di Macerata. Dopo i risultati ottenuti nelle elezioni del 2015 dove il partito ha raggiunto il 20% e in alcune città anche il 30%, si è reso necessario la ristrutturazione organizzativa per rendere più radicata la presenza nel territorio.
La nomina di coordinatore è andata all’avvocato Stefano Migliorelli che questa mattina, durante la presentazione, ha ringraziato quanti hanno appoggiato la sua figura e lo sostengono nel lavoro che da qui ad un anno porterà alla struttura reale della militanza, “la vicinanza alla Lega a Macerata” spiega Migliorelli “mi ha favorevolmente stupito. Il partito ha una sua struttura dal nazionale al locale che noi rispettiamo e che ha retto alle intemperie passate, senza mai tradire le sue ideologie”. Tra i temi trattati dal nuovo coordinatore l’emergenza immigrazione, la mala gestione dell’accoglienza fatta di sprechi e speculazione: "la Lega si fa portatrice di questa denuncia non solo a parole, ma anche con i fatti".
Proprio su questo tema scottante è intervenuto anche Luca Paolini, coordinatore regionale, “gli immigrati rendono più della droga” sostiene “noi siamo andato all’Hotel House, per verificare e denunciare la situazione di degrado in cui vivono le persone, con un’assenza assoluta delle onlus e delle cooperative. Perché? Perché non ci guadagnano, a differenza dell’accoglienza dove 35 euro ad immigrato fanno gola a molti”.
Altro argomento discusso il referendum costituzionale. La Lega si schiera per il no insieme al centro destra e si sta adoperando per informare le persone scendendo in piazza e con le iniziative portate avanti dai propri comitati: “Vogliamo creare tante forze sul territorio per ostacolare Renzi che vuole imporre la sua politica simile a quella di Erdonag. Il suo governo sta facendo di tutto per far sì che pochi abbiano il potere. È necessaria una riforma costituzionale, ma che passi per un’assemblea costituente, non per un referendum che dice di voler abolire Provincie e Senato, ma che in realtà gli cambia solo forma.”
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